[5] D. Medvedev b. [WC] K. Samrej 6-2 4-6 3-6 6-1 6-2
Prosegue a gonfie vele il day3 dell’Australian Open con tanti match lottati in campo maschile. Tra i più attesi c’era sicuramente Daniil Medvedev, protagonista di giornata – in negativo in campo e in positivo nell’intervista post match – dopo il successo in 5 set sul sorprendente Kasidit Samrej.
Se l’è vista brutta il finalista uscente, copia sbiadita del giocatore che l’anno scorso andò a due game dal vincere il torneo. Non aveva nemmeno iniziato male Medvedev, conquistando 6-2 il primo set sulla wild card thailandese Samrej. Da quel momento, però, è iniziato lo show del 23enne di Bangkok, in tabellone grazie al successo nei play-off asiatici che metevano in palio una wild card per il main draw. Samrej ha iniziato a non sbagliare più niente, incartando il n. 5 del mondo e facendolo impazzire tra smorzate e vincenti.
“Lui tirava a tutta e gli stavano tutte dentro, non sapevo che cosa fare!” – ha detto Medvedev nell’intervista post partita, dove con il microfono (a differenza di quel che si è visto in campo) resta un fuoriclasse. “Ho visto alcune sue partite e non giocava così, mi ha sorpreso!”. Poi lo show: “Se mantiene questo livello la sua vita sarà molto bella: soldi, ragazze, casinò… Se gioca così sicuramente, altrimenti non avrà tutto questo, o almeno non con il tennis. Gli auguro di riuscirci“. Tornando al campo, Medvedev è riuscito a ribaltare il match anche per via dei crampi che hanno colpito il n. 418 del mondo, che in tutta la sua carriera ha guadagnato dai tornei ATP poco più di 60.000 dollari e solo con il match di oggi si mette in tasca quasi 80.000 euro.
Samrej certo non era abituato a questi livelli e infatti ha finito per cedere di schianto, perdendo 6-1 6-2 gli ultimi due set. Ma la buona impressione (e gli applausi scroscianti della Rod Laver Arena alla sua uscita dal campo) resta eccome. Quanto a Medvedev, questa versione certo non gli basterà per andare molto avanti. “So che gioco meglio quando gioco di più, quindi mi sono chiesto, perché giocare solo un’ora e mezza? Meglio giocare almeno tre ore, per avere migliori sensazioni” – ha scherzato il russo a fine partita, ammettendo che probabilmente a fine 2024 avrebbe perso un match del genere. “Scherzi a parte, nel secondo e nel terzo set non sono riuscito a toccare palla“. Urge un cambio di rotta per Medvedev già a partire dal secondo turno, dove sfiderà il finalista delle ultime Next Gen Finals Leander Tien, bravo ad imporsi 6-4 al quinto contro Ugo Carabelli dopo quattro ore di grande battaglia.
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Autor: Giovanni Pelazzo