Team Italia pronto per la United Cup. Capitan Furlan: “Motivati a fare bene giorno dopo giorno”

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Scatterà domenica 29 dicembre 2024 la nuova stagione di Jasmine Paolini e Flavio Cobolli. I due tennisti sono, infatti, i numeri 1 del Team Italia che inaugura la sua avventura in United Cup. Inseriti nel gruppo D, in corso di svolgimento a Sydney, il team italiano affronterà nel suo primo match la Svizzera trascinata da una ritrovata Belinda Bencic, per poi ritornare in campo martedì 31 dicembre contro la Francia.

A guidare il Team Italia, nel ruolo di capitano, ci sarà Renzo Furlan, allenatore di Jasmine Paolini. A completare la squadra, i campioni Slam del doppio misto allo US Open, Sara Errani e Andrea Vavassori, insieme a Matteo Gigante e Angelica Moratelli. Gli italiani si sono presentati alla conferenza stampa di apertura del torneo, con un ruolo particolare. Sono, infatti, i rappresentanti della nazione che si è aggiudicata sia la Coppa Davis sia la Billie Jean King Cup, con l’Italia in vetta a entrambe le classifiche per nazioni.

Non sorprende che per gli addetti ai lavori le aspettative rivolte verso il Team Italia siano alte, con una possibile pressione per conquistare una terza corona. A calmare gli animi ci ha pensato capitan Furlan: “Ogni competizione è diversa. Siamo molto contenti di ciò che abbiamo fatto nel 2024 e siamo motivati a fare bene giorno dopo giorno. Vedremo cosa succederà. Abbiamo trascorso delle giornate fantastiche allenandoci e divertendoci a Sydney.” In linea con il pensiero del suo allenatore, anche Jasmine Paolini ha condiviso le sue riflessioni: “La penso allo stesso modo di Renzo; ogni competizione è diversa. Anche le condizioni di gioco. Siamo qui per cercare di fare del nostro meglio e per goderci questa competizione. Personalmente mi piace molto, vedremo nei prossimi giorni. Penso che siamo una buona squadra. Possiamo fare bene, ma in questo tipo di competizione è sempre dura.

Anche Flavio Cobolli è pronto ad aprire la nuova stagione, presente quest’anno come numero 1 ATP, dopo aver giocato solo il doppio misto lo scorso anno. “Penso che siamo una grande squadra. Abbiamo un ottimo rapporto tra di noi. Penso che possiamo fare grandi cose in questa competizione, e siamo pronti a partire. In un formato come quello della United Cup, il doppio misto ha un peso rilevante nel decidere i tie, e il Team Italia si presenta con due campioni Slam, Andrea Vavassori e Sara Errani. È lecito, quindi, chiedersi se il loro affiatamento e i loro successi in questa specialità possono regalargli un vantaggio contro le altre squadre e quali siano le caratteristiche che li rendono così bravi in questa specialità.

Vavassori ha sottolineato le difficoltà di approccio:Penso che il doppio misto sia un po’ diverso dal doppio. Inoltre, all’inizio ho avuto qualche difficoltà a capire il gioco.” Ha dichiarato il torinese. “Cerco di parlare con la mia compagna e chiedere il suo punto di vista. Perché per un uomo è sempre dura capire come approcciarsi. All’inizio non sai se devi dare il massimo sin da subito o se devi controllare un po’.” Andrea prosegue dicendo come col tempo e col supporto di Sara le cose siano migliorate: “Devi capire un po’ il gioco. Penso che sia stato molto bello giocare a Wimbledon insieme, anche per fare un po’ di pratica. Abbiamo giocato alle Olimpiadi è stata un’esperienza incredibile. Lo US Open è stato incredibile. Nel primo turno abbiamo avuto dovuto annullare un match point e poi abbiamo vinto il torneo. Mi diverto molto a giocare il doppio misto e mi porta a migliorare anche il mio gioco in doppio”. A confermare la sintonia tra i due ci pensa Sara Errani: “La fiducia che abbiamo uno nell’altro è reciproca e questo è molto importante in campo. Sappiamo anche che il doppio misto è un po’ come una grande lotteria. Siamo una squadra molto buona, ma con il decidine point e il super tiebreak non è facile, può succedere di tutto“.

Oltre al format dei match che crea molta aleatorietà, nel doppio misto puoi anche affrontare coppie composte da ottimi singolaristi. Errani è conscia delle difficoltà relative al giocare contro queste coppie: “Non è facile. Un giocatore forte in singolare può colpire in maniera più potente, servire meglio, ma penso che sia anche importante avere una buona comprensione di come giocare in doppio. Anche nel doppio misto è importante avere una buona tattica, pensare un po’ di più, cercare di giocare come una coppia e non come due entità a se stanti e questo ci aiuta molto.Vavassori sottolinea, invece, quali sono i momenti chiavi della sfida. “Penso che nel doppio misto sia molto importante il game quando le donne servono perché i ragazzi devono muoversi molto.” Una affermazione a cui Sara non ha potuto fare altro che controbattere sorridendo: “Io servo davvero bene, quindi…”

L’attenzione poi non poteva che spostarsi su Jasmine Paolini dopo che la stagione 2024 l’ha proiettata tra le migliori al mondo, con due finali Slam al Roland Garros e a Wimbledon e l’oro olimpico in doppio vinto con Sara Errani. Enorme è, quindi, la curiosità su come si senta la tennista azzurra all’inizio di questa nuova stagione e se sente la pressione: “Sto cercando di focalizzarmi sul cercare di mantenere il livello di gioco che ho avuto per tutto l’anno scorso. Sto cercando di migliorare ancora il mio modo di giocare, aggiungere sempre qualcosa di nuovo. Sono diverse le cose che devo ancora migliorare. La mia attenzione è rivolta sul lavoro da fare e su ogni partita che giocherò. Non sto pensando alla classifica che potrò avere a fine 2025. Cerco solamente di vivere il presente, divertirmi, e provare a mantenere questo livello di gioco il più a lungo possibile.”

Paolini è cosciente che la nuova stagione sarà diversa da quella passata: Penso che sia impossibile ripetere il 2024. Non puoi replicare quanto fatto l’anno precedente. Sarà una stagione diversa, ma non sa mai. Io cercherò di mantenere il livello che ho avuto lo scorso anno e poi mi diverto a giocare i tornei più importanti, giocare nei campi centrali, contro avversarie di rilievo. Il 2024 è stato fantastico, il 2025 sarà un’altra storia. Non amo fare paragoni.”

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Autor: Giuseppe Di Paola