La giornata del Rolex Shanghai Masters dedicata agli ottavi di finale della parte bassa del tabellone si è aperta, sul Campo Centrale, con due match appassionanti, che hanno visto trionfare Zizou Bergs e Holger Rune. Il belga ha sconfitto in rimonta, al tie break decisivo, Gabriel Diallo, dopo aver annullato due match point, mentre Rune si è imposto su Giovanni Mpetshi Perricard. Bergs nei quarti se la vedrà con il vincente della sfida tra Djokovic e Munar mentre Rune affronterà il vincente di Griekspoor-Vacherot.
Z. Bergs b. [31] G. Diallo 3-6 7-5 7-6(8) (a cura di Francesco Maconi)
Dopo la vittoria lampo su Davide Goffin, Gabriel Diallo aveva intenzione di proseguire eliminando un altro belga dal tabellone di Shanghai. Zizou Bergs, dal canto suo, non aveva ovviamente intenzione di lasciarglielo fare. Il tennis molto fisico del giocatore delle Fiandre si è fatto sentire, con una vittoria di sofferenza, cuore e polmoni. In due ore e 49 minuti, con il punteggio di 3-6 7-5 7-6(8), ai quarti di finale vola il tennista belga.
Non è mai semplice disinnescare i servizi del giovane canadese. E per quanto abbia provato a farlo, nel primo set Zizou Bergs non è riuscito a combinare molto. Diallo si è scatenato in battuta, vincendo l’89% dei punti con la prima e mettendo a segno cinque aces. Il tutto per smentire chi considera la sua battuta soltanto potente: contro Bergs, Gabriel è stato anche di una precisione impressionante. Al termine del primo parziale, le percentuali di servizi alla T, al corpo e a uscire erano speculari. Da entrambi i lati, non per caso, il canadese aveva servito il 36% delle volte al centro, il 46% all’esterno e in mezzo al rettangolo del servizio il 18%. Il 6-3 iniziale, semmai, è stato persino stretto.
Ma il bello del tennis è la sua natura mutevole. È lo sport dei cambiamenti continui, delle partite che si riscrivono punto dopo punto. E se serve restare in partita a lungo, a volte basta un solo momento per ribaltarla. Nel secondo e nel terzo set, Bergs è partito forte, anche grazie a un toilet break rigenerante, strappando il servizio a un canadese più falloso e meno lucido. Diallo ha però saputo rientrare, entrambe le volte, allungando la battaglia. Nel secondo parziale, pur meritando forse più dell’avversario, Gabriel ha mancato l’appuntamento con il momento chiave: ai vantaggi, mentre serviva per restare nel set, ha subito il break che ha rimesso tutto in equilibrio.
Nel set decisivo, Zizou, con il suo volto marmoreo e sicuro da modello IMG qual è, si è portato avanti 4-1. Questa volta, tuttavia, la rimonta di Diallo non si è fermata prima ai vantaggi, anzi: lo scontro si è trascinato fino a un tie-break infuocato. Quindici minuti di pura tensione, con Bergs e Diallo capaci di annullare due e tre match point rispettivamente. Alla fine, a spuntarla, è stato il più tenace. Dopo un’eccellente vittoria in rimonta, Zizou Bergs ha avuto tutte le ragioni per festeggiare: grazie a questo risultato ritoccherà oltretutto il proprio best ranking, assestandosi (almeno) in 38esima posizione nel ranking mondiale.
[10] H. Rune b. [32] G. Mpetshi Perricard 6-4 6-7(7) 6-3 (ha collaborato Francesco Maconi)
Contro un giocatore dinamico e preciso come Holger Rune, non c’è molto da fare se non il proprio meglio per Giovanni Mpetshi Perricard. Nel solo precedente tra i due, il francese era riuscito a spuntarla. Ma in questo caso, le condizioni sono diverse, l’umidità rende i servizi del colosso di Lione meno distruttivi e le sue risposte bloccate ancora più attaccabili. Se a questi fattori si aggiungono le naturali doti di Rune e la brutta partenza di Perricard, il risultato è scontato. Il primo set termina infatti con cinque soli punti persi al servizio dal danese e un dominio totale dalla linea di fondo. Solo con il dritto il francese riesce a fare qualcosa, ma non è affatto scontato che riesca a girarsi per comandare lo scambio.
Che poi la strategia di Perricard, più che nello scambio in sé, sia nel punteggio, si sa. Salvo tre occasioni per il francese di breakkare Rune e una sola di perdere il servizio, la tattica, solita, di arrivare al tie-break e giocarsi tutto lì, è stata portata avanti. E ha certamente ripagato. Giovanni ha trovato per primo le chances di portarsi a casa il set (7-6, dopo aver vinto il tie break per 9 punti a 7) e alla quinta occasione è riuscito a pareggiare l’incontro. Il merito va anche al dritto del francese, nettamente più preciso e velenoso che nel parziale precedente. Resta solo da aggiustare la percentuale di prime in campo, ma questo è un discorso che vale per entrambi. Rune, dopo aver perso in volata il secondo set, reagisce con grande freddezza all’inizio del terzo, spezzando definitivamente l’incontro con un parziale di 12 punti a 1 e portandosi rapidamente in vantaggio per 3 a 0: il danese, a questo punto, gestisce con tranquillità il break di vantaggio, difende l’ultimo game da 0-30 e si qualifica per i quarti di finale dopo 2 ore e 29 minuti di gioco.
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