ATP Madrid, Ruud: “Se potessimo trarre vantaggio dai tentativi di disturbo, i tifosi la smetterebbero”

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Da Madrid, il nostro inviato

Il primo finalista del Mutua Madrid Open è Casper Ruud. Il norvegese giocherà nella capitale spagnola la sua terza finale 1000, contro Jack Draper o Lorenzo Musetti. Una partita in ogni caso da non perdere, sicuramente di lato livello. Il norvegese ha dimostrato solidità pur accusando qualche problema, anche a livello fisico, nella sua partita di semifinale. Come ha poi approfondito nella conferenza post match.

D: “Ti ho sentito in campo dire al trainer che stavi lanciando la palla medica durante il riscaldamento e qualcosa ti ha fatto male. Puoi dirci un po’, ora che è passata un’ora e mezza, come ti senti e quanto sei preoccupato?
Ruud: “Mi sento bene. La zona delle costole è sensibile e quando si prova dolore può diventare piuttosto acuto. Non ho fatto nessun esame, a parte il fatto che il mio fisioterapista mi ha dato un’occhiata dopo e mi ha fatto scrocchiare la schiena, il che mi ha dato un po’ di sollievo. Speriamo che non sia nulla di grave, torneremo in albergo per curarlo e farò tutto il possibile per sentirmi ancora meglio. Man mano che la partita andava avanti credo che gli antidolorifici abbiano fatto effetto, è stato ovviamente meglio verso la fine che all’inizio, quindi credo che sia un buon segno in un certo senso. Farò tutto il possibile per sentirmi meglio per domani. E, naturalmente, per domenica. Credo che, in base a come mi sono sentito, non ci sia da preoccuparsi troppo per domenica

D: “So che mentre stavi servendo ti sei arrabbiato perché alcuni tifosi stavano facendo rumore. Cosa volevi che facesse l’arbitro? Cosa pensi si possa fare per gestire meglio una situazione del genere?
Ruud: “Alla fine è una questione di disturbo. Mi è sembrato che il tifo fosse per Francisco, che ovviamente non è illegale, ma è solo una questione di tempistica. Se avessi rifatto la mia routine e stessi per servire di nuovo, e lui l’avesse fatto di nuovo, qual è il protocollo? Quante volte un tifoso o qualcuno del pubblico può disturbare il giocatore prima che io possa reagire? Ho fatto una domanda ipotetica all’arbitro: se mi desse una prima di servizio per essermi lamentato, pensa che lo rifarebbe? Probabilmente no, perché sta facendo il tifo per Francisco e se il giocatore per cui fa il tifo viene punito con la mia prima di servizio, non credo che avrà il coraggio di urlare di nuovo, di applaudire di nuovo o di fare qualsiasi cosa stia facendo per disturbarmi prima della mia seconda

Quindi mi chiedo non se sia il caso di cambiare le regole, ma di fare un po’ più di pressione sui tifosi che sono lì per disturbare. Capisco, ed è davvero dura per Francisco, perché non ha fatto nulla di male e non voglio essere un idiota nei suoi confronti, ma i tifosi che lo sostengono stavano cercando di disturbarmi. Se si accorgessero che non funziona e che io traggo vantaggio dal loro tentativo di disturbarmi, credo che non lo farebbero più. È una situazione molto delicata, e capisco che i tifosi possano tifare per chi vogliono, ma nel tennis mi sembra che ci sia una sorta di regola non scritta su ciò che si dovrebbe e ciò che non si dovrebbe fare come spettatori. La maggior parte dei tifosi si comporta bene, ma quando qualcuno è lì per disturbare un po’ troppo, penso che si oltrepassi il limite. Quindi ho fatto una domanda all’arbitro e quando si è nella foga del momento e non si ha la sensazione di ricevere una risposta chiara è facile sentirsi ancora più frustrati. Forse ho esagerato, ma credo che fosse una domanda valida

D: “Credo che oggi, almeno così ho sentito, tu abbia affrontato il più alto numero di palle break in un match di tre set nella tua carriera, almeno così ho sentito dire. Come ti sei sentito a salvare 15 delle 18 palle break? E ti sei reso conto di quante fossero mentre giocavi?
Ruud: “Credo che al primo game che ho giocato sul mio servizio ne abbia affrontate tre o quattro. Ho recuperato da 0-40, e anche nell’ultimo game ho servito bene. Ci sono stati un paio di game all’inizio del secondo in cui mi ha messo alla prova, e per fortuna ne sono uscito quasi sempre. Ho anche subito dei break, non ho ho salvato tutte le chance, ma parecchie, e la percentuale di quelle che sono riuscita a salvare è stata buona. Quindi posso ringraziare il mio servizio e il mio spirito combattivo, o la fiducia in me stesso che oggi mi ha permesso di evitare molte palle break. Non le ricordo tutte, ma alcune sono state giocate con coraggio, mentre altre per fortuna lui ha commesso qualche errore. Quindi è stato un po’ un mix di entrambe le cose, ma è stata una partita molto combattuta. Credo che le statistiche indichino 75 punti vinti a testa, quindi credo di essere stato fortunato a vincere quelli giusti

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Autor: Pellegrino Dell’Anno