Carlos Alcaraz ha superato in rimonta Taylor Fritz in 6-7 7-5 6-3 nella seconda giornata del Group Jimmy Connors, mettendosi in una buonissima posizione per quanto riguarda il possibile passaggio del turno (avendo già vinto all’esordio contro Alex de Minaur). Al termine dell’incontro lo spagnolo è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti.
D. Carlos hai appena detto che è stata una vittoria importante. Quanto hai pensato al primo posto nel ranking di fine anno durante la partita?
Carlos Alcaraz: “All’inizio cerco di non pensarci, ad essere sincero. Ma è davvero difficile non farlo. In avvio di match ci ho pensato un po’. Durante la partita c’erano molte cose a cui pensare e questo pensiero è sparito. Nella mia mente pensavo solo a come ribaltare il match attraversando momenti difficili. Non stavo giocando molto bene e non mi sentivo come nella gara contro de Minaur. Ho pensato a come trovare un modo per rimontare o vincere la partita. Non ho pensato affatto al numero 1 durante la partita. Cercavo solo di vincere, in qualsiasi modo possibile. Sono contento di avercela fatta. Ovviamente è stato un passo davvero importante per qualificarmi in semifinale”.
Giovanni Pelazzo: La tua partita è finita un paio d’ore fa. Qual è la tua routine post-partita? Immagino che tu abbia tante cose da fare, la conferenza stampa è l’ultima di queste prima di andare via? Cosa farai stasera?
Carlos Alcaraz: “Dipende dalla partita e dal giorno. Ci sono giorni in cui dopo la partita vengo direttamente alla conferenza stampa, poi faccio tutto il resto. Oggi è stato un po’ diverso. Ero stanco, quindi volevo rilassarmi un po’, fare una doccia, mangiare qualcosa, poi probabilmente la conferenza stampa sarà l’ultima cosa prima di tornare in hotel e sottopormi al trattamento”.
D. Taylor ha elogiato il tuo livello: ha lodato il tuo senso della posizione in campo e come anticipi i colpi. Ha detto che Carlos cerca sempre di indovinare dove andrà la palla. La domanda è semplice: come ci riesci?
Carlos Alcaraz: “Cerco solo di entrare nella sua testa prima che colpisca (sorride). Studiamo molto i giocatori in alcune partite o nelle palle facili che lui colpisce più spesso. A volte cambia, i giocatori cambiano. Ma c’è sempre un punto in cui si sente più a suo agio nel colpire in un momento difficile o in un momento di pressione. Lo studiamo e cerchiamo di avere quell’istinto di andare da quella parte e pregare che lui vada da quella parte. Penso che oggi sono andato dal lato giusto un paio di volte. Quindi probabilmente alla fine ha sentito un po’ di pressione in quella palla. Ecco perché ha sbagliato un po’. Ma era solo pensare a un lato e andare per quello (sorride)”.
D. Ti senti un po’ come un portiere contro un rigore? Più o meno lo stesso stato d’animo?
Carlos Alcaraz: “E’ come un portiere che para un rigore. È solo pensare a quello, pensare a dove colpire se fossi al suo posto. Penso solo a un lato e ci provo. A volte funziona, a volte no”.
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