Australian Open, Iga Swiatek torna sul caso doping: “Il momento peggiore della mia vita”

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Iga Swiatek, nel corso della conferenza stampa pre-torneo, ha parlato del caso doping che l’ha coinvolta, della reazione delle sue colleghe, del nuovo coach e delle prospettive per il suo Australian Open: andiamo ad analizzare nel dettaglio le parole della numero 2 del ranking mondiale.

Domanda: “Arrivi qui a Melbourne dopo aver disputato la United Cup con la squadra polacca: come ti senti?”

Swiatek: “Sono felice di essere tornata in Australia, mi mancava molto questa atmosfera. Penso che la United Cup sia stata la preparazione perfetta in vista del primo slam della stagione: ho giocato partite lottate, ho sofferto, ma tutto sommato penso di aver espresso un buon livello di tennis: sono soddisfatta”.

Domanda: “Cosa hai pensato quando a Settembre ti hanno comunicato che eri risultata positiva a un test anti-doping?”

Swiatek: “Ero sotto shock, non avevo idea di cosa potesse succedere: le prime tre settimane dopo che abbiamo ricevuto la notizia sono state davvero caotiche, era tutto molto confuso, non riuscivamo ad avere le risposte che volevamo. Abbiamo cercato di mettere in ordine gli eventi, volevamo semplicemente capire quale fosse la causa scatenante di questa situazione. Non è stato facile, ho vissuto il momento peggiore della mia vita, perché era una vicenda che non potevo controllare e io voglio sempre avere tutto sotto controllo: ho temuto di perdere tutto quello che avevo costruito fino a quel giorno. Adesso sono felice di potermi concentrare solamente sul tennis ma ho passato dei brutti momenti: in quelle settimane mi sono isolata dal mondo, mi sono concentrata su me stessa perché sinceramente temevo ripercussioni per la mia salute mentale”.

Domanda: “L’Australian Open sarà il primo Slam con il tuo nuovo allenatore, Wim Fissette: avete cominciato a lavorare insieme in un momento complicato, come ti ha aiutato?”

Swiatek: “Ha cercato di supportarmi e di ascoltarmi, è stato straordinario ed empatico: abbiamo iniziato a lavorare insieme in un momento complicato ma lui non mi ha mai giudicato, si è fidato completamente di me”

Domanda: “Nel corso della United Cup avevi dichiarato di essere un po’ preoccupata per la reazione delle tue colleghe: come sta andando?”

Swiatek: “Sì, ero preoccupata da quel punto di vista, perché ho sempre cercato di essere un esempio e di comportarmi in maniera corretta, dentro e fuori dal campo. Le ragazze, nel backstage dello spogliatoio, sono state davvero di aiuto: mi hanno supportato, mi hanno chiesto come stessi, hanno voluto approfondire la vicenda, chiedendomi come potessero cercare di evitare qualsiasi tipo di rischio. Ho apprezzato molto anche l’atteggiamento delle altre top players, di cui non farò i nomi, che hanno dimostrato rispetto e affetto nei miei confronti”.

Domanda: “La separazione con il tuo coach storico Tomasz Wiktorowski è legata alla vicenda doping?”

Swiatek: “No, queste due cose non sono assolutamente collegate: volevo semplicemente cambiare allenatore, ma per altri motivi”.

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Autor: Jacopo Gadarco