Nella notte italiana si è verificata una delle sorprese più spiazzanti dell’intero BNP Paribas Open 2025 di Indian Wells, con il successo di Jack Draper in 6-1 0-6 6-4 su Carlos Alcaraz. Una vittoria che, dato il tennista in questione, fa clamore fino ad un certo punto, dal momento in cui il britannico, che da lunedì 17 marzo sarà per la prima volta in top 10, ha già ottenuto risultati di un certo rilievo. Al di là di quello che è stato l’esito dell’incontro, alcune riflessioni potrebbero essere fatte a partire dal punteggio, che dice molto sulla discontinuità dello spagnolo.
Il primo dato da cui si può partire è quel 6-1 subito da Carlos Alcaraz nel primo set, segnale evidente di un approccio non impeccabile all’intero match, che non si addice ad un tennista del suo livello. Il murciano ha raccolto appena un game, travolto dal gioco del suo avversario, ma non è la prima volta che gli succede. Già con Casper Ruud alle ATP Finals 2024 di Torino, aveva perso il primo set in modo così netto e lo stesso era accaduto qualche giorno prima contro Ugo Humbert al Masters 1000 di Parigi. Una ‘costante’ che, senza dubbio, preoccupa e rappresenta il segno evidente dei black out del n° 3 del mondo, di cui spesso si parla.
Il confronto Sinner-Alcaraz
Giusto per fare un confronto con Jannik Sinner, il campione in carica dell’Australian Open 2025 non perdeva un set 6-1 o 6-0, quindi con un punteggio netto, dallo scorso US Open 2024, ai quarti di finale contro Daniil Medvedev. Giusto per dare delle coordinate in quel match vinse i restanti parziali 6-2 6-1 6-4 e conquistò il titolo in finale, nonostante tutto ciò che stava passando per il caso Clostebol. E se volessimo andare ancora più indietro nel tempo faremmo fatica a trovare un altro esempio simile.
Non solo, perché quella contro Jack Draper risulta essere, a conti fatti, una sconfitta pesante, perché onestamente, è inutile nascondersi, Carlos Alcaraz partiva con i favori del pronostico. Il problema è che non è la prima. Considerando avversario, punteggio e momento di forma, si unisce a quella contro Jiri Lehecka a Doha, contro Tomas Machac a Shanghai l’anno scorso e contro Botic van de Zandschulp allo US Open 2024. E forse potremmo andare avanti se andassimo ancora indietro nel tempo. Esattamente l’operazione che dobbiamo fare per identificare l’ultima grande debacle di Jannik Sinner, arrivata contro Dusan Lajovic a Cincinnati nel 2023. Una vita fa.
Alcaraz, il segreto è la continuità
Quello che si evince da tutta questa analisi, quindi, è un’incostanza alquanto preoccupante per Carlos Alcaraz, su cui inevitabilmente dovrà lavorare nel corso dei prossimi mesi. Se spesso si sostiene come lo spagnolo viva black out, più o meno lunghi, tutti questi dati non fanno altro che confermare quell’ipotesi. Perché concentrare tutte le energie in un singolo set, rifilando un bagel al tuo avversario, per poi perdere il match? Se il n° 3 del mondo vorrà riprendersi la prima posizione in classifica dovrà dare dimostrazione di maggiore continuità e, sicuramente, dovrà lavorarci con il suo staff. Altrimenti, a sorridere da qui in poi, sarà il più costante Jannik Sinner.
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Autor: Fabio Barera