Dal nostro inviato ad Amburgo
Sotto il cielo più azzurro che mai di Amburgo, la bandiera tricolore torna a sventolare alta grazie alla vittoria di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che trionfano nell’ATP 500 tedesco superando in finale la coppia sudamericana composta da Andrés Molteni e Fernando Romboli con un netto 6-4 6-0. Una vittoria perentoria, costruita su un dominio totale al servizio nel primo set e su un’accelerazione implacabile nel secondo, culminata in un bagel che non lascia spazio a interpretazioni. È il terzo titolo stagionale per il duo azzurro, dopo quelli ottenuti a gennaio sull’hard di Adelaide (ATP 250) e a febbraio sull’indoor di Rotterdam (ATP 500), e il secondo di categoria 500, a certificare una stagione da protagonisti assoluti nel circuito di doppio.
Il match è stato la fotografia perfetta dell’intesa, della solidità e della freddezza del binomio italiano: senza mai perdere il servizio, concedendo appena due punti in tutto il primo parziale e cancellando con classe le uniche due palle break concesse nel secondo, Bolelli e Vavassori hanno mostrato una maturità tattica e una qualità tecnica che li proiettano con ambizione verso i prossimi grandi appuntamenti. Amburgo ha confermato quanto già visto nei tornei precedenti: la chimica tra il tocco di Vavassori e l’esperienza di Bolelli è oggi tra le più affiatate e vincenti di tutto il circuito. Mentre il Centrale del Rothenbaum applaudiva convinto, l’Italia del tennis può gioire ancora una volta grazie a questi due ragazzi che di questa specialità sono maestri. E durante il BitPanda Hamburg Open lo hanno dimostrato ancora una volta.
Primo set: Bolelli-Vavassori dominio al servizio e freddezza nel momento chiave
Parte bene la coppia azzurra nel match: vinto il sorteggio, Bolelli sceglie di servire e non sbaglia. Tre prime vincenti e una pregevole volée di Vavassori chiudono il game d’apertura senza affanni. Anche Molteni e Romboli tengono il proprio turno di battuta, ma con qualche affanno in più. Al contrario, Vavassori conferma subito l’efficacia del servizio azzurro: game vinto a zero e 2-1 per l’Italia.
Il copione si ripete: la coppia sudamericana lotta per restare in scia, ma è costretta a soffrire in ogni turno di battuta. Di contro, Bolelli e Vavassori viaggiano spediti, senza mai concedere spiragli agli avversari. Sul 3-2, l’inerzia è chiaramente dalla parte italiana. Anche nei game successivi le cose non cambiano: sebbene Molteni e Romboli riescano a tenere il servizio, sono sempre costretti a sudare, mentre gli azzurri vincono ancora a zero, per la quarta volta consecutiva, portandosi sul 4-3. Un dato che fotografa alla perfezione il dominio al servizio di Bolelli e Vavassori.
La prima palla break del match arriva nell’ottavo game, ma Molteni è lesto a cancellarla con una volée chirurgica. Si prosegue in equilibrio fino al 4-4. Solo dopo 31 minuti di gioco Molteni e Romboli riescono a conquistare il primo punto in risposta, grazie a una giocata aggressiva di Romboli su Vavassori. Arrivano anche un secondo punto, ma non basta: l’Italia sale 5-4.
Nel decimo game, ecco i primi due set point per la coppia tricolore: il primo è annullato da un bel dritto incrociato di Romboli, ma sul secondo è Vavassori a prendersi la scena, chiudendo con un incisivo inside-in che trafigge la difesa sudamericana. Il primo parziale è azzurro, 6-4, con pieno merito, considerando anche i soli due punti concessi al servizio in tutto il set.
Secondo set: accellerano gli azzurri, bagel inevitabile e vittoria
Parte al servizio Andrea Vavassori, che tiene il primo game senza troppi patemi, lasciando agli avversari un solo punto. Ma è nel secondo game che arriva il primo vero strappo del match: break immediato per la coppia azzurra, frutto di un insistito martellamento da fondo, soprattutto con il dritto, che sfonda la tenace difesa sudamericana.
Con il 2-0 in tasca la strada sembrerebbe in discesa, ma Bolelli e Vavassori sanno bene che non è il momento di distrarsi. E infatti, trascinati da un Molteni molto presente, i sudamericani si portano rapidamente sullo 0-30 nel terzo game. Gli azzurri recuperano, ma devono fronteggiare le prime palle break dell’incontro: la prima viene cancellata con una volee perfetta di Vavassori, la seconda… con un pizzico di fortuna. Due righe consecutive colpite — prima da Bolelli, poi da Vavassori — regalano il 3-0 in un game che avrebbe potuto riaprire i giochi.
Lo scossone sembra scuotere i sudamericani, ma nel quarto game arriva il colpo del ko: altro break azzurro e 4-0 pesantissimo. Il successivo turno di battuta è una formalità e, sul 5-0, Bolelli e Vavassori si costruiscono il primo match point dopo appena 1h07 di gioco. La vittoria arriva subito dopo ed è Bolelli a costruire il punto costringendo gli avversari all’errore. È la fine, è la vittoria del 500 di Amburgo, il secondo della stagione dopo Rotterdam.
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Autor: Carlo Galati