A Genova c’è aria di cambiamento per salvare l’Aon Open Challenger ed evitare il declassamento

0
22
A Genova c’è aria di cambiamento per salvare l’Aon Open Challenger ed evitare il declassamento

Genova ha potuto godersi una settimana di ottimo tennis, con il suo Aon Open Challenger – Memorial Giorgio Messina. Per la prima volta nella sua storia, il torneo genovese ha ospitato un tennista Top30. Luciano Darderi ha tagliato questo traguardo proprio grazie all’ottima settimana americana con il terzo turno raggiunto all’US Open e con la vittoria all’Aon Open Challenger.

L’italo-argentino ha battuto Andrea Pellegrino 6-1 6-3, per la prima volta protagonista a Genova.

Gli organizzatori del Challenger e l’amministrazione comunale genovese avranno il loro ben da fare per ristrutturare il campo e la struttura ed evitare il declassamento.

Per far sì che ciò non accada occorre un intervento congiunto tra Comune e Regione Liguria. Sulla questione è prontamente intervenuta la sindaca di Genova, Silvia Salis (come ha riportato il collega Riccardo Bisti): “Vogliamo evitare a tutti i costi un declassamento. Per questo il Comune, ma anche la Regione, dovranno intervenire. Sappiamo quanto siano alte le richieste degli standard internazionali vogliamo evitare a tutti i costi un declassamento del torneo e per questo il Comune, ma anche la Regione, dovranno intervenire”.

Sulla questione è intervenuto il presidente del comitato organizzatore Mauro Iguera, il quale ha detto senza mezzi termini che sarebbe necessario un rifacimento dello Stadio Beppe Croce. L’iconico campo centrale è stato realizzato negli anni ’60 ed è uno dei pochissimi stadi permanenti di tennis nel territorio italiano. Risente dei suoi 65 anni di attività avendo vissuto per decenni di sola manutenzione ordinaria.
In molti ritengono che i 2.000 posti a sedere siano insufficienti per contenere eventi di portata sempre più importante. Tra l’altro, 2.000 posti a sedere possono anche essere insufficienti, visto il momento di grande popolarità del tennis. Occorre omologarsi agli standard internazionali. Un impianto nuovo e un un cambio di superficie renderebbero il torneo più attraente per i top-100 europei reduci dallo US Open.

Sarà dunque interessante vedere i prossimi passi di un torneo la cui prima edizione risale al 2003 e che, in effetti, sembra aver esaurito i margini di crescita. Ristrutturare la struttura significa confermarsi a livello 125, magari con la speranza di un upgrade a 175.

O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos informar mais pessoas sobre o que acontece no mundo do tênis!

Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original