ATP Shanghai, Sinner risponde a Zverev: “I campi? Non li facciamo io e Alcaraz”

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ATP Shanghai, Sinner risponde a Zverev: “I campi? Non li facciamo io e Alcaraz”

Dopo il successo all’ATP 500 di Pechino, il Rolex Shanghai Masters ha concesso a Jannik Sinner un giorno di riposo extra prima del suo esordio in tabellone. Il n. 2 del mondo ha ottenuto una bella vittoria contro Daniel Altmaier, vendicando la dolorosa sconfitta di due anni fa al Roland Garros e prenotando un posto al terzo turno, dove affronterà Tallon Griekspoor (sfida che sarà raccontata LIVE su Ubitennis nel pomeriggio di domenica – non prima delle 14).

Al termine della sua partita, come di consueto Sinner è intervenuto in conferenza stampa, e come di consueto l’esordio davanti ai microfoni sembrava la solita proiezione di un film già visto e rivisto. “I primi turni non sono mai facili, sono molto felice di essere approdato al turno successivo. Lui è un giocatore molto forte e di grande talento, il suo livello è molto alto – ha affermato Jannik -. È stata una buona giornata al servizio, poi quando ottieni il break all’inizio del set servire diventa un po’ più facile”.

Ecco poi una domanda sulla programmazione, che vedrà in serale back-to-back Djokovic e Sinner. “Sono ancora all’inizio della mia carriera, ma sono molto felice di giocare dopo Novak. È ottimo per i tifosi, speriamo siano due belle partite. È un peccato che non ci sia anche Carlos qui, sento che è il giocatore che la gente vuole vedere ai tornei, ma è comunque bello avere Novak, me e tanti altri giocatori”.

La risposta del giorno, tuttavia, arriva a proposito di una questione sollevata da Zverev al termine della sua (non così banale) vittoria sul francese Royer. “Detesto quando le condizioni sono le stesse [da torneo a torneo]. Conosco la direzione che stanno prendendo i direttori dei tornei, perché ovviamente vogliono che Sinner e Alcaraz facciano bene in ogni torneo – aveva affermato a caldo il tedesco -. “Io sono nel tour da oltre 10 anni, 12 in realtà, e abbiamo sempre avuto superfici diverse. Ci sono sempre stati tornei che ti piacevano e altri che non ti piacevano più di tanto, non potevi giocare il tuo tennis allo stesso modo su erba, terra e cemento. Adesso invece puoi giocare praticamente alla stessa maniera su ogni superficie… Tutto questo non mi piace: credo che il tennis abbia bisogno di diversi stili di gioco e varietà, una cosa che sta mancando in questo momento.

Il discorso in sé per sé potrebbe anche stare in piedi, ma tende a perdere di credibilità considerando da chi viene pronununciato. Dieci anni fa si poteva già vincere a Wimbledon senza fare sempre serve&volley e al Roland Garros senza servire sempre in kick o remare come dei dannati. Che la velocità delle superfici sia ormai ben più simile rispetto a trent’anni fa è appurato, ma Zverev è poi così sicuro che la necessità di un tennis più vario sarebbe per lui un beneficio?

Interrogato a riguardo in conferenza stampa, Sinner si è limitato a rispondere: Non siamo io e Alcaraz a fare i campi. Non è una nostra decisione, cerchiamo di adattarci in ogni situazione. Sento comunque che ogni settimana è abbastanza diversa. Ho comunque giocato un grande tennis anche quando i campi erano più veloci, ma non sono io quello che fa i campi, cerco solo di adattarmi e giocare il miglior tennis possibile – ha concluso l’azzurro.

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