Matteo Gribaldo, campione italiano U16: “Sinner e Arnaldi i miei preferiti, cerco di evitare il cellulare” [ESCLUSIVA]

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Ai recenti campionati italiani Under 16, che si sono svolti al Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia, il 16enne toscano Matteo Gribaldo era partito un po’ a fari spenti, con la sua ottava testa di serie. Ma dopo ogni incontro diventava sempre più chiaro come non sarebbe stato facile batterlo. Il cambio di passo è stato nei quarti di finale quando ha fermato Antonio Marigliano, il primo favorito del torneo. Per finire poi con il capolavoro in finale quando ha battuto il piemontese Simone Massellani (testa di serie n.3) al termine di una partita molto combattuta terminata col punteggio di 7-5 4-6 6-1 dopo oltre due ore di gioco. Il ragazzo ha così ben impressionato che ci è sembrata una buona idea andare a conoscerlo meglio.

D. Buongiorno Matteo, grazie per il tuo tempo. Presentati ai nostri lettori.

Matteo Gribaldo: “Sono nato l’8 ottobre 2008 a Firenze e risiedo a Pieve a Nievole (paese di 9000 abitanti in provincia di Pistoia, ma vicinissimo a Montecatini). Sono alto 178 cm e mio padre è originario di Torino mentre mamma è di Montecatini, dove insegna al Liceo Scientifico Sportivo”.

D. La tua vittoria ai recenti campionati italiani under 16 è stata da molti definita una sorpresa. Lo è stata anche per te?

Matteo Gribaldo: Sì, lo è stata anche per me. Ero partito con l’idea di far bene perché era un periodo che stavo giocando bene, ma sinceramente non pensavo di poter vincere. La svolta è stata quando nei quarti ho battuto Marigliano e lì ho capito che potevo anche fare un pensierino al successo finale.

D. Sai che spesso una vittoria agli assoluti under 16 è un buon viatico per un’ottima carriera, spesso ma non sempre. Tu cosa ti aspetti dalla tua carriera?

Matteo Gribaldo: “Il mio sogno sarebbe di riuscire da grande a fare del tennis il mio lavoro. E la top 50 potrebbe essere alla mia portata, almeno spero (ride, ndr)”.

D. A proposito di professionismo, per la prossima stagione hai in programma qualche torneo ITF?

Matteo Gribaldo: “In realtà non abbiamo ancora definito nei dettagli la programmazione. Può essere comunque che verso la fine del prossimo anno provi a fare qualche 15.000$, ma ovviamente non ne ho la certezza. Mentre parteciperò sicuramente a tutti i più importanti tornei del calendario Under 18: Bonfiglio, Firenze, Prato, Santa Croce sull’Arno e Salsomaggiore”.

D. Poi farai anche il campionato di A2 con Pistoia.

Matteo Gribaldo: “Sì, purtroppo quest’anno siamo retrocessi (battuti ai playout da Sinalunga) ma il circolo ha storia e ambizioni. Quindi non sono minimamente preoccupato”.

D. Tu sai che la storia del tennis, anche italiano, è costellata di giocatori che a livello giovanile erano fortissimi e che poi non sono riusciti a fare il salto. Uno di questi è il tuo attuale coach Matteo Trevisan, che da juniores fu addirittura n.1 del mondo. Ne avete parlato?

Matteo Gribaldo: In realtà no. So solo che lui si allenava a Tirrenia e che soffriva molto il fatto di essere un po’ recluso in quel posto. Può essere che quando toccherà a me ne parleremo.

D. A Pistoia chi sono i tuoi coach oltre a Trevisan?

Matteo Gribaldo: Tommaso Brunetti, il figlio del Presidente Luigi, e
Federico Malanca
.

D. Tu sei appena passato a Pistoia, proveniente da Montecatini. Raccontaci un po’ cosa è successo.

Matteo Gribaldo: Quando ho iniziato a giocare ero al Tennis La Torretta di Montecatini. Poi, più o meno a nove anni, sono passato allo Sporting Club Montecatini dove ero allenato da Daniele Balducci. E quest’anno, proprio nel giorno del mio compleanno, ho lasciato lo Sporting per andare a Pistoia. Ci siamo accorti che mentre stavo salendo di livello non riuscivo più a trovare gli stimoli giusti. E io sentivo di aver bisogno di un cambiamento.

D. A Pistoia cosa è cambiato? A parte ovviamente i risultati con la tua prima vittoria importante dopo che in precedenza non eri andato oltre una finale e due semifinali nel circuito giovanile.

Matteo Gribaldo: A Pistoia mi trovo davvero bene e stiamo lavorando duro cercando di cambiare la mia impostazione di gioco. Diciamo che prima ero un po’ pallettaro (ride, ndr), mentre adesso mi sto adeguando ai dettami del tennis moderno dove bisogna sempre spingere. E sto lavorando tantissimo anche sull’aspetto fisico con ben chiari i miei obiettivi a lungo termine. Fino a febbraio ad esempio ho già un percorso ben delineato in cui la preparazione fisica sarà prevalente”.

D. Da un punto di vista tecnico invece su che colpi stai lavorando?

Matteo Gribaldo: Soprattutto sul diritto che è sempre stato il mio punto debole. Ora invece cerco di costruirmi un colpo che mi consenta di fare più gioco, prendendo in mano l’iniziativa. Il rovescio invece l’ho sempre giocato meglio.

D. Servizio?

Matteo Gribaldo: “Da quando sono a Pistoia l’ho già migliorato tantissimo. Pensa che agli assoluti ho fatto una media di 5/6 aces a partita. Con la prima riesco spesso a fare male e cerco comunque di spingere anche con la seconda”.

D. Quando sei a rete ti trovi a tuo agio?

Matteo Gribaldo: “Mi ci trovo decisamente bene, soprattutto sulla volée di diritto. Ormai posso definirla una mia zona di comfort”.

D. A proposito di allenatori tu fai anche parte del progetto “I Tennis Foundation” di Torino. Racconta.

Matteo Gribaldo: “Sì, è dal 2022 che faccio parte di questo progetto che quest’anno mi ha permesso di fare 11 tornei internazionali, interamente spesato da loro. Dietro c’è uno staff con mental coach, preparatore e allenatori. Oltre ai tornei facciamo periodicamente dei raduni dove vengono anche due ex superstar come Ivan Ljubicic ed Emilio Sanchez. Il tutto coordinato da Gipo Arbino. E Intesa Sanpaolo è lo sponsor principale”.

D. Gipo si coordina in qualche modo con il tuo staff a Pistoia?

Matteo Gribaldo: “Sì, ad esempio la programmazione l’abbiamo stilata tutti assieme”.

D. Del progetto fa parte anche un altro giovane molto promettente: Mattia Cappellari che ho visto quest’anno a Salsomaggiore dove perse con Vito Darderi. A proposito di Darderi, mi giungono voci che il ragazzo abbia rapporti un po’ conflittuali con altri giocatori.

Matteo Gribaldo: “Anche a me dicono che sia una famiglia un po’ complicata (ride, ndr). Ma ad essere sinceri io non ho mai avuto particolari rapporti con loro, quindi non posso dire niente”.

D. E invece chi sono i tuoi amici nel circuito?

Matteo Gribaldo: “In generale quelli che appartengono al progetto ‘I Tennis Foundation’. Innanzitutto proprio Mattia Cappellari, poi Mattia Bille (Società Tennis Bassano), Lorenzo De Vizia (Coop Tennis Livorno), Salvatore Tartaglione (Tennis Training School) e Filippo Alfano (Tennis Bellusco). Poi c’è Raffaele Ciurnelli (CT Giotto) che merita un discorso a parte perché con lui ci conosciamo da quando avevamo cinque anni.

D. Proprio Ciurnelli che in maggio ti ha dato una grossa delusione battendoti in finale nella prima edizione degli Internazionali d’Italia Under 16.

Matteo Gribaldo: “Sì, diciamo che di delusioni me ne ha date tante (ride,
ndr). Quella è stata sicuramente la principale”
.

D. Quando sei in giro per tornei, al di là del tennis, cosa ti piace fare?

Matteo Gribaldo: “Fondamentalmente integro il lavoro tecnico con tanti esercizi in palestra. E cerco di limitare il più possibile l’uso del telefonino. Vorrei evitare di stare chiuso in camera a compulsare sui tasti. Al limite vado a vedere i match di ragazzi che non conosco”.

D. Leggi?

Matteo Gribaldo: “No, direi proprio di no”.

D. Musica?

Matteo Gribaldo: “Sì, musica tanta, soprattutto prima delle partite. In particolare la musica trap del momento, di autori che sicuramente non conoscerai (grazie Matteo per aver rimarcato la differenza di età, rido).

D. Ti riesci a regalare anche un po’ di turismo?

Matteo Gribaldo: “Dipende, con la I Tennis Foundation facciamo sempre balotta tra di noi. Quando invece vado in giro col mio circolo ci provo. Ad esempio in Egitto sono stato a vedere le piramidi“.

D. A scuola che percorso stai facendo?

Matteo Gribaldo: “Ho iniziato l’anno al Liceo Scientifico Sportivo Coluccio Salutati di Montecatini, scuola pubblica dove insegna mia madre, ma ovviamente non ero nella sua sezione, (ride, ndr). Poi, da quando ho cambiato circolo, ho iniziato con i doppi allenamenti mattina/pomeriggio ed è stato impossibile continuare a frequentare. Quindi di concerto con la mia famiglia abbiamo deciso di prenderci un momento di pausa in cui mi dedicherò unicamente al tennis. Poi dal prossimo anno vedremo di scegliere una buona scuola online che al limite mi permetta anche di recuperare l’anno“.

D. Hai la ragazza?

Matteo Gribaldo: “No no, niente” (anche se ad onor del vero Matteo è leggermente arrossito, ndr).

D. Va bene non indagheremo oltre. Ti piace qualche altro sport?

Matteo Gribaldo: Da piccolino giocavo anche a calcio, fino ai 10 anni. E
comunque continuo a seguire e tifo Juve
.

D. Che per uno nato a Firenze è una specie di eresia.

Matteo Gribaldo: “Infatti (ride, ndr). Pensa che fino a qualche anno fa lo zio di mamma ogni anno aveva i biglietti per Fiorentina-Juventus e noi andavamo nella tribuna vip della Fiorentina. Diciamo che si rimaneva un po’ coperti (ride ancora, ndr). Poi mi piacciono un po’ tutti gli sport, dalla pallavolo che mio babbo ha praticato fino alla B1, al basket NBA.

D. Squadra del cuore?

Matteo Gribaldo: “Tifo Lakers, un po’ per Lebron James un po’ per Kobe Bryant.

D. Tornando al tennis, il tuo giocatore preferito?

Matteo Gribaldo: Troppo facile dire Sinner, che per me è veramente fonte d’ispirazione per la sua autentica ossessione verso un continuo miglioramento e per la sua umiltà.

D. A proposito di Sinner, ti sei fatto un’opinione sulla sua vicenda di positività al Clostebol?

Matteo Gribaldo: “Lui non ha assolutamente niente da rimproverarsi. E anzi è stato bravissimo ad ottenere grandi risultati pur sottoposto ad una pressione enorme“.

D. Tu hai mai palleggiato con uno di quelli veramente forti?

Matteo Gribaldo: “No mai, però ho usato la racchetta di Sonego, che mi
aveva dato Gipo Arbino
(ride, ndr).

D. Il tuo giocatore preferito?

Matteo Gribaldo: Direi Matteo Arnaldi perché mi rivedo molto in lui. E in tanti dicono che gli assomiglio per come gioco. Lui è un po’ una mina vagante: può perdere contro uno più debole ma anche vincere con chiunque.

Grazie Matteo, in bocca al lupo per la stagione che sta per iniziare e auguri di Buone Feste.

Matteo Gribaldo: Ricambio di cuore a te e a tutti i lettori di Ubitennis“.

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Autor: Massimo Gaiba