Dopo la calvalcata trionfale contro Fils, Alcaraz è arrivato in sala stampa rilassato come spesso gli accade qua a Barcellona.
D: Hola Carlos, quali sono le tue impressioni sulla partita?
CARLOS ALCARAZ: Credo sia stata una partita molto molto completa, molto solida dall’inizio alla fine. Nonostante le condizioni sono contento, c’era molto vento ed era complicato giocare. Credo di aver fatto tutto ciò che dovevo, senza strafare. E penso che questa sia stata la chiave.
D: Carlos, quanto è importante aver finito una partita senza perdere il servizio, cosa che credo non succedeva da un po’?
CARLOS ALCARAZ: È assolutamente importante. Quando ho finito la partita contro Djere, ho detto al mio team: “Pensavo che l’avrei chiusa senza subire break”, ma poi non è successo. Non perdere il servizio dà molta fiducia. Ho avuto troppe partite in cui ho sofferto alla battuta, quindi è stato un piccolo respiro riuscire a non concedere break. È importante, soprattutto in vista di domani, e credo che conti davvero tanto.
D: Ciao Carlos, complimenti per la vittoria. Recentemente hai toccato il fondo a Miami. Queste due settimane, specialmente gli ultimi due match, ti stanno aiutando a ritrovare la condizione ideale per questa stagione sulla terra o pensi di poter migliorare ancora molto?
CARLOS ALCARAZ: Beh, si può sempre migliorare. Si può sempre stare meglio in campo, con il proprio gioco, nelle decisioni. Siamo in un momento molto buono tennisticamente, ma soprattutto sono contento di aver continuato su una linea positiva. Dopo Miami ho riflettuto su cosa fosse davvero importante e su quale direzione seguire, e la cosa che mi rende più felice è che sto seguendo quella strada. Mi sto concentrando sul divertirmi e sull’avere un buon atteggiamento, e credo che anche se non è il miglior tennis possibile, si riflette nel mio modo di stare in campo, più calmo e sereno. Questo mi aiuta a vincere. Certo, si può migliorare ancora, ma non ci si può lamentare.
D: Carlos, parlando del tuo gioco: hai una gran varietà di colpi — la volée, l’ace, il passante lungolinea in corsa, la smorzata… secondo te, quale tra questi è il colpo che più mette in difficoltà i tuoi avversari?
CARLOS ALCARAZ: Se dovessi sceglierne uno, direi la smorzata, che mi sta riuscendo molto bene in questi due tornei su terra. Però, non puoi fare una buona smorzata senza un buon dritto. Credo che il dritto sia il mio colpo migliore: è con quello che faccio male, con cui cambio direzione facilmente e metto peso sulla palla. Penso che sia complicato da gestire per i miei avversari. Quindi sì, sceglierei il dritto.
D: Ciao Carlos, domani affronterai Rune, praticamente siete nati a pochi giorni di distanza. Vi conoscete bene e le vostre carriere sono andate in parallelo. Pensi che in Spagna ci sia troppa pressione su di te?
CARLOS ALCARAZ: Credo che in Spagna abbiamo avuto così tanti sportivi al vertice in ogni disciplina, che ci siamo un po’ viziati. Se non vinciamo tutto, sembra un fallimento. A volte si esagera sia in positivo che in negativo. Quando c’è qualcosa di negativo, sembra valga dieci volte più di una cosa positiva. Questo non è giusto, ma in generale sono molto felice di tutto ciò che ho fatto finora. Ho ricevuto tanto sostegno fin dall’inizio, e ci sono stati molti più aspetti positivi che negativi. Però sì, siamo stati un po’ abituati male, soprattutto dal tennis, da Rafa che ha praticamente vinto tutto. E quindi sembra che se noi altri non vinciamo, sia un fallimento. E non dovrebbe essere così.
D: Carlos, 14 vittorie consecutive a Barcellona e 22 set vinti. Pochissime disconnessioni nei match qui.
CARLOS ALCARAZ: Qui non ho tempo per distrazioni. A volte c’è un gioco o due in cui calo un po’ di intensità, ma la cosa positiva è che ho il pubblico sempre con me, che mi sostiene in ogni punto e in ogni game. Questo mi aiuta a restare concentrato e a non uscire mai mentalmente dal campo. Sto lavorando proprio su questo: mantenere il ritmo per tutta la partita e non farmi influenzare troppo da eventuali cali. E credo che qui a Barcellona ci riesco sempre.
D: Ciao Carlos, congratulazioni per la vittoria. Parlando di Rune: che sensazioni hai nell’affrontare un amico come Holger?
CARLOS ALCARAZ: È un avversario molto tosto e complicato. Sta giocando a un livello altissimo, ha battuto Ruud e Kachanov in modo impressionante. Lo affronterò con rispetto. Ci conosciamo da tantissimo: abbiamo giocato insieme da quando eravamo under 12 e under 14, ci siamo incontrati in tantissimi tornei da giovanissimi. Giocare una finale di un ATP 500 insieme è una cosa bellissima, vedere come siamo cresciuti assieme. Ma domani non ci sono amici. Domani bisogna dare tutto, pensare a se stessi e vedere come va.
DOMANDA UBITENNIS: Ho visto che hai giocato 30 partite ATP in Spagna e ne hai vinte 29. Forse è anche un po’ colpa tua se stai un po’ viziando il pubblico. C’è qualche altro posto nel mondo dove ti senti così tanto sostenuto? Ad esempio a Parigi, mi sembra che il pubblico ti segua molto.
CARLOS ALCARAZ: Beh, prima di tutto direi che casa mia è il posto dove mi sento più a mio agio. È un posto speciale per me giocare davanti alla mia gente. E credo che questo si rifletta nei risultati: 29 vittorie su 30 qui. Spero che quel numero continui a salire. Detto questo, ovunque vada ricevo tanto sostegno. Non posso dire che ci sia un posto dove la gente non mi rispetti o non mi inciti. Certo, se gioco contro un tennista di casa, è normale che il pubblico tifi per lui, ma non mi posso lamentare. Ovunque vada, sento affetto e supporto, e lo apprezzo davvero tanto.
D: Ti diverti ancora oggi come la prima volta che hai vinto il Godó?
CARLOS ALCARAZ: Sì, credo di sì. Anche se ogni anno è diverso, si arriva in un momento diverso. Quest’anno, ad esempio, torno dopo non aver potuto giocare l’anno scorso, quindi è tutto più emozionante. Non sentivo l’affetto del pubblico da tempo e questo rende tutto speciale. Ogni anno cresco, ma ogni volta che entro in campo qui è come fosse la prima volta. Mi ricordo di quando ero piccolo, di quando giocavo al club con i miei amici a 12 anni… è incredibile. Ogni volta che entro in campo, me lo godo al massimo.
D: Il fatto di aver incontrato la settimana scorsa Fils ha influito?
CARLOS ALCARAZ: Sapevo di dover migliorare da Montecarlo, la risposta è stata la chiave, perchè mi ha messo in grado di metterlo sotto pressione. Rispetto a Montecarlo le condizioni oggi erano più difficili, ma penso di essermi adattato meglio di lui. In generale credo di aver giocato un ottimo match; magari non ho fatto tanto punti brillanti, ma ho privilegiato il giocare facile e in modo giusto tatticamnte. Fils invece oggi ha fatto più errori del solito.
D: Quanto ha influito il fatto di essere tornati a giocare su terra nel tuo esserti ritrovato?
CARLOS ALCARAZ: La terra aiuta molto, mi serve per la fiducia e per il mio gioco. GIocare in spagna mi dò gioia e trovo sensazioni positive. Adesso per me l’importante è continuare a crescere, ed essere felice e a testa alta quando sono in campo.
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Autor: Federico Bertelli