ATP Barcellona, Rune: “Sono orgoglioso di aver vinto sulla pista intitolata a Nadal e di aver aggiunto il mio nome vicino a quello di Rafa”

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Dopo la vittoria e il tuffo in piscina di rito qua a Barcellona, arriva il momento di Rune in sala stampa. Il danese si scioglie si lascia andare. La maschera da duro l’ha lasciata negli spogliatoi, lasciando spazio al ragazzo felice di 21 anni.

D: Holger, ci puoi dire le tue sensazioni dopo la vittoria?
HOLGER RUNE: Sono molto felice, è stata una settimana fantastica. Penso di essere cresciuto molto nel mio gioco dal primo all’ultimo giorno, trovando ottime soluzioni quando serviva. Oggi in particolare è stata una grande battaglia. Ho dovuto andare a fondo, trovare modi diversi per batterlo. All’inizio ho forse rischiato troppo con i miei colpi, poi ho trovato il giusto equilibrio e capito come fargli male, rimanendo nello scambio e colpendo nei momenti giusti. Sono molto orgoglioso di me stesso.


D: Ciao Holger, congratulazioni per la vittoria. Hai detto dopo il match che ti sei ispirato alla finale olimpica. È stato come giocare per l’oro olimpico per te?
HOLGER RUNE: Non so se si possa paragonare a un match per l’oro olimpico, ma ogni finale e ogni titolo che vinciamo da giocatori è incredibile. Che sia un 500 o un 1000, la felicità è la stessa. Era da un po’ che non vincevo un titolo, quindi è speciale. Ma ciò che intendevo quando ho citato quella finale è che, quando ho iniziato a cambiare il piano di gioco nel primo set, ho pensato: “È da un po’ che non riesco a battere Carlos, qual è la strada giusta?”. Ho analizzato rapidamente la situazione e ho deciso di non affrettarmi, giocare al mio ritmo e trovare la mia strada. L’ho fatto, e sono molto felice.


D: Holger, congratulazioni per la vittoria. Dopo la tua prima partita ti avevo chiesto se ti sentivi un contendente per il titolo qui a Barcellona. Ora, con questo livello di tennis, ti senti un contendente anche per Madrid?
HOLGER RUNE: Sì. Ovviamente ora devo andare lì e ricominciare tutto da capo, prepararmi di nuovo. Sono molto felice per questa settimana, ma voglio continuare a costruire, giocare sempre meglio. So che posso migliorare ancora. Questa è la prima volta che inizio davvero bene la stagione sulla terra e sono felicissimo di come è partita. Ora voglio solo continuare: prima Madrid, poi Roma e infine l’obiettivo finale, il Roland Garros. Il futuro è davvero entusiasmante. Stasera mi godrò il momento con la mia famiglia e il mio team, poi domani prenderò un giorno di riposo, voleremo a Madrid e si ricomincia con nuovi obiettivi. Sono molto motivato a ripetere quanto fatto questa settimana, magari anche meglio.


D: Complimenti per la vittoria di oggi. Come ti prepari mentalmente e tatticamente per affrontare un match contro Alcaraz, soprattutto nel suo ex club?
HOLGER RUNE: Non è facile prepararsi contro di lui, è un giocatore molto pericoloso, ha praticamente tutti i colpi. Bisogna cercare di fargli male, ma è anche molto bravo in difesa. Prima del match ho pensato a degli aspetti tattici, ma anche a tutte le volte che ci siamo affrontati da junior: una vittoria ciascuno. Ho pensato: “Cosa facevo allora?”. Ovviamente è un altro livello adesso, ma i nostri punti di forza e debolezze restano. Ho cercato di usarli a mio vantaggio, tornando un po’ alle origini. Questo mi ha aiutato a trovare il ritmo a metà del primo set, senza provare a sovrastarlo, ma giocando con lui e colpendo quando ne avevo la possibilità. Mentalmente oggi sono stato molto forte. Anche il mio primo turno di servizio nel secondo set è stato molto duro, ma sono rimasto calmo. Ero pronto a battagliare.


D: Holger, come hai gestito la situazione dell’infortunio di Alcaraz, quando ha chiamato il medico e poi è rientrato? Come hai mantenuto la concentrazione?
HOLGER RUNE: Ovviamente ha tutto il diritto di farlo, sicuramente sentiva dolore all’anca. Io ho cercato semplicemente di bere, mangiare un po’ e restare caldo. Sono tornato subito in campo, ho fatto qualche swing e movimento a vuoto per sciogliere le braccia, perché sapevo che sarebbe stato il mio turno al servizio. Era un momento delicato, dovevo essere pronto fin dal primo punto. Ho perso il primo punto, poi mi sono detto “ok, andiamo” e ho giocato buoni punti, riuscendo a breakkare. Da lì il momentum è stato di nuovo dalla mia parte, e ho giocato un tennis molto intelligente oggi.


DOMANDA UBITENNIS: Holger, mi ha colpito molto come hai gestito i momenti difficili in campo contro Báez e oggi contro Alcaraz. Secondo te, l’anno scorso saresti riuscito a reagire così? E quanto ha influito il fatto di essere tornato con il tuo ex allenatore?
HOLGER RUNE: Sicuramente sono felicissimo di essere tornato con Lars. Con lui ho ottenuto i miei risultati migliori, e penso che insieme possiamo realizzare i miei sogni. Abbiamo la stessa visione, ci fidiamo l’uno dell’altro, crediamo nel mio tennis. Tatticamente è molto bravo, e oggi era fondamentale giocare il match giusto contro Carlos, altrimenti ti fa male con i suoi colpi. Sono grato a tutte le persone che ho attorno: Lars, mia mamma, il fisioterapista, il mental coach, la mia famiglia a casa. È bellissimo avere questo supporto da persone che conosco da tanti anni, so che sono con me per le ragioni giuste.


D: Holger, hai vinto un torneo che in passato è stato vinto da grandissimi del tennis, come Borg, Nadal, Alcaraz. Quanto è speciale per te?
HOLGER RUNE: È davvero speciale, soprattutto vincere su questo centrale intitolato a Rafa Nadal. È un campo bellissimo. Rafa ha fatto cose incredibili, non solo qui ma in ogni torneo. È una grandissima fonte di ispirazione e c’è tanto da imparare da lui. Aggiungere il mio nome alla lista dei campioni qui è davvero qualcosa di cui vado molto orgoglioso.


D: Ciao Holger, congratulazioni per il trofeo. Com’è stato festeggiare con i raccattapalle? Pensi sia un bel modo di concludere il torneo?
HOLGER RUNE: È stato fantastico. Per fortuna non sono affondato! No, davvero, è stato bellissimo, tanto sostegno e un’atmosfera incredibile. La sensazione di vincere un trofeo, con tutti felici attorno a te, è qualcosa di straordinario. È per questi momenti che lotti, che sogni. Quando si avverano è un’emozione indescrivibile. E poi la piscina era riscaldata, quindi tutto perfetto. Una bellissima tradizione.

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Autor: Federico Bertelli