Matteo Arnaldi ha voglia di voltare pagina dopo un 2024 di luci ed ombre. Per farlo riparte da Melbourne, dove da fine novembre si sta allenando per preparare al meglio il 2025.
Ospite del podcast ufficiale dell’Australian Open, Arnaldi ha parlato dei suoi obbiettivi per la stagione alle porte e anche dello stato di grazia del tennis tricolore.
Scopriamo così che il sanremese si trova nella città australiana non solo per il tennis, ma anche per questioni di cuore. Il sanremese è infatti fidanzato con un’australiana, Mia Savio: “Abbiamo preso un appartamento, viviamo insieme. Melbourne è come una seconda casa” ha spiegato. Un bel vantaggio poter preparare con largo anticipo il primo slam dell’anno. “Intanto qui è estate, mentre in Italia è inverno. Poi mi alleno bene qui, negli stessi campi, con le stesse palle, del torneo. Quest’anno mi sono dato come obiettivo quello di essere più aggressivo, anche se non è nelle mie corde” ha spiegato Arnaldi.
Uno Slam, l’AO, sempre caro a Matteo, sin dai tempi del circuito junior. “L’Australian Open è stato il mio primo Slam junior in main draw. Qui però non ho mai giocato benissimo. Di solito poi io sono un po’ un diesel, mi serve tempo per entrare in pieno ritmo, devo giocare tante partite” ha specificato il 23enne. Attualmente Arnaldi ricopre la posizione numero 37 del mondo, ed è uno dei nove italiani direttamente in main draw all’Australian Open 2025: mai così tanti nella storia del torneo (escluse le qualificazioni). L’Italia è la seconda nazione per numero di rappresentanti Top 100 nel ranking ATP di fine anno, insieme all’Australia. Tra questi ben sei sono nati negli anni Duemila; un fattore che ha contribuito, secondo Matteo, al periodo storico che sta vivendo il nostro tennis maschile.
“Conosco praticamente tutti loro da quando abbiamo 11, 12 anni. Si crea di fatto un’amicizia, quando sei nei tornei non c’è solo il torneo: puoi andare a cena con loro, passare del tempo con ragazzi che conosci da anni. E’ un po’ come casa lontano da casa“ ha spiegato. Inoltre, ha aggiunto: “quando vedi i tuoi amici che crescono, che vincono tornei, questo ti dà una motivazione per pensare di poterci riuscire. Entri in campo con un approccio diverso. Senza dubbio la federazione ha fatto un ottimo lavoro, così come i nostri coach e i club in cui siamo cresciuti. E’ stato importante avere tanti tornei Challenger in Italia. A me viaggiare è sempre piaciuto, ma tanti hanno potuto giocare quasi intere stagioni in Italia, in Europa, ed entrare in Top 100“.
Lo scorso anno Arnaldi è uscito prematuramente da Melbourne: ha battuto all’esordio Adam Walton, prima di cedere al secondo turno contro Alex de Minaur. Quest’anno vuole invertire la tendenza: “Quando gioco, i tifosi possono aspettarsi tanto: può succedere di tutto. Mi vedranno correre per il campo su ogni palla e scivolare tanto, se sono fortunati mi vedranno qualche volta spingere e venire a rete. Vedranno sicuramente una lotta“.
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Autor: Matteo Beltrami