Terence Atmane forse non era abituato a tutto questo clamore. Lui che si è sempre sporcato le scarpe sui campi dei Challenger in attesa di cambiare dimensione. Se esiste un limbo tennistico, uno spazio dove si attende il proprio destino, le sorti finali della propria carriera, il francese ha il merito di non aver avuto fretta di uscirne. E adesso, a 23 anni, è arrivato il suo momento.
La semifinale a Cincinnati e la top 100, con un chiodo fisso: sfidare ancora Sinner
Atmane è uno dei nomi più chiacchierati del momento. L’exploit di Cincinnati, dove si è spinto fino alla semifinale, prima di essere fermato da Jannik Sinner, ha rappresentato il battesimo di Terence nel tennis ad altissimi livelli. Proveniente dalle qualificazioni, ha eliminato uno a uno Flavio Cobolli e la giovane stellina Joao Fonseca, ha poi rimontato Taylor Fritz e travolto Holger Rune. Contro l’azzurro, al netto della sconfitta, il transalpino ha lasciato il campo con un bagaglio di esperienze nuove e tante sensazioni positive. L’esordio in top 100 e il best ranking alla posizione 61 hanno portato con sé nuove consapevolezze e anche una maggiore tranquillità, quantomeno per evitare la lotteria delle qualificazioni nei tornei importanti. Un infortunio al piede gli ha impedito di prendere parte allo US Open, frenando gli entusiasmi sul più bello.
Si è allora spostato a Dubai per preparare la tournée asiatica, terra che gli ha regalato in questo 2025 due titoli Challenger, a Busan e a Guangzhou. Durante gli allenamenti nel caldo degli Emirati Arabi il pensiero fisso era solamente uno: sfidare ancora Sinner. E, perché no, dimostrare a tutti di poter fare partita pari con i migliori. Lo aveva già dichiarato a caldo, lo ha ribadito. “Onestamente, ci pensavo in continuazione mentre mi allenavo a Dubai prima di venire in Asia, pensavo a cosa avrei dovuto fare in campo ogni giorno per avvicinarmi a lui” ha raccontato Atmane ai canali ufficiali dell’ATP a Shanghai, primo Master 1000 cui ha avuto accesso diretto grazie alla classifica.
Detto fatto. Atmane è stato accontentato. Al ritorno alle competizioni, dopo una sconfitta all’esordio contro Dino Prizmic a Chengdu, è tornato alla vittoria dapprima centrando la qualificazione nel tabellone principale del China Open, poi passando anche un turno. Agli ottavi di finale ha potuto incrociare la racchetta nuovamente con Jannik. È passato poco più di un mese dalla prima sfida. Era il compleanno di Sinner e il regalo scelto da Terence – una carta Pokemon raffigurante Pikachu – ha fatto il giro del mondo. Ma i sogni di rivincita sono durati un set.
“La partita mi ha dimostrato che posso vincere un set, ma allo stesso tempo che non sono ancora pronto per batterlo su tre set – ha sottolineato, con onestà e visione critica -. “Mi ha fatto capire che sto facendo le cose giuste, perché ho ottenuto un risultato migliore rispetto alla volta precedente. È molto importante tenere a mente che, per me, nessuno è imbattibile, anche se c’è ancora tanto lavoro da fare se voglio davvero essere in grado di batterlo”.
L’ascesa in classifica e giocarsela con i migliori: i sogni di Atmane per il futuro
“A Cincinnati ho battuto Taylor e Holger. So che sono più forti di me, ma posso batterli. Jannik è più forte di me, ma per ora non riesco a batterlo. Ed è proprio per questo che ero così motivato a rigiocarci contro” ha spiegato il 23enne. “Prima di tutto, volevo dimostrare a me stesso di essere in grado di mettere un punto nella prima fase, ovvero vincere un set contro di lui. Ora, la prossima fase sarà vincerne due. Ma ci vorrà tempo, ovviamente”.
Sembra avere le idee chiare Atmane. Il nuovo ranking gli conferisce uno status diverso rispetto a appena qualche settimana fa. Lo spazio per sognare ancora più in grande inizia ad intravedersi, con la soglia psicologica delle prime 50 posizioni a portata di mano. Anche se una rapida scalata non pare ingolosire il numero 61 ATP come il mettere a referto altri trionfi su giocatori che lo precedono in classifica. “È importante alzare l’asticella, tantissimo” ha detto il mancino di Boulogne-sur-Mer. “Non sono concentrato sull’essere Top 50, Top 40 o Top 30. Tutto quello che voglio è diventare un giocatore e una persona migliore, ogni singolo giorno”.
Per una nuova sfida a Sinner o per un inedito incrocio con Carlos Alcaraz, tuttavia, il francese dovrà attendere ancora. Non solo perché il numero 1 del mondo ha dato forfait per Shanghai. Durante il primo turno del Master 1000 cinese contro Camilo Ugo Carabelli, infatti, Atmane ha accusato un malore che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca sul 4-4 del primo set. Se avesse vinto contro l’argentino, avrebbe sfidato Alex De Minaur. Tutto rimandato, dunque.
Infine, The Magician, come si soprannomina su Instagram, si conferma un personaggio che rifugge la banalità. La sua passione per i Pokemon è ormai un fatto sdoganato. E anche il Q.I. da prodigio. Certo è che si rivela unico anche nella scelta degli idoli tennistici. La scuola francese annovera una serie di giocatori che avrebbero potuto ispirare il piccolo Terence. Lui, però, ha scelto altro. Nello specifico il cileno Fernando Gonzalez, ex numero 5 del mondo. “Potrebbe sembrare un po’ casuale che fosse il mio giocatore preferito, ma da piccolo adoravo guardarlo giocare” ha confessato Atmane. “Sembrava portare sempre un’esplosività incredibile in campo; il suo dritto era una bomba continua. Mi piaceva molto e cercavo un po’ di imitarlo quando ero più giovane. Ancora oggi, ogni volta che ho un attimo libero, mi riguardo le sue partite”.
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