[16] L. Musetti b. M. Arnaldi 7-6(4) 4-6 7-6(5) 6-3
Dura 4 ore e 6 minuti il derby al cardiopalma tra Matteo Arnaldi e Lorenzo Musetti, conquistato da quest’ultimo al termine di un duello feroce. “Oggi non ho giocato il mio miglior tennis – dichiara, ridendo, l’azzurro – spero di poter migliorare. Anche l’anno scorso, quando ho raggiunto le semifinali di Wimbledon, i primi match non sono stati di un livello così alto da parte mia. Ma alla fine ho giocato il mio miglior tennis. Spero di poter fare lo stesso qui. Il mio obiettivo è arrivare alla seconda settimana“. Il secondo round vedrà impegnato il numero 16 del seeding contro il vincente della sfida tra Bautista Agut e Shapovalov.
Primo set: pochi guizzi e tanti errori. Il primo parziale va a Musetti
Si stappa dopo una manciata di minuti, il derby tra Lorenzo e Matteo, valido per il primo turno dell‘Aussie Open. Approccio parecchio offensivo di Arnaldi, che mette bene i piedi dentro al campo in risposta, aggredendo spesso il numero 16 del seeding, un filo più in difficoltà sul lato del rovescio, dove non riesce ad essere esplosivo come il connazionale. Arnaldi giostra in modo perfetto Musetti, imponendo grande ritmo e costringendolo a giocare delle volée parecchio complicate. Il talento di Carrara è il primo a cedere il servizio, anch’esso poco performante nella prima metà del set.
Il primo parziale pare ben saldo nelle mani di Matteo Arnaldi, ma al momento di chiudere la pratica, Musetti trova una “fortunata” risposta in chop, dando così il via a un game disastroso del sanremese, che commette due doppi falli e spreca la prima chance di chiudere il set, rimettendo in vita un opaco Lorenzo. L’azzurro, numero 39 del ranking, perde la flemma avuta per i primi 40 minuti di gioco, entrando in una spirale di confusione che lo condanna al secondo break consecutivo subito, invertendo totalmente l’andatura del primo set, che ha ancora in serbo delle sorprese. Musetti sembra in dirittura d’arrivo, ma incredibilmente, gioca un turno di servizio altrettanto disastroso, rimandando il primo – infinito – set al tiebreak, dove il numero 16 del seeding chiude la pratica con un passante strepitoso.
Secondo set: la sinusoide continua. Arnaldi pareggia i conti
La trama del match continua ad essere la stessa. Musetti, dopo la conclusione sfavillante del primo parziale, inizia il secondo con grande instabilità, consegnando subito il vantaggio all’amico Arnaldi, partito con grande convinzione, e ritrovatosi dopo il vistoso calo. L’incontro non intende trovare una linea ben definita, e i due continuano a restituirsi break a iosa, giocando – paradossalmente – molto meglio in risposta, che non al servizio. La “continuità” è un concetto spaventosamente lontano dal derby azzurro, ma l’andamento sinusoidale ne favorisce di gran lunga la spettacolarità dell’incontro, apprezzato dal pubblico, un po’ meno dai rispettivi box.
Arnaldi lotta, prova a trovare pace con sé stesso e col proprio angolo, lasciando trasparire meno nervosismo di Musetti, che invece non riesce minimante a pungere il connazionale nei punti delicati, trascinato a picco anche da una percentuale realizzativa pessima con la seconda di servizio (27%). Il set, condito da cinque break totali, viene messo in cassaforte da Arnaldi per 6-4, riuscendo a pareggiare i conti con Lorenzo in questo folle match rollercoaster.
Terzo set: Musetti trova il suo tennis nel tiebreak e passa in vantaggio per 2-1
Questa volta, è Arnaldi a smarrire la serenità e la precisione, calando il rendimento persino sul dritto, colpo che lo ha ausiliato parecchio nel corso del parziale precedente. Il Bronzo Olimpico viene a galla, seppur senza particolari picchi, quanto più per demeriti di Matteo, che gioca un pallidissimo quarto game, cedendo il servizio e iniettando fiducia gratuita a Musetti, che inizia a racimolare punti a valanga. Il numero 16 del ranking ritrova una buon feeling con i colpi da fondo, riducendo per un breve lasso di tempo il numero dei gratuiti, ma l’incontro non si smentisce e cambia volto per l’ennesima volta: Arnaldi alza i toni e si riprende il break. Non mancano certamente i break point, ma si avverte una nota di equilibrio rispetto ai set precedenti, oltre alla stanchezza fisica che inizia ad essere un fattore, dopo tre che ore di gioco sfiancanti che pesano eccome sulle gambe dei due azzurri.
Musetti prenota il tiebreak – raggiunto da Arnaldi poco dopo – dove il semifinalista di Wimbledon riesce finalmente a imporre il suo gioco, trovando ottimi angoli e sballottando Matteo da una parte all’altra. Sul set point, Arnaldi sparacchia in rete il dritto su un’innocua seconda di Lorenzo, e quest’ultimo porta a casa il secondo tiebreak del match, conquistato per sette punti a cinque.
Quarto set: Lorenzo dimentica i crampi e travolge Arnaldi nel set della vittoria
Inizio critico per Musetti, colto alla sprovvista da tre fulmini in risposta di Arnaldi, e impensierito dall’arrivo dei primi crampi. La lotta raggiunge livelli inediti. Matteo pare aver cambiato ritmo e infierire sui problemi fisici di Musetti, strappando subito il servizio a quest’ultimo, ma come già visto svariate volte nel corso del duello, Arnaldi non consolida il vantaggio, permettendo così al nativo di Carrara di rimettersi in corsa per il set, dopo una brutta situazione di punteggio. Arnaldi commette il tredicesimo doppio fallo e sprofonda, mentre Lorenzo, sostenuto dalla situazione favorevole, dimentica i fastidi fisici e si avventa verso la conquista dell’incontro. Dopo 4 ore e 06 minuti di pura battaglia, Arnaldi sbaglia un semplicissimo smash sul match point avversario, e Musetti si scatena in un urlo liberatorio. Quarto ed ultimo set conquistato con lo score di 6-3.
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Autor: Pietro Sanò