Ben Shelton: prove da star, ad un passo dalla grandezza

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Ben Shelton: prove da star, ad un passo dalla grandezza

Il torneo che doveva segnare la sua esplosione definitiva, quello che un americano attende di più per definizione, gli ha dato la delusione più grande della sua giovanissima carriera: l’infortunio alla spalla patito al terzo turno dello US Open contro Adrian Mannarino sembrava aver messo fine prematuramente al 2025 di Ben Shelton, il mancino di Atlanta, che insieme a Taylor Fritz sta portando in alto la bandiera a stelle e strisce dopo lustri lontani dai fasti del passato.

Eppure, già in quel momento, quello del grande dolore emotivo prima ancora che fisico, di dover lasciare senza poter competere lo Slam di casa, Ben aveva mostrato una maturità tennistica non banale per un ragazzo di nemmeno 23 anni.

Era rimasto in campo fino all’estremo, buttandosi in avanti con la forza della disperazione per non deludere il suo pubblico, per non lasciare nulla di intentato prima di raccogliere il borsone e uscire dal campo.

Il rientro in campo nel forno di Shanghai è stato brutale ma poco indicativo, a Basilea la scorsa settimana non aveva convinto ma ora Ben ha trovato a Parigi la tranquillità giusta per portare a casa un traguardo speciale: la prima qualificazione della carriera alle ATP Finals, che è da sempre il simbolo dell’eccellenza nel tennis nell’arco di 12 mesi durissimi.

Ci arriva con il doppio delle vittorie rispetto alle sconfitte ad oggi (40-20) e due titoli, ma questa sera avrà davanti a sé la prova più dura possibile: il nostro Jannik Sinner che è sostanzialmente imbattibile in condizioni indoor da due anni

Già a Wimbledon era stato il fenomeno altoatesino a fermare la sua corsa, là dove il suo slice mancino fa più male. Ma anche la collosa superficie de La Defense Arena sembra poter premiare le sue traiettorie e le sue rotazioni diaboliche.

Ovviamente servirà anche tutta l’esuberante spettacolarità del suo diritto per fare partita contro Sinner, ma al di là di come andrà a finire questa sera e poi nello showdown finale a Torino, la sua stagione 2025 ha posto le basi per la nascita di una star americana assoluta, che manca troppo al circuito da troppi anni. C’è ancora molto da fare naturalmente per arrivare all’attico del tennis mondiale. Ma il Masters 1000 vinto a Toronto in estate ha messo il primo mattone pregiato, l’infortunio a Flushing Meadows ha forgiato il suo carattere e adesso sa che non si possono dare per scontati i momenti di gloria.

Quella gloria che in fondo adesso, non è poi così lontana: forse già si vede all’orizzonte tra uno slice di servizio da sinistra e un diritto anomalo da destra.

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