La partita della fiducia e della consapevolezza. Il processo di crescita, e poi di consacrazione, passa anche per sfide del genere. Battere il numero 4 del ranking non è mai banale, farlo nel modo in cui c’è riuscito Jack Draper a scapito di Taylor Fritz è un’ulteriore iniezione di fiducia. Il britannico vola ai quarti di finale di Indian Wells e in conferenza stampa non potrebbe presentarsi più soddisfatto, sottolineando l’aggressività nei momenti topici che l’ha portato al successo. Il nativo di Sutton affronterà un altro americano, esaminando quella che sarà il confronto a specchio con Ben Shelton, entrambi mancini e catalogati come big server.
D. Ben fatto. Eravate punto a punto per i primi dieci game, ma poi è sembrato che tu abbia ingranato la marcia. Cosa hai cambiato al tuo gioco arrivati a quel momento?
Draper: “Ho pensato che Taylor è un giocatore che servendo accumula i game molto velocemente, è dura. Ti mette tanta pressione sui tuoi turni in battuta. Ma sentivo che anche i miei game stavano andando via abbastanza velocemente. C’erano pochi 30 pari sul suo servizio. Sentivo che mi stavo avvicinando. Sono molto felice del modo in cui sono stato aggressivo nei momenti chiave. Quando ho avuto opportunità sul suo servizio, sono stato in grado di mettere pressione e non come in passato, dove se avessi affrontato giocatori come lui sarei stato più passivo. Molto felice di aver tenuto il piede sull’acceleratore in momenti in cui forse avrei potuto anche toglierlo”.
D. Domani affronterai un tuo sosia, un altro mancino capace di incendiare la palla con il servizio. Come sarà per te incontrare qualcuno a cui piace portare in campo le stesse cose tue?
Draper: “Sì, Ben (Shelton) è ovviamente un giocatore ad altissima intensità. Non ho ancora giocato contro di lui, ma so che è molto competitivo. L’ho visto giocare l’altra sera e il suo servizio era a 150 miglia orarie (241km/h). Non credo di poter fare lo stesso (sorride). È un mancino come me, avvenente, che vuole entrare in top 10. Penso sia impressionante, poi è un bravo ragazzo. Penso sia stato più costante e vincente contro i top player in questa settimana. Non vedo l’ora di affrontarlo, non abbiamo mai giocato contro, quindi sarà molto divertente. Sarà un match duro“.
D. Che livello di preoccupazione c’era quando Fritz ha iniziato a rimontare nel secondo set?
Draper: “Ovviamente sono andato avanti 5-1 molto velocemente, superando un game difficile sul 4-1 e servizio. Però so che contro questi giocatori di alto livello le cose possono cambiare molto rapidamente. Lui ha sempre giocato bene ogni volta che l’ho affrontato. Ha giocato un ottimo game sul 5-2 e poi ha tenuto facilmente. Sul 5-4 ho capito che dovevo cercare di ottenere il primo punto. L’ho fatto e mi sono sentito come se fossi ancora molto fiducioso di poter chiudere l’incontro, anche se il momento era cambiato, perché mi sono sentito bene sul mio servizio per tutta la partita. Quindi è stata dura perchè sapevo che Taylor avrebbe reagito e avrebbe cercato di competere bene fino alla fine”.
D. Ovviamente vieni dalla Gran Bretagna, uno dei grandi paesi tennistici. Quali sono le due o tre cose migliori giocando da britannico, e quali non sono così buone?
Draper: “Be’ penso all’Inghilterra, a Wimbledon, uno dei maggiori eventi sportivi di tutto il mondo. Direi che per tre settimane all’anno siamo totalmente immersi nel tennis. Siamo stati fortunati ad avere Andy Murray e altri giocatori che mi hanno mostrato la strada e ispirato per diventare un giocatore migliore. Penso, però, che la nostra cultura tennistica attualmente non sia così forte in UK. Penso che altre nazioni siano migliori tipo Italia, Spagna e Francia. Amano il tennis molto di più di quanto facciamo nel Regno Unito ma spero che con le novità che arriveranno con l’erba e con l’arrivo di giocatori come me, Emma Raducanu e altre giocatrici di alto livello, potremo davvero dare un bello spettacolo e ispirare molte persone a giocare”
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Autor: Manuel Ventriglia