ATP Parigi, qualificazioni: Arnaldi e Bellucci subito fuori

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ATP Parigi, qualificazioni: Arnaldi e Bellucci subito fuori

Restano cinque gli azzurri nel tabellone principale del Rolex Paris Masters – Sinner, Musetti, Cobolli, Darderi e Sonego –, dopo che i connazionali che hanno tentato la via delle qualificazioni sono inciampati al primo turno.

Matteo Arnaldi è stato sconfitto 7-5 6-2 da Jacob Fearnley, il classe 2001 britannico che a Vienna si era arreso a Zverev al tie-break del terzo. Lo stesso Zverev che poi è arrivato in finale senza più alcun problema (qualcuno dirà che non era lo stesso Zverev, ma abbiamo guardato bene: era proprio lui, non Mischa o il loro papà).

Due break subiti per set da Arnaldi. Quello decisivo della prima frazione, in cui ha messo il 46% di prime, è arrivato sul 5 pari dal 40-15: il quinto doppio fallo, altri due gratuiti separati da una buona risposta di Fearnley che poi ha chiuso annullando due palle del tie-break. Nel secondo parziale, Matteo ha diminuito la velocità della prima probabilmente per tenerne più in campo, guadagnando tuttavia pochi punti percentuali e perdendone quasi altrettanti come realizzazione. Jacob è andato avanti al terzo gioco (un’altra seconda battuta fuori bersaglio) e il match si è praticamente chiuso lì.

Annata senz’altro sotto le aspettative per Matteo, best ranking al numero 30 nell’agosto 2024 e ora 72°, con 19 vittorie e 23 sconfitte a livello Tour, 4-10 dopo il Roland Garros, con il solo acuto dei quarti a Madrid battendo anche Djokovic. Per Fearnley ora c’è Yannick Hanfmann, che abbiamo visto a Bruxelles impegnare Musetti dopo aver battuto proprio Arnaldi.

Niente da fare neanche per Mattia Bellucci. Il 175 cm di Busto Arsizio si è arreso al 211 cm del Michigan Reilly Opelka, quinto del seeding, con il punteggio di 6-3 6-4 in 67 minuti. Nella sfida inedita, entrambi hanno vantato ottime percentuali di trasformazione sia sulla prima sia sulla seconda di servizio – uno perché da quell’altezza le ha tirate a una media rispettivamente di 213 e 203 km/h, e sempre lui perché in risposta non è un fenomeno. Opelka si è fatto bastare un break per set, annullando l’unica chance concessa a Mattia in risposta, mentre si è pure preso il lusso di vincere tutti gli scambi sopra gli otto colpi. Che poi sono stati solo due, ma tant’è. Per Reilly, turno finale con l’australiano Aleksandar Vukic.

Tra gli altri match, vittoria in rimonta di Botic van de Zandschulp sul numero 1 del tabellone cadetto Jenson Brooksby, mentre il numero 2, Sebastian Korda, si è imposto in due set su Vit Kopriva.

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