ATP Atene, la preview della finale: Musetti ad un passo dalle Finals. L’ostacolo si chiama Nole Djokovic

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ATP Atene, la preview della finale: Musetti ad un passo dalle Finals. L’ostacolo si chiama Nole Djokovic

È la classica sceneggiatura da film, trita e ritrita nelle saghe più iconiche della cinematografia. Il protagonista affronta sfide impervie, poi, giunto all’atto finale, si ritrova dinanzi al nemico dotato di mille poteri, apparentemente impossibile da sconfiggere. Solitamente, per non rendere amaro l’epilogo della pellicola, e donare quella sensazione di sollievo allo spettatore, il copione prevede che sia il tanto amato protagonista ad avere la meglio sull’acerrimo rivale. La finzione, seppur prenda spunto dalla realtà, è distante un abisso da quest’ultima, poiché in essa non v’è sceneggiatura che regga. Ciascuno è fabbro del proprio destino, nella vita quotidiana, così come nelle discipline sportive. Lo sa bene Lorenzo Musetti, spintosi dov’era non era mai arrivato prima, ad un passo dalle ATP Finals, “il torneo degli 8 maestri”, che tradizionalmente chiude ogni stagione tennistica.

Restando in tema cinematografico, possiamo asserire che l’azzurro sia protagonista di un Thriller in questo rush finale. Uno di quelli dal ritmo incalzante, frenetico, quasi ansiogeno. Una corsa contro il tempo, contro gli avversari, e perché no, anche contro sé stesso. Un obiettivo preposto, ancor prima di atterrare ad Atene. Il pensiero fisso del trionfo, della vittoria ad ogni costo, difficilmente sopportabile dalla mente umana. Lo ha ribadito più volte l’azzurro nel corso della settimana, dichiarando apertamente alla stampa: “Non è facile giocare con quello che ho nella testa. Voglio qualificarmi per il Master ma dovrò sollevare il trofeo qui“. L’alba del torneo greco, infatti, non è stata poi così luminosa per il numero 9 del mondo, che ha intravisto il buio della sconfitta, al primo turno, contro il leggendario Stan Wawrinka. Rimontato lo svizzero, Musetti ha successivamente travolto il francese Muller, per poi salire sulle montagne russe con Sebastian Korda, partito in maniera disastrosa – incassando un 6-0 al primo set -, e successivamente toccare con mano la vittoria, sventata da un ace poderoso del carrarino. Un turbinio di emozioni, positive e negative, che hanno trascinato Musetti alla finalissima del torneo di Atene.

Vivere per niente o morire per qualcosa. In un mondo dove il risultatismo prolifera a iosa, a dispetto della crescita e del percorso di ciascun atleta, Lorenzo Musetti corre contro il vento, inseguendo un sogno chiamato Finals, desiderando di giocare sotto gli occhi del pubblico tricolore, per sfidare i 7 mostri del tennis mondiale. Spingersi sino a questo punto equivale ad esser già un vincente – ma questo non lo impariamo oggi – ed il match con la leggenda di Belgrado potrà forse decretare l’aritmetica della qualificazione (o non qualificazione) alle Finals di Torino, ma di certo non intaccherà – ne tantomeno macchierà – la stagione del carrarino.

Alle 16:00 italiane, Novak Djokovic e Lorenzo Musetti daranno vita al loro decimo scontro. Il serbo è in vantaggio per 8-1 nei precedenti, e questo pomeriggio partirà favorito. L’unico tete a tete conquistato dall’azzurro, risale all’aprile 2023, quando in un soleggiato pomeriggio monegasco, Musetti rimontò il tennista più vincente della storia, approdando ai quarti del prestigioso torneo del Principato. L’elegante gioco di Lorenzo si tramutò in arte in quelle interminabili tre ore, le uniche che videro Djokovic uscir sconfitto da uno scontro con il carrarino. Non vi fu altrettanta gloria nella notte parigina dell’1 giugno 2024. Un Musetti ispiratissimo annusò l’odore del successo all’Open di Francia, dopo essersi ritrovato in vantaggio per due set ad uno su Nole, protagonista di una delle tante remuntade della sua gloriosa carriera. Nelle altre occasioni di sfida, il 24 volte Slam ha sempre mostrato grande superiorità ai danni dell’attuale numero 9 del mondo, da poco tempo divenuto un tennista più versatile, capace di dir la sua anche su superfici a lui scomode sino a qualche tempo fa.

Il cemento indoor di Atene ha esaltato gli ottimi colpi di Lorenzo, specialmente il servizio, da sempre “il tallone d’Achille” del tennis di Musetti. Quando entra la prima, l’azzurro intasca spesso dei punti diretti, e quando riesce a mettere i piedi dentro al campo, viene premiato dalla velocità della superficie. Contro Korda, nella fase di “difesa”, si è invece intravisto un canovaccio tattico errato, con un Musetti ricacciato diversi metri indietro la linea di fondo . per ampi meriti dello statunitense – e costretto perennemente a remare. Contro Nole, questo approccio estremamente difensivo potrebbe rivelarsi letale, poiché il metronomo di Belgrado non perdona. L’utilizzo dello slice di rovescio e una posizione meno arretrata potrebbero essere un buon compromesso per Muso, che nel pomeriggio ateniese ha bisogno di riesumare dal suo arsenale le migliori armi per piegare Novak Djokovic.

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