Mille sfumature di Jannik Sinner sulle prime pagine dei quotidiani, che raccontano, mediante eloquenti immagini, uno dei momenti più alti del 2024 dell’altoatesino. Sono terminati gli aggettivi per descrivere la stagione del numero uno azzurro, che a Torino, dinanzi alla propria gente, si laurea “maestro” a soli 23 anni, aggiungendo un pezzo fondamentale allo straordinario puzzle della sua annata.
Il giovane talento di San Candido non lascia spazio ad altre notizie sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, è lui – senza dubbio alcuno – il fenomeno ed orgoglio del bel paese, trascinatore di una rivoluzione tennistica, che nell’ultimo biennio, ha visto l’Italtennis tornare in prima linea, riportando in casa la Davis Cup.
Apre con “Sinner Leggenda” Tuttosport, ritraendo il classe 2003 con la coppa delle Nitto ATP Finals tra le mani, dopo aver sconfitto ancora una volta Taylor Fritz, arresosi a Sinner già nel Round Robin, e in finale allo US Open. Replica con “The Best” Corriere dello Sport, e ancora “la storia è Sinner” sulla prima pagina de Il Messaggero, per finire con “vittoria da leggenda” de La Repubblica.
Sfaccettature e ritratti d’un perfetto tardo pomeriggio di Novembre, dove una storia magica ha preso vita all’interno dell‘Inalpi Arena di Torino, gremita di appassionati, di tifosi che hanno sostenuto a gran voce il beniamino di casa, iniziando i festeggiamenti ancor prima dell’inizio della settimana delle Finals, celebrando e accogliendo l’azzurro come un predestinato vincitore, come il predestinato maestro delle ATP Finals 2024. Jannik non delude nessuno, nonostante l’immensa pressione di chi è conscio di essere il favoritissimo dell’evento, e da fenomeno qual è, raggiunge il traguardo senza perdere alcun set, facendo sembrare tutto facile, tutto a portata di mano, come i veri campioni fanno. Torino consacra Jannik, che a sua volta, dona all’affezionatissimo pubblico una vittoria senza precedenti, diventando il primo italiano a diventare Maestro, nel torneo riservato ai fantastici 8 del tennis mondiale.
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Autor: Pietro Sanò