ATP Finals: Sinner si conferma campione, Alcaraz battuto in due set [VIDEO]

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ATP Finals: Sinner si conferma campione, Alcaraz battuto in due set [VIDEO]

[2] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 7-6(4) 7-5

È ­Jannik Sinner ad aggiudicarsi la sfida numero 17 contro Carlos Alcaraz, aggiornando a 11-6 il bilancio a favore dello spagnolo, con il punteggio di 7-6(4) 7-5 maturato in due ore e un quarto di gioco all’atto conclusivo delle Nitto ATP Finals di Torino.

È stato il sesto e ultimo confronto del 2025, tutti in finale come esigono le grandi rivalità, con l’azzurro prima di ora vincitore “solo” a Wimbledon che si accaparra così 5.071.000 dollari e 1.500 punti, lasciando lo sconfitto con 2.704.000 dollari e 1000 punti. In classifica, il numero 2 del mondo insegue a 550 punti. Era dal 2016, quando Murray batte Djokovic, che i primi due del ranking non si affrontavano in finale a questo torneo e hanno offerto un match di altissimo livello, con una palpabile tensione nei primissimi game per poi lasciare andare con sempre più sicurezza i colpi.

Un confronto davvero equilibrato, con i sei punti in più vinti da Jannik da ricercare nel 12-6 negli scambi oltre gli otto colpi. Ma sono probabilmente stati il secondo servizio violento sul set point per Alcaraz e il lob correndo in avanti nel tie-break a fare la differenza nel primo parziale, oltre alla calma dimostrata nella seconda frazione quando c’era l’iniziale 0-2 da recuperare per l’ottima reazione di Carlos, peraltro con un fastidio alla coscia destra rimediato nel nono gioco dell’incontro. “Prima o poi perdo, non sono una macchina” diceva Sinner due giorni fa e sarà certo vero: ma non stasera, non a Torino dove ha vinto il decimo incontro consecutivo, tutti in due set, e, a questo punto, non quest’anno. E, con il sesto titolo in stagione e 24° complessivo (agguantato Alcaraz), le vittorie consecutive indoor salgono a 31.

Primo set – Sinner salva un set point e chiude al tie-break con due lob fantastici

Jannik sceglie di lasciare la battuta a Carlos. A proposito, i due sono arrivati a Torino con una qualità al servizio (dati Insights) rispettivamente di 7,8 e 8,2 come media in stagione e qui l’hanno alzata a 8,4 e 9,1, mentre la riposte hanno fatto registrare nell’ordine un +0,8 e un +0.5. Cose che vorresti dai migliori nel torneo dei migliori.
Primo highlight al terzo game, un passante di dritto in allungo di Alcaraz, mentre nel gioco successivo Sinner affronta il primo punto pesante, 30 pari dopo due unforced (errore spagnolo al 16° colpo). Seguono il doppio fallo e un’interruzione per prestare aiuto medico a uno spettatore; dopo 11 minuti, bel punto in pressione di Jan, ace e 2 pari. Pure Alcaraz concede la parità, cinque dritti sbagliati per lui, e ne esce anch’egli con decisione, sfoderando il bimane lungolinea a chiudere uno scambio neutro.

Il classe 2001 altoatesino scatena un paio di rovescioni, l’altro fa sentire il dritto, sale 5-4 e chiede l’MTO per un fastidio agli ischiocrurali della coscia destra avvertito dopo un recupero. Jannik non si distrae, 5 pari, il ventiduenne murciano esibisce una volée d’approccio l’ultima volta forse vista fare da Ramesh Krishnan e, sul 6-5, riprova a farsi pericoloso con il dritto incrociato in corsa, stile finale US Open. La smorzata di Carlitos è vincente, a rete si traveste da gatto guadagnandosi il set point, ma non controlla seconda profonda a 187 km/h e Jannik chiarisce che sarà il tie-break a dirimere la prima questione.

Alcaraz è graziato da un errore azzurro a campo aperto che rischia di far capottare il pubblico, ma poi sbaglia due rovesci e si gira sul 4-2. Poca mano per Jan nella smorzata che restituisce il minibreak, ma molta nel successivo pallonetto correndo in avanti, il punto che gli permette di servire sul 5-4. Lob liftato a punire l’incursione iberica, servizio slice vincente e primo per Sinner con un bilancio vincenti/gratuiti di di 17-16 contro 13-10. L’analisi degli scambi vede il Rosso di Sesto avanti di 7 in quelli brevi e indietro di 8 in quelli medi.

Secondo set – Alcaraz reagisce, ma Sinner lo riacciuffa e sorpassa

Il numero 1 del mondo si fa fasciare la coscia per incarnare al meglio la reazione da orso ferito che ci si aspetta; e così è, facilitato due due doppi falli consecutivi di Jannik che subisce il primo break del suo torneo – secondo ad arrivare in finale senza perdere la battuta dal 1991 dopo Djokovic nel 2018. Carlos conferma lo strappo e va 2-0. La fuga non dura granché perché al sesto game è impreciso e concede la palla break: la risposta steccatissima di Sinner rimane in campo, poi un bel dritto carico a prendersi il vantaggio concretizzato dal drop shot e 3 pari. Il sorpasso arriva dopo un game teso passando per il 30-40 su cui Alcaraz può recriminare, mentre il deejay aiuta a tirare il fiato omaggiando con Balliamo sul mondo l’anno di nascita dell’ATP Tour. O più probabilmente Ligabue in tribuna.

Autoritario, Sinner tiene e adesso tocca all’avversario la pressione di servire per restare nel set e soprattutto nel match. Pressione che non dimostra di sentire, facendo buchi qua e là. I ragazzi stanno picchiando forte che è un piacere guardare e ascoltare. Nel turno di risposta, Alcaraz prova a porre un paio di domande prendendo la via della rete, ma il nostro, freddissimo, gli dice che ha sbagliato strada. Sotto 5-6, la risposta vincente di Jannik nega il punto del 6 pari, un’altra incursione in avanti teoricamente poco sensata da parte dell’uomo con la coscia fasciata significa match point Sinner: scambione, 14 colpi, l’errore bimane di Carlos e Jannik si conferma campione a Torino. È il più giovane a difendere il titolo dal ventitreenne Federer nel 2004, senza cedere un set come ci era riuscito nella scorsa edizione.

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