Andrea Novelli, Andrea Giudice – MATCHPOINT, Ultra Editore
Matchpoint, firmato da Andrea Novelli e Andrea Giudice, si propone non solo come un libro sul tennis, ma come un’opera che racconta della resilienza e della capacità di affrontare le sfide. Scrittore, sceneggiatore e critico, Novelli è autore di romanzi gialli e thriller di successo, tra i quali Soluzione finale (Marsilio), Per esclusione (Marsilio/Mondadori), Il paziente zero (Marsilio) e la trilogia Manticora (Feltrinelli). Con Ultra, nel 2023, ha pubblicato Il calcio come esperienza religiosa. Giudice è maestro nazionale FITP, international coach GPTCA e ATP. Da sempre appassionato di psicologia e delle sue applicazioni nel tennis, ha lavorato con Riccardo Piatti e con Massimo Sartori.
Il libro racconta 31 storie, a ciascuna delle quali è dedicato un capitolo. Sono quelle dei grandi campioni dell’Era Open: da Laver e King, passando per Borg, McEnroe, Navratilova, Graf, fino a Federer, Serena Williams, Nadal, Djokovic e, infine, Sinner. In cui non si parla solo dei loro successi, ma anche – e potremmo forse dire soprattutto – dei momenti di difficoltà. Matchpoint si distingue proprio per questo: racconta della fatica, dell’uomo oltre l’atleta, e di quel sottile ma potente filo che collega il fallimento al successo. Parla di chi, come ogni tennista in campo, si trova da solo di fronte alle avversità, in un confronto continuo con se stesso ed i propri limiti. Racconta come i momenti di crisi che i grandi campioni della racchetta hanno dovuto affrontare nella propria carriera si siano trasformati in veri e propri “turning point” del loro percorso, e soprattutto come il loro esempio – riassunto alla fine di ogni storia negli spunti che ne emergono – possa essere di stimolo e ispirazione per la vita del lettore.
Un esempio significativo della “ricerca del limite” è la storia di Rafa Nadal, che nel corso della sua lunga carriera non ha solo dovuto affrontare avversari del calibro di Federer e Djokovic, ma anche gestire un fisico man mano sempre più provato nel supportare il dispendioso tennis del maiorchino. Come da lui stesso dichiarato al momento del ritiro, in occasione delle Finals di Coppa Davis, è stato proprio il fisico a costringerlo a dire addio al tennis agonistico, non essendo più in grado di sostenere quei ritmi così intensi. Chiudendo così una carriera costruita non solo su un talento straordinario, ma anche sulla tenacia, sull’abnegazione fisica e su una forza mentale fuori dal comune.
Altro aspetto interessante del libro è l’intreccio tra psicologia sportiva e biografia dei campioni. Matchpoint analizza il tennis non solo come sport di abilità aperte, dove l’adattabilità e la prontezza mentale sono fondamentali, ma come disciplina che modella e rafforza il carattere. La vicenda di Novak Djokovic ne è un esempio significativo: cresciuto tra le difficoltà della guerra nei Balcani, ha portato in campo una resilienza mentale forgiata tanto dalle esperienze personali quanto dal confronto continuo che il tennis richiede. Questa combinazione di prove, dentro e fuori dal campo, ha contribuito a sviluppare la sua determinazione e il suo approccio mentale, due dei suoi straordinari punti di forza.
I capitoli su Nadal e Djokovic esemplificano l’approccio di Matchpoint: andare oltre i successi visibili dei grandi campioni per raccontare il percorso interiore e le prove che hanno definito le loro carriere. Il libro, inoltre, pone l’accento su come il tennis sia una vera e propria “scuola di vita”, in cui l’adattabilità e la capacità di reinventarsi giocano un ruolo cruciale. Il testo esplora l’importanza della disciplina e della capacità di concentrazione costante, oltre ad esaminare come l’arte di affrontare la pressione e gestire la competizione sia fondamentale sia nello sport che nella vita quotidiana.
A riprova di ciò, tra le storie c’è anche quella di chi forse un giorno si chiederà cosa sarebbe potuto essere e invece non è stato: Nick Kyrgios, come sottolineano gli autori al termine del capitolo a lui dedicato. Una vicenda che non viene raccontata per evidenziare come il tennista australiano, finalista a Wimbledon nel 2022, non abbia saputo sfruttare l’enorme talento, ma per ricordare che ogni persona è un individuo unico con sfaccettature complesse. E che le lezioni che possiamo trarre dagli errori degli altri dovrebbero essere utilizzate per il miglioramento personale e la crescita piuttosto che per giudicare chi non ha saputo farlo.
Ma c’è anche la storia di un altro giocatore che è stato “solo” finalista Slam (in doppio, al Roland Garros 1989): quella di Mansour Bahrami, che invece ci insegna come la vita, pur essendo piena di imprevisti, possa offrire vie alternative verso il successo e la realizzazione personale, se abbiamo un sogno e siamo disposti a seguirlo con determinazione e adattabilità. Nato in Iran, il 68enne Bahrami ha affrontato straordinarie vicissitudini, tra cui la rivoluzione iraniana, che lo ha costretto a lasciare il suo paese e a reinventarsi come giocatore di tennis in Europa. Nonostante le difficoltà, tra cui l’impossibilità di allenarsi con strutture adeguate durante la giovinezza, ha saputo trasformare il suo amore per il gioco in uno stile unico, caratterizzato da talento e spettacolo. La sua storia ci ricorda una cosa fondamentale: se hai un sogno, seguilo.
Matchpoint è quindi un’opera che non si rivolge solo agli appassionati di tennis, ma a chiunque cerchi ispirazione dalle storie e dai percorsi di chi ha saputo affrontare le difficoltà, trasformandole in opportunità di crescita e rinascita. Vedendo nel tennis una metafora della vita, Novelli e Giudice, attraverso le storie di questi grandi campioni, invitano il lettore a riflettere sul significato della sfida e della resilienza, elementi che rappresentano un’occasione per crescere e superare i propri limiti. Un invito da applicare non solo al tennis, ma anche – e diremmo soprattutto – alla vita quotidiana.
O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos tornar o tênis cada vez mais popular!
Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original
Autor: Ilvio Vidovich