Bellucci: “Wimbledon il momento più bello. Contro Alcaraz non sapevo cosa fare”

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Bellucci: “Wimbledon il momento più bello. Contro Alcaraz non sapevo cosa fare”

Per Mattia Bellucci il 2025 è stato il primo anno della carriera quasi esclusivamente dedicato al circuito maggiore, limitando a sei tornei le apparizioni Challenger, con un titolo agguantato, a Sumter, dopo cinque sconfitte all’esordio. Il ranking di n. 103 ATP di inizio anno è diventato 74 passando per il picco al 63° posto. 12-17 è il bilancio nei tabelloni principali del Tour, con l’acuto della semifinale a Rotterdam in febbraio partendo dalle qualificazioni al quale ha fatto seguito un periodo decisamente negativo con appena tre vittorie nei mesi successivi fino alla vigilia dello Slam londinese.

Il momento più bello dell’anno è stato a Wimbledon, volevo fare bene, i tornei prima sull’erba non erano andati come speravo” ha detto Mattia a Spazio Tennis. Volevo dimostrare a me stesso che potevo fare bene anche sui 5 set. Contro Lehecka forse è la miglior partita dell’anno per atteggiamento e livello di gioco”.

Com’è noto, quando si sale di livello ci si scontra con la maggiore continuità che sanno mettere in campo gli avversari. Se ne è reso conto il classe 2001 di Busto Arsizio, ammettendo che “è un aspetto in cui ho fatto un po’ di fatica. Però credo che le esperienze di quest’anno mi faranno bene per il prossimo”. A questo proposito, un obiettivo del 2026 è “stabilizzare la mia emotività personale e gestire meglio tutto ciò che riguarda il team e il lavoro quotidiano”.

Bellucci: “Djokovic? Se le cose non vanno, si infastidisce”

A New York ha avuto l’opportunità di allenarsi con Novak Djokovic, sperimentando l’attenzione e la precisione richieste da Nole a sé stesso e al proprio team: “Se le cose non vanno si infastidisce. Io ho provare a rendere l’allenamento utile per lui, la pressione addosso era tanta. In termini di emozioni e intensità è stato un allenamento che mi ha reso migliore, più forte. Raggiungere quel livello di esigenza contro il più forte di tutti i tempi… Non avrei mai pensato di trovarmi in una tale situazione”.

Sempre allo US Open, dopo la vittoria all’esordio con Shang, è arrivata la netta sconfitta con un Alcaraz in grande spolvero sulla via del trofeo: “Non c’era un singolo aspetto in cui mi sentissi alla pari. Non sapevo come tirar su i punti, come rimanere agganciato. Contro altri ‘big’ mi sono sentito più vicino tennisticamente” prosegue Mattia, che quest’anno ha battuto Medvedev e Tsitsipas e strappato un set a Draper, mentre nel 2024 si è arreso solo al quinto a Shelton a Wimbledon. Ma contro Alcaraz, dice, “ho pensato, ‘non so cosa fare’”.

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