TORINO – È un Sascha Zverev neanche troppo abbattuto quello che si presenta in conferenza stampa dopo la sconfitta contro Jannik Sinner, convinto che la differenza sia ben più sottile del 6-4 6-3 finale. Di seguito le sue dichiarazioni.
SULLE DIFFERENZE CON SINNER – “In generale la differenza più grande è stato il modo in cui lui ha servito sulle palle break. Io ho avuto più break point di lui e mi sentivo molto bene da fondo, anche meglio che a Vienna. Lui però ha avuto due occasioni per strapparmi il servizio e le ha sfruttate entrambe. Io ho avuto molte occasioni e non ne ho sfruttata nessuna. È per questo che lui è il n. 1 del mondo. Il punteggio dice 6-4 6-3 ma, secondo la mia modesta opinione, ho avuto la sensazione che la partita fosse più equilibrata di quanto forse dica il punteggio”.
SUI PUNTI DI FORZA DI JANNIK – “Penso sia stata una partita di altissimo livello e che abbiamo giocato molto bene, soprattutto dalla linea di fondo. A volte va così: quando lui ha una giornata come questa, in cui serve in modo incredibile… Il suo punto di forza maggiore è ovviamente il modo in cui gioca dalla linea di fondo, come si muove, come colpisce il dritto, come colpisce il rovescio. Però quando serve così è ancora più difficile perché: su sette palle break ha messo sette prime di servizio, non ho avuto nemmeno una seconda su cui poter giocare. Non sono nemmeno riuscito a entrare nello scambio. Credo di aver fatto una sola risposta e lui ha subito fatto un vincente di dritto. Spero solo di rivederlo ancora questa settimana, è molto semplice”.
SU COME FARE PER AVVICINARSI A LUI – “La cosa più importante è rimanere in salute e senza infortuni. Quest’anno è stato un incubo per me dal punto di vista degli infortuni. È stato difficile per me migliorare quando dovevo sempre cercare di rimettermi in forma. È abbastanza facile fare domande quando il punteggio è 6-4 6-3, ma se si guarda più a fondo la partita credo davvero che avrebbe potuto essere qualcosa di più più di un 6-4 6-3. Vi do sempre le stesse risposte noiose: se hai sette break point, lui serve sette prime di servizio e non giochi lo scambio una singola volta, è difficile. Jannik è uno dei migliori in riposta: se c’è un game in cui sei un po’ traballante e lui sfrutta le occasioni e tu no, questo è il punteggio che ne viene fuori. Quindi… direi che sfruttare le palle break è ovviamente molto importante!” (sorride, ndr).
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