Challenger: in Thailandia Mager e Dalla Valle si fermano ai quarti di finale

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L’appuntamento più importante della settimana che segna la ripartenza del circuito Challenger era chiaramente il torneo di Canberra (categoria 125, cemento outdoor) dove, approfittando della (relativa) vicinanza geografica, si sono dati appuntamento diversi potenziali protagonisti dei prossimi AO, arricchendo l’entry list di nomi prestigiosi. Non è infatti così consueto che un Challenger possa vantare in tabellone giocatori tipo Fonseca, Landaluce, Fearnley e Van Assche, tutti ragazzi che ormai, proprio grazie a questi tornei, sono decisamente saliti di categoria. Con parecchie ambizioni era ai nastri di partenza anche il nostro Mattia Bellucci che aveva il doppio obiettivo di rifinire la preparazione e di conquistare finalmente quella top 100 che ha già ampiamente dimostrato di meritare. Purtroppo il sorteggio è stato particolarmente dispettoso opponendolo all’esordio a Martin Landaluce, il quasi 19enne (compleanno tra meno di una settimana) e talentuosissimo nativo di Madrid cui molti, e noi tra quelli, pronosticano una luminosa carriera. Il 6-3 6-2 finale ci racconta molto bene di come è andata la partita in cui il tennista di Busto Arsizio ha perso tre volte il servizio senza mai riuscire a contraccambiare il favore. La classifica vede così l’azzurro ballare ancora sul confine della top 100, precisamente al n.101…appuntamento rimandato. Male anche Luca Van Assche che ha subito un doppio 6-4 da Dane Sweeny (n.454 ATP), confermando tutte le difficoltà palesate nella seconda metà della scorsa stagione. Molto bene invece Joao Fonseca che ha macinato nell’ordine, senza alcuna difficoltà, Mackenzie McDonald, Duje Ajdukovic e Harold Mayot. La semifinale di questa notte contro il forte scozzese Jacob Fearnley (n.99 ATP) promette scintille. Appuntamento per chi soffrisse d’insonnia alle 3,20.

Al Challenger 75 di Nonthaburi (Thailandia, cemento outdoor) c’erano tre italiani in gara: Gianluca Mager, Enrico Dalla Valle e Federico Arnaboldi. Molto buona la prestazione dei primi due che hanno raggiunto i quarti di finale per poi fermarsi bruscamente. Mager, dopo due vittorie molto contrastate contro lo statunitense Murphy Cassone e il francese Titouan Droguet, è stato costretto ad abbandonare per un problema fisico contro il 18enne giapponese Rei Sakamoto (n.413) mentre era sotto 4-1. Dalla Valle si è invece arreso con un doppio 6-1 al russo Aslan Karatsev, uno che, a 31 anni compiuti, continua ad essere un’autentica mina vagante, capace di tutto e del suo contrario. Non a caso oggi è n.287 ATP, dopo essere stato a ridosso della top 10 non più tardi di due anni fa. Contro il tennista romagnolo è evidentemente sceso in campo con il piede giusto. Comunque buone sensazioni per il 26enne azzurro che affronta la stagione con fieri propositi dopo essersi finalmente lasciato alle spalle i tanti problemi fisici che l’hanno perseguitato in passato. Intanto con questo risultato risale alla posizione n.275, ad una trentina di posti dal suo best.

Subito eliminato invece Federico Arnaboldi cui il sorteggio ha opposto al primo turno il francese Gregoire Barrere. A noi, a conferma della circolarità del tennis, è tornato subito in mente un secondo turno al Challenger di Parma di qualche anno fa che vide protagonista Andrea Arnaboldi, cugino e coach di Federico. Era il novembre 2020 e il Covid, dopo un’estate tranquilla, aveva di nuovo mostrato la sua faccia feroce costringendo gli organizzatori di MEF ad improvvisare un torneo a porte chiuse, coi biglietti purtroppo già venduti. Rimanemmo così in pochi intimi, tra cui chi vi scrive, che ebbero modo di ammirare il talento del mancino lombardo che superò in recupero il forte francese che era la prima testa di serie del torneo. Evidentemente i consigli del cugino/coach non sono bastati a Federico per uscire vincitore dall’ultimo match del 2024, anche se statisticamente entrerà già nella contabilità del 2025. Federico in realtà non ha giocato per niente male ma è stato un po’ più falloso nei momenti decisivi, non sfruttando tra l’altro un momento favorevole quando nel secondo set, indietro 4-5, era riuscito a strappare il servizio al francese, ma senza riuscire purtroppo a prendere in mano l’iniziativa. Arrivava così al tie-break dove il 30enne nativo di Charenton-le-Pont prendeva subito vantaggio fino a fissare il punteggio finale sul 6-4 7-6(3).

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Autor: Massimo Gaiba