Continua l’alternanza tra pronostici rispettati e testa di serie cadute. Giornata complicata per il tennis russo, perché se aveva fatto alzare qualche palpebra l’uscita di scena di Andrey Rublev, non è da meno la fresca eliminazione di Karen Khachanov per mano del padrone di casa Juncheng Shang. Si salva, invece, dalla debacle dei connazionali Daniil Medvedev, che risolve agevolmente il proprio impegno contro Dalibor Svrcina. Nella seconda tranche di secondo turno del torneo cinese ci sono da registrare anche i successi di Cameron Norrie, Nuno Borges e Learner Tien, con l’americano abile a rimontare ai danni di Corentin Moutet quando ormai sembrava spacciato.
[16] D. Medvedev b. D. Svrcina 6-1 6-1
Se due mesi fa Dalibor Svrcina aveva venduto cara la pelle sul cemento di Toronto, non si può dire esattamente la stessa cosa riguardo il secondo confronto contro Daniil Medvedev. Il russo si sta dannando l’anima per tornare ai fasti del passato e con una convincente prova di forza bagna il suo esordio in quel di Shanghai. Un calcio alle polemiche vissute nella semifinale a Pechino dove un acciaccato Daniil si era visto commissionare dal giudice di sedia un ingeneroso warning. Per quanto concerne il match c’è poco da raccontare con il ceco che mette a referto solo due game e la cifra poverissima di sette punti conquistati in risposta nell’arco di tutta la partita. Il prossimo incontro sarà di tutt’altro tenore per il campione dell’edizione 2019 che andrà a sfidare Alejandro Davidovich Fokina, giustiziere di Matteo Arnaldi.
J. Shang b. [9] K. Khachanov 7-6(3) 6-3
Successo pesante per uno, campanello d’allarme per l’altro. Juncheng Shang fa valere il fatto ambientale e dinanzi al suo pubblico coglie la vittoria più importante della sua travagliata stagione. Dopo metà anno passato a lottare contro i problemi al piede che lo facevano soffrire non poco, il tennista cinese era tornato nel circuito a Toronto, ma prima dello swing asiatico erano arrivate tre sconfitte di fila. Oggi il trionfo che ha da fiducia, buttando fuori la testa di serie numero 9 del torneo.
Proprio lui, Karen Khachanov si arrende 7-6(3) 6-3 in un’ora e quarantatré minuti di gioco non riuscendo a rimettere in piedi il match nel secondo parziale, deciso dal break dell’ottavo game. Sconfitta amara per il numero 10 del ranking, la quarta nelle ultime cinque uscite, che era anche partito bene nell’arco del primo set strappando subito il servizio al rivale e portandosi 2-0. Un doppio botta e risposta tra i due, fino ad arrivare al tie break dove l’attuale numero 237 è salito in cattedra per chiudere 7-3.
L. Tien b. [33] C. Moutet 4-6 6-4 6-4
Un periodico niente male che sorride, però, solo a Learner Tien. Continua il magic moment dello statunitense di origine vietnamita che dà seguito a quanto di buono fatto per arrivare alla finale di Pechino. Lo statunitense mostra il suo valore anche a Shanghai, rimediando a delle difficoltà sopraggiunte in modo inaspettato con Corentin Moutet – subentrato in tabellone a Carlos Alcaraz – pronto ad approfittarne. Nonostante la sofferenza nel turno inaugurale, il californiano non solo salva due palle break ma si porta 4-2 con un set che sembra nelle sue mani. Da lì un pauroso black out che porta il francese a inanellare 4 game di fila volti a ribaltare e chiudere 6-4 e scrivere 1-0.
Il classe 2005 sembra alle corde e incapace di reagire. Con il doppio break subito nei primi tre game del secondo parziale, arrivano a 7 i giochi consecutivi per Moutet che si sfrega le mani per un successo dietro l’angolo. Peccato che il transalpino non goda di una proverbiale tempra mentale e decide di buttare una scialuppa di salvataggio al rivale in balia. Dinanzi a tale cortesia, il nativo di Irvine riattacca la spina e restituisce i due break incassati con gli interessi.
Quando il set sembra allungarsi a oltranza, ecco la zampata di Tien che rompe ancora l’equilibrio e con un altro 6-4 rimanda il verdetto al terzo set. Il break subito in apertura di terzo set non è un problema, Learner ha vissuto di peggio e anche in questo caso porta dalla sua l’inerzia dell’incontro piazzando due break, sesto game e nuovamente decimo game. Dopo 2 ore e mezza di battaglia vince Tien 4-6 6-4 6-4.
[30] C. Norrie b. A. Cazaux 6-3 0-6 7-6(5)
Ottimo problem solving anche per Cameron Norrie. Il britannico regola l’enigma Arthur Cazaux e vola al terzo turno dove ad attenderlo ci sarà proprio Learner Tien. Una prestazione a due facce, se non tre, quella del nativo di Johannesburg: bello e convincente nel primo set, deludente nel secondo e coriaceo nel terzo. Il transalpino, sotto nel punteggio 6-3 e 1-0, ha disposto a piacimento dell’avversario approfittando di un enorme passaggio a vuoto per rifilargli un sonoro bagel. Dopo un terzo parziale dominato dai servizi di entrambi, e senza occasioni di break, il classe 1995 sale in cattedra e con grande esperienza porta dalla sua il tie break con un 7-5 che gli fa accendere il semaforo verde e avanzare al prossimo turno.
N. Borges b. A. Vukic 7-6(7) 6-4
Aleksandar Vukic non riesce a sfruttare l’occasione che il fato gli ha concesso e neanche il tempo di entrare nel main draw, che è costretto a uscire di scena. L’australiano era entrato in tabellone grazie al forfait della testa di serie Stefanos Tsitsipas ma viene battuto in due set da Nuno Borges. Il portoghese rischia di gettare il primo set quando sul 5-3 e servizio restituisce il break di vantaggio mandando la contesa al tie break.
Nel tredicesimo game tanti rimpianti per il nativo di Sydney che non sfrutta due set point e si fa beffare dal lusitano 9-7. Il numero 51 del ranking strappa la battuta nel terzo game, con l’oceanico maggiormente indaffarato a rimanere in scia piuttosto che a riequilibrare i conti. Se non che, l’ultimo spavento per il classe 1997 arriva di nuovo nel momento di mettere il lucchetto al match. Stavolta, però, Borges trema ma non sbanda, dopo due match point sfumati e una palla break neutralizzata, arriva la chiusura 6-4.
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