Next Gen ATP Finals: per la prima volta, nessun azzurro sarà presente a Jeddah

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Ci saremmo immaginati di tutto in questo 2024, tranne non vedere un azzurro in una massima competizione tennistica, nell’anno più fiorente del movimento italiano. Le nuove regole delle Next Gen ATP Finals, mirate alla partecipazione di atleti sempre più giovani (under 20) hanno impossibilitato l’accesso a diversi protagonisti dello scorso anno, incluso l’azzurro Luca Nardi, classe 2003. Lontano, invece, dalla Top 8, Gianluca Cadenasso, ovvero il miglior italiano nella Race To Jeddah, soltanto 35° in classifica. Dopo sette edizioni, dunque, per la prima volta, nessun tennista azzurro sarà presente alle Next Gen Finals.

Quasi paradossale non vedere nessun atleta italiano nella suddetta competizione, dove, a partire dal 2017, la bandiera tricolore è sempre figurata tra i migliori otto giovani del pianeta. Nella primissima edizione fu l’allora ventenne Gianluca Quinzi – ammesso mediante wildcard – l’unico azzurro a prender parte alle Finals ’17, nelle quali si fermò al Round Robin, a causa delle sconfitte rimediate da tre stelle del tennis mondiale, ovvero Chung, Rublev e Shapovalov. Nell’anno successivo si ebbe lo stesso esito con Liam Caruana, un giovane ragazzo italiano cresciuto in Texas, che riuscì a mettersi in mostra nel match contro un ancora acerbo ma già devastante Taylor Fritz.

La storia (recente) ci insegna che quando le cose si mettono male ci pensa lui, l’altoatesino di San Candido, Jannik Sinner. Cinque anni fa, infatti, dopo due edizioni passate in sordina per l’Italia alle Next Gen, grazie ad una meritatissima wildcard, Sinner si fece largo in una complicatissima edizione, nella quale risaltavano i nomi di De Minaur, Ruud, Tiafoe, Davidovich Fokina. Da vero campione, un giovanissimo Jannik vinse il titolo in quel di Milano stracciando De Minaur ad un passo dal traguardo, e dando vita ad un duello…che non ha mai avuto storia.

La pandemia scoppiata nel marzo 2020 ha fermato per svariati mesi il circuito ATP, costringendo la federazione a cancellare anche l’appuntamento delle Finals. Tutto rimandato, dunque, al 2021, anno in cui esordì Lorenzo Musetti, che non si spinse, però, oltre il Round Robin. Il 2022, con la qualificazione (e la riconferma) di Musetti, accompagnato per la prima volta da altri due azzurri – Matteo Arnaldi e Francesco Passaro – sembrava essere il preludio di una proficua edizione, dove tutti si aspettavano almeno un azzurro in semifinale. I gironi regalarono uno strepitoso derby tra Passaro e Arnaldi, ma nessuno dei tre brillò tanto da rientrare tra i migliori quattro del torneo.

Nell’ultima edizione, i rispettivi classe 2002 e 2003, Flavio Cobolli e Luca Nardi, hanno preso parte alla prima Next Gen Finals in quel di Jeddah, dove Hamad Mededovic ha trionfato in finale contro Arthur Fils. Gli azzurri – oltre a dar vita a un gran derby – faticarono parecchio nei gironi, dove Fils e Stricker fecero man bassa degli azzurri, che furono esclusi dalla lotta al titolo.

Quest’anno, purtroppo, dal 18 al 22 dicembre, a Jeddah, nessun italiano sarà presente alle Next Gen Finals. Il cambio di regolamento in vigore da quest’anno, che ha abbassato di un anno il limite d’età, e la poca presenza di giovanissimi under 20 tra i top ha portato all’esclusione del tricolore, ma nelle retrovie scalpitano Cadenasso e Cinà, pronti a scalare le classifiche per le prossime edizioni

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Autor: Pietro Sanò