ATP Shanghai: Zverev vittoria e paura, bene Auger-Aliassime. Rublev rimontato da Nishioka

0
10
ATP Shanghai: Zverev vittoria e paura, bene Auger-Aliassime. Rublev rimontato da Nishioka

Siamo quasi al giro di boa al Rolex Shanghai Masters: in campo la metà alta del tabellone con l’esordio delle teste di serie per allineare il tabellone al terzo turno. Vediamo cos’è accaduto nella sessione diurna del programma.

[7] A. de Minaur b. C. U. Carabelli 6-4 6-2

Ad aprire la sesta giornata del torneo sul campo centrale è la testa di serie numero 7 Alex de Minaur. L’australiano è reduce dalla semifinale di Pechino, sconfitto da Sinner in tre set. Dopo il bye all’esordio, il tabellone di Shanghai gli propone l’argentino Camilo Ugo Carabelli. Primo match per carburare ed entrare in connessione con le nuove condizioni di gioco (fortemente criticate da Opelka) ma che non mette mai in reale difficoltà il Demone. Nessun problema, partita controllata dall’inizio alla fine: 6-4 6-2 in 1h28‘ di durata.

Il primo set si è risolto comodamente in favore del Top Ten di Sydney grazie ad un unico break maturato nel terzo gioco. In verità il 6-4 conclusivo, andato agli archivi in 46 minuti di gioco, è piuttosto bugiardo circa lo sviluppo di gara. Alex ha avuto a disposizione altre tre possibilità di allungo in due diversi game, perciò il punteggio finale poteva essere molto più severo per il sudamericano che quantomeno salvando il primo set point sul 5-3 si è garantito l’opportunità di servire per primo nella seconda frazione.

Se dunque nella frazione precedente il figlioccio tennistico di Hewitt ha lasciato sparse sul campo alcune occasioni nel secondo set è stato un autentico cannibale, salendo ancora di più di livello. Due i break di vantaggio, giunti nel terzo e nel quinto game, per il 6-2 che pone fine all’incontro. 6 gli ace dell’argentino, ma quasi irreali le statistiche al servizio della stella aussie: 87% di conversione con la prima, 73% sulla seconda. Chapeau. Adesso l’obiettivo per de Minaur è abbattere il muro del terzo turno, raggiunto solamente una volta nel 2018, e per farlo gli ha dato una mano Nakashima, sorpreso da Majchrzak.

[3] A. Zverev b. [Q] V. Royer 6-4 6-4

Per la sesta volta in sette partecipazione al Master 1000 di Shanghai, Alexander Zverev raggiunge il terzo turno dell’evento. Lo fa gestendo senza patemi il match che lo contrapponeva al qualificato Valetin Royer (n°76 ATP): doppio 6-4 in 1h40‘ di gioco. Il tedesco si fa bastare un break per set, pur avendo avuto in entrambi i set chances per ingrossare il vantaggio. Nel secondo parziale sul finale di partita qualche patema l’ha dovuto vivere concedendo ma annullando 4 palle break (0 offerte nel primo).

L’incontro è però terminato con giallo piuttosto preoccupante per Sasha, che proprio negli ultimi minuti di match ha accusato un improvviso dolore osseo all’alluce del piede destro. E’ riuscito a chiudere la partita dopo la pausa forzata sul 5-4 15-0, aggrappandosi al servizio (13 aces e 27 vincenti) rimandando l’intervento del fisio a dopo la routine post match. Il problema è stato descritto come “una fitta insostenibile come se mi attraversasse un coltello“.

Ai sedicesimi per il n°3 del seeding, ma di fatto secondo del lotto dopo il forfait di Alcaraz a tabellone già compilato, ci sarà l’incrocio con lo statunitense Arthur Rinderknech. Vediamo se recupererà senza intoppi per lunedì.

[12] F. Auger-Aliassime b. A. Tabilo 6-3 6-3

Tutto secondo programma anche nell’incontro inaugurale dello Show Court 3, terzo campo per importanza del ‘1000’ cinese, dove il n°12 del seeding Felix Auger-Aliassime ha avuto vita facile contro Alejandro Tabilo, battuto con un duplice 6-3 in 1h27‘ e mediante gli undici ace scagliati.

Nel parziale apripista, tuttavia, per quanto lo score lasci pensare ad un passeggiata del canadese in realtà non si è poi rivelata così tanto una scampagnata scanzonata senza alcun problema lungo il percorso. E’ stato infatti proprio il nativo di Montreal ad andare in difficoltà per primo nei turni di servizio, sventando i vantaggi nel suo turno di battuta inziale e cancellando addirittura un break point sul 3-3. Quest’ultimo pericolo occorso, ma scampato, però ha cambiato le carte emotive in tavola dando la spinta necessaria al n°13 ATP per uscire dal proprio torpore agonistico. Strappo immediato messo a punto nel successivo gioco, il settimo, e via di sequenza: tre game in fila e set in cassaforte dopo 40 minuti.

Dura appena 7 minuti in più il secondo set tra i due protagonisti. Difatti, per certi versi se è possibile Felix deve affrontare ancora più momenti complessi in questo secondo set: annulla due break point nel primo gioco, altrettanti quattro game più tardi e per finire anche sul 3-3 per un totale di 6 palle break non concretizzate. Questo è il set delle opportunità mancate, dopo la perenne mancanza di killer instinct da parte del cileno (ma nato a Toronto) immediatamente il giocatore di origini togolesi restituisce almeno in minima parte il favore con la possibilità buttata via nel sesto gioco. Ma Auger grazia una volta, quando Alejandro scopre nuovamente il fianco sul 4-3 il nordamericano mette la freccia e va prendersi il prossimo match contro Jakub Mensik o Jesper De Jong.

Y. Nishioka b. [13] A. Rublev 2-6 6-1 6-4

Il primo match del programma sul Grandstand 2 proponeva invece l’incrocio fra il tredicesimo favorito alla vittoria finale Andrey Rublev e Yoshihito Nishioka. Ad imporsi contro pronostico ed in rimonta è stato il tennista asiatico che l’ha spuntata 2-6 6-1 6-4 in quasi due ore di partita.

Il russo entra in campo determinato e concentrato, giocando un primo parziale ai limiti della perfezione. Chirurgico in ogni settore tecnico, liquida il giapponese con un perentorio 6-2 in 37 minuti. Un dominio totale del moscovita, che avrebbe potuto infliggere al rivale anche un referto più tuonante se solo avesse convertito le due palle break a freddo nel primissimo game del match (ossia chiudere il set con tre strappi di distanza). Ma come tante volte nella sua carriera ha palesato, basta un niente per vedere Andrey scivolare su sé stesso. E se concedi ad un tennista come il nipponico anche una piccola finestra per sbirciare sul controllo mentale di un incontro, è un giocatore che con il proprio tennis è capace di picchi molto alti. Perciò sale in cattedra il mancino del Sol Levante che restituisce une set senza storia, questa volta però è lui a compiere la mattanza: 6-1 in 27 minuti per regalarci il terzo atto. Ormai però Rublev è rabbuiato in volto, sembra di colpo svuotate delle energie necessarie per andare a vincere la partita. Il set non è un granché se sul piano delle emozioni né su quello della qualità tennistica, ma tant’è: l’equilibrio almeno nel punteggio è insindacabile, arrivati nella volata finale è tuttavia palese chi sia in campo quello con lucidità psicologica per andarsi a prendere il successo: il trentenne di Tsu pesca il jolly nel sempre delicato settimo game, frantuma la palla del contro-break subito dopo e si regala la sfida con Jaume Munarvittorioso su Cobolli – per un un posto agli ottavi.

[15] J. Lehecka b. Q. Halys 6-4 7-5

Vola al terzo turno anche Jiri Lehecka: il ceco vince nonostante una buona dose di sofferenza, sconfitto 6-4 7-5 in poco meno di un’ora e mezza il n°75 ATP Quentin Halys. Con una grandissima performance del proprio servizio (8 aces e l’83% di efficacia), in particolare per qualità media e continuità, si guadagna l’incrocio contro Shapovalov.

Sul Campo 4 la prima parte del duello viene letteralmente fagocitata dai servizi che lasciano le briciole alle risposte ma in generale riducono all’osso il tennis scambiato. Ciò è confermato dai numeri, nella frazione inaugurale 13 aces (5 per Quentin e 7 per Jiri) con entrambi i giocatori spora l’80% di punti vinti sulla prima (il francese perfino più vicino al 90% che al 79% di trasformazione). Un solo acuto in ribattuta, che si materializza quando ancora il fondamentale d’inizio gioco poteva non essere oleato perfettamente: nel game che nasconde sempre il rischio più alto per i grandi battitori, quello che stappa la partita. Ed è il classe ’96 di Bondy a farne le spese: cede la battuta a 15 e lì di fatto perde il set. O meglio, come in tutti i parziali che hanno tali caratteristiche le chances di esporsi al pericolo giungono all’inizio del viaggio o in prossimità dell’arrivo. Per cui, il classe 2001 chiude 6-4 in 34 minuti ma non prima di aver rimontato dal 15-40, frantumando un doppio set point proprio nel decimo game. La ripresa non cambia lo spartito, ancora poche emozioni e tanti punti diretti con la battuta. E’ sempre Halys il primo ad offrire qualcosa, ma stavolta è bravo a superare indenne la palla break sul 3-3. La chance più ghiotta di giornata, e questo fa capire il livello della prestazione ceca al servizio, il transalpino se la procura avanti 5-4 quando si porta 0-15 in risposta. Ma Jiri quest’oggi è una macchina inscalfibile, vince 12 dei successivi 13 punti e si qualifica ai sedicesimi.

K. Majchrzak b. [29] B. Nakashima 6-4 6-0

Una delle soprese di giornata è senza ombra di dubbio il KO di Brandon Nakashima per mano del polacco Kamil Majchrzak: 6-4 6-0 in 1h10‘ di una partita abbastanza indecifrabile. Il cemento indoor è il giardino di casa per lo statunitense originario del Giappone, eppure la prova sottotono odierna ha dimostrato il contrario: anche per merito di una versione del rivale scintillante in battuta, 11 aces con abbondantemente sopra il 70% di resa sia sulla prima che sulla seconda oltre aver vinto più della metà dei punti iniziati con la seconda palla di servizio.

Gli spettatori assiepati sulle tribune del Court 7 sono rimasti decisamente delusi dall’andamento della gara, che ha riservato pochissimi frangenti veramente godibili: la pietra tombale sullo spettacolo non pervenuto l’ha messa a referto il bagel finale. Bisogna però riconoscere a Brandon che pur in una giornata per lui altamente negativa a livello di forma, non ha mai mollato lottando su tutti i punti con ciò su cui – oggi – poteva contare. Prima di subire i due break maturati nel 6-4, ha annullato complessivamente 6 chances di strappo con anche un momentaneo contro-break.

Gli altri incontri: Shapo senza problemi, periodo no per Michelsen

Al terzo turno troveremo anche Denis Shapovalov. Il canadese, testa di serie n°23, si è sbarazzato agevolmente dell’australiano Christopher O’Connell: estromesso dal torneo con lo score di 6-3 6-2 in 1h13‘. Per il nativo di Tel Aviv ora scontro interessantissimo con Jiri Lehecka. Avanza invece Arthur Rinderknech, in modo sorprendente se si guarda la classifica (venti posizioni più in giù rispetto all’avversario sconfitto) ma un risultato che non stupisce in alcun modo non appena si legge il nome dello sconfitto: quel Alex Michelsen che con il KO odierno è in striscia negativa da cinque partite consecutive. L’ultima vittoria a due mesi fa, nel primo turno di Cincinnati. 6-3 6-4 in un’ora e trequarti per il gigante di Gassin che ora affronterà Zverev.

O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos informar mais pessoas sobre o que acontece no mundo do tênis!

Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original