Concentrati, energici, determinati. Simone Bolelli e Andrea Vavassori si sono comportati in maniera eccelsa nel loro esordio alle Nitto ATP Finals di Torino. Il trentenne e il quarantenne azzurro hanno sconfitto in due set la coppia inglese formata da Julian Cash e Lloyd Glasspool, primi favoriti del torneo. Un 7-5 6-3 senza troppi patemi per il tandem tricolore, che ha cancellato quattro palle break nel gioco d’apertura per poi mettere in piedi una prestazione solidissima contro i campioni di Wimbledon, conquistando così il primo posto nel girone Peter Fleming. Di seguito, le dichiarazioni dei Bolessori in conferenza stampa post-vittoria.
D: Si era forse un po’ parlato di qualche risultato che era mancato negli ultimi mesi. Quanto può servire a voi una vittoria del genere per caricarvi?
Simone Bolelli: “Beh sì, ci dà molta carica. Sapevamo che potevamo dargli fastidio e che il match si poteva vincere, nonostante loro fossero la testa di serie numero 1. La chiave oggi, al di là del fatto tecnico, è stata mantenere una grande energia. Abbiamo giocato ogni punto con un’intensità pazzesca. Volevamo fare bene. Chiaramente l’obiettivo è vincere, ma soprattutto dare tutto in campo e fare ciò che serve per portare a casa la partita. Poi ci sono comunque sempre gli avversari. Ma oggi abbiamo giocato un gran match dallo 0-40 (nel primo gioco della partita, ndr) in poi che ci ha permesso di rimanere nel set. Qualche doppio fallo loro ci ha permesso di chiudere il parziale. Abbiamo cercato di mischiare un po’ le carte nei game di risposta provando a essere aggressivi. Sono molto contento, al di là del risultato, anche della prestazione”.
D: Con il fatto che state giocando le Finals in Italia, sentite una pressione extra? Come la gestite?
Andrea Vavassori: “In questi due anni assieme abbiamo vissuto moltissime esperienze: tre finali Slam o, per me, anche l’esordio in Coppa Davis l’anno scorso. Sono esperienze che aiutano a imparare a gestire nuove sfide e nuove difficoltà. Questa partita l’abbiamo vissuta abbastanza tranquillamente. Sono molto felice di come abbiamo giocato. Ci siamo parlati prima di entrare in campo e l’obiettivo principale era quello di portare tantissima energia. Sono molto fiero di Simo perché non è un momento facile, ma è riuscito comunque a esprimere un tennis incredibile. Sono veramente orgoglioso di ciò che abbiamo fatto in questi due anni assieme e di come stiamo affrontando le difficoltà. Ci tenevamo molto all’esordio qui a Torino per una conferma del risultato dell’anno scorso (vinsero il primo match contro Bopanna/Ebden, ndr). È di buon auspicio mettere in piedi una prestazione del genere contro i primi favoriti. Non dobbiamo metterci aspettative alte, dobbiamo solo continuare a lavorare sulle nostre prestazioni. Poi, di solito, facendo così in risultati arrivano”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: mi ricordo che a Rotterdam mi diceste che Cash/Glasspool era una delle nuove coppie che, secondo voi, potevano diventare pericolose. E infatti sono arrivati qui da numero 1. Voi da quel momento vi sentite cambiati? Gli obiettivi per il futuro rimangono gli stessi?
Andrea Vavassori: “Da subito avevo visto che Cash/Glasspool era una delle coppie più insidiose. Diciamo che, affrontando più o meno sempre gli stessi avversari, ti rendi conto che ci sono alcune coppie che ottengono risultati in maniera più continua e solida. Servivano entrambi molto bene e si completavano già allora in maniera ottima. Glasspool risponde tanto, Cash è molto bravo ad alzare i lob. Non ci aspettavamo però che arrivassero qui da primi. Hanno fatto tre mesi incredibili, hanno vinto 22 partite di fila. Però la cosa buona nostra è che sappiano che, se abbiamo l’energia giusta e giochiamo bene, possiamo vincere contro chiunque. Lo abbiamo dimostrato in questi due anni ed è una cosa che ci dà forza. L’obiettivo è sempre quello di entrare in campo e mettere tutta l’energia possibile, perché sappiamo che i tornei possiamo vincerli. Quindi, dobbiamo continuare in questo modo, divertendoci anche con il team”.
D: Anche l’anno scorso eravate partiti bene, ma questa volta ho come la sensazione che sia un capitolo diverso rispetto allo scorso anno. Volevo chiedervi se avevate voglia di fare un in bocca al lupo ai vostri due compagni che domani debuttano.
Simone Bolelli: “Sicuramente abbiamo più esperienza rispetto all’anno scorso. Sono le seconde Finals e siamo entrati con una buona consapevolezza, anche se negli ultimi tornei non abbiamo raccolto molto. Sappiamo comunque quello che possiamo esprimere ogni volta che si entra in campo. Secondo me non c’è una coppia favorita rispetto alle altre. Siamo tutti molto forti e, a parer mio, il livello è pari. Noi ci crediamo. Per quanto riguarda gli altri due, Jannik è un treno supersonico e gli facciamo in bocca al lupo. Siamo anche molto contenti per Muso: ha fatto una stagione pazzesca fino all’ultimo e se lo meritava. Speriamo facciano bene entrambi”.
D: Avete una dedica per questo successo? E in un’ipotetica scala delle vostre vittorie, questa a che posizione sarebbe?
Simone Bolelli: “E’ stata sicuramente una partita di alto livello, quindi direi tra le prime cinque giocate da noi due. La dedica va a tutto il team e a tutti quelli che sono qui, che ci sono ogni giorno, che viaggiano con noi e ci seguono: i familiari, la mia compagna in particolare, e Wave, con cui abbiamo fatto una grandissima prestazione. Ma anche tutti i ragazzi che ci hanno fatto il tifo oggi. Ci hanno caricati dall’inizio alla fine”.
Andrea Vavassori: “Sì direi anche io tra le prime cinque. L’anno scorso era stata una grandissima emozione vincere una partita qua. Non è scontato, sono tutte coppie fortissime e non c’è una vera favorita. Sono tutte ostiche da battere e ognuna ha le proprie peculiarità, oltre che delle tattiche organizzate benissimo. Siamo quindi molto fieri. La dedica sì, va al nostro team e alle persone che ci seguono costantemente”.
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