ATP Finals, a Torino l’ultimo atto dei sogni: sesta finale Sinner-Alcaraz nel 2025

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ATP Finals, a Torino l’ultimo atto dei sogni: sesta finale Sinner-Alcaraz nel 2025

L’Inalpi Arena si prepara a un epilogo che profuma di storia. Le ATP Finals hanno finalmente il loro manifesto. Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, i due giocatori che più di tutti hanno ridefinito ritmo, intensità e ambizione del tennis contemporaneo. Ma prima della finale dei sogni, c’era da superare un ostacolo tutt’altro che semplice. E Alcaraz lo ha fatto con la consueta miscela di talento puro e aggressività controllata, piegando un Felix Auger-Aliassime coraggioso ma incapace di reggere l’impatto devastante dello spagnolo nei momenti chiave.

Una partita che ha messo in mostra tutto il repertorio del numero 1 del mondo: potenza (un dritto ha fatto registrare i 180 km/h), anticipi, genio creativo. E che ora apre la strada a una sfida che Torino aspettava da un anno, epilogo ideale per questa stagione 2025. La resa dei conti tra i due prodigi che dominano il presente e il futuro del tennis mondiale.

[1] C. Alcaraz b. [8] F. Auger-Aliassime 6-2 6-4

Primo set: Alcaraz travolge Auger-Aliassime

Fulminato sin dal primissimo scambio da un passante di rovescio da applausi, Felix Auger-Aliassime ha capito subito che sarebbe stata una serata di pura sopravvivenza. Carlos Alcaraz è partito come una furia, colpendo a tutta potenza e mettendo immediatamente alle corde il canadese nel suo turno di battuta. In un attimo è arrivato lo 0-40, frutto di una raffica di vincenti spettacolari con cui lo spagnolo ha imposto il suo marchio sulla partita. Il nordamericano, già madido di tensione e costretto a una concentrazione estrema per reggere profondità e intensità dei colpi avversari, ha però avuto un sussulto d’orgoglio. Quello iniziale è stato un game interminabile, oltre i sette minuti, in cui ha salvato tre palle break e ha trovato un ace liberatorio per riagganciare l’1-1. Uno sforzo enorme, quasi un’impresa per come si era messo il parziale.

Molto più lineari, invece, i turni di servizio di Alcaraz, che ha continuato a macinare gioco e pressione. Lo spagnolo ha costruito ancora due palle break nel quarto game e ha sfoderato una palla corta millimetrica dopo una finta di accelerazione che gli ha consegnato il 3-1: un punto da cineteca, perfetta sintesi della sua creatività e del suo coraggio. Il canadese ha provato a reagire immediatamente si è procurato un’unica palla break nel quinto gioco. L’opportunità, però, è evaporata con un dritto semplicissimo messo in rete. Da lì il numero 1 del mondo ha ripreso il controllo, mostrando una mobilità straordinaria e una difesa mostruosa. Il 4-1 è arrivato naturale.

I due hanno poi tenuto i rispettivi turni senza concedere nemmeno un 15, e il set è scivolato verso il 5-2. Al cambio di campo, Alcaraz ha messo immediatamente pressione: tre set point consecutivi, e al primo utile — con uno sventaglio di dritto strettissimo — ha ottenuto il secondo break del parziale e il set. Dopo soli 37 minuti, lo spagnolo si è imposto 6-2.

Le statistiche raccontano perfettamente il divario: Alcaraz ha servito il 65% di prime, ottenendo addirittura l’80% dei punti. Aliassime, pur mettendo in campo il 78% di prime, si è fermato a un 48%. Merito soprattutto della risposta aggressiva e profondissima dello spagnolo, che ha costantemente tolto ossigeno al canadese, costringendolo a regalare palle troppo comode. Devastante con il dritto, impeccabile nella gestione degli angoli e dotato di un bagaglio tecnico stratosferico, Alcaraz ha dominato dall’inizio alla fine (13 vincenti e due soli errori).

Secondo set: Aliassime lotta, ma Alcaraz è implacabile, 6-4 e finale conquistata

E’ il quarto gioco del secondo set a essere disastroso per Aliassime: dopo aver conquistato un prezioso 0-40, il canadese inciampa in due errori grossolani e in un doppio fallo, finendo di nuovo sotto pressione. Il ritmo imposto da Alcaraz è forsennato e Felix avverte chiaramente di dover provare qualcosa in più, di essere più incisivo. Ma non ha il tempo materiale per organizzarsi, e questa mancanza di tempo lo porta all’errore. Alla fine però riesce a salvarsi e a rimettersi in carreggiata: 2-2.

In questo secondo parziale lo spagnolo sembra leggermente meno esplosivo, ma la realtà è che Auger-Aliassime non può permettersi di sbagliare nulla: qualsiasi minima occasione gli si presenti diventa quasi impossibile da trasformare. Alcaraz, infatti, si conferma sempre un vero ‘magicien’ della racchetta, capace di inventare soluzioni tecniche di livello superiore.

La velocità degli scambi è altissima e per il canadese restare in scia è complicatissimo. Prova allora a variare il gioco, a sorprenderlo, a impedirgli di colpire comodo per sprigionare la sua potenza di fuoco con il dritto. Ma lo spagnolo anticipa tutto, legge perfettamente le intenzioni avversarie. Si arriva così sul 3-3.

Con una splendida volée dorsale, Auger-Aliassime conquista il game che vale il 4-4. Il canadese riesce anche a sorridere, apparendo finalmente più sciolto e rilassato: anche lui regala qualche punto spettacolare. Ma Alcaraz rimane lucido e imperturbabile, nulla sembra scalfirlo, e si riporta avanti: 5-4.

Sul 5-4 la tensione si fa sentire tutta nel braccio del canadese, che parte male nel suo turno di battuta e commette una serie di errori pesanti. Alcaraz si procura due match point e chiude al secondo, grazie a un errore di dritto di Aliassime, il suo colpo migliore, che però questa volta finisce largo.

Finisce 6-2, 6-4 in 1 ora e 23 minuti.

Ci sarà dunque una finale tra numero 1 e numero 2 del mondo alle ATP Finals: sarà la sesta finale dell’anno tra questi due fenomeni. Alcaraz ha giocato una partita splendida e raggiunge così la finale del decimo torneo degli ultimi undici, diventando il settimo spagnolo finalista al Masters, l’ultimo era stato Rafael Nadal nel 2013 .

Auger-Aliassime incassa invece la quinta sconfitta consecutiva contro Carlos Alcaraz, ma può consolarsi con un traguardo importante: la prossima settimana salirà al nuovo best ranking di numero 5 del mondo.

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