[2] A. Zverev b. [3] C. Alcaraz 7-6(5) 6-4
Prosegue il meraviglioso percorso di Alexander Zverev alle Nitto ATP Finals 2024, vincitore su Carlos Alcaraz e ufficialmente qualificato alle semifinali del torneo da primo nel girone.
Lo spagnolo, dopo un primo parziale in cui era stato capace di annullare 7 palle break, paga un livello troppo discontinuo nel tiebreak decisivo. Troppe volte punti meravigliosi sono stati scanditi da brutti errori, su cui il tedesco è stato bravo ad ad appoggiarsi.
Altissimo il livello del numero 2 del mondo, dominante in ogni zona del campo, trovando spesso riparo sicuro anche sotto rete. Questa sua versione, non può che far paura anche al campione di casa, Jannik Sinner, ora in attesa di conoscere il suo prossimo avversario.
Per il tedesco, sarà l’ennesima sfida stagionale con Taylor Fritz, vincitore negli ultimi tre incontri su erba e cemento ed evidentemente capace di mettere in grande difficoltà il buon Sasha.
Primo set: Zverev spreca, ma vince
Dopo un primo gioco in cui Carlitos era riuscito a prendere da subito le giuste misure in risposta costringendo l’avversario a non poche fatiche, Zverev guadagna fiducia: attacca con aggressività le seconde dello spagnolo e trova il varco per le prime due palle break del match. Un’ottima prima e una brutta risposta in corridoio del tedesco, però, spezzano le speranze di un vantaggio in avvio. Le difficoltà, per Alcaraz, continuano: Zverev è bravissimo prender il tempo in ribattuta, comanda lo scambio, e sale 0-40: altra montagna da scalare. Quando sotto col punteggio, si sa, lo spagnolo da il meglio di se: non si distrae, gioca al meglio su entrambe le diagonali e vince un game annullando quattro palle break.
La lotta sempre più ferrea permette lo svolgersi di una partita dal grande spettacolo ed equilibrio a cui, probabilmente, gli spettatori a Torino, non erano stati abituati negli scorsi giorni. Il tedesco dimostra la solita impeccabilità al servizio, costringendosi raramente alla seconda e vincendo il 100% dei punti con la stessa nei primi quattro giochi.
La perfetta armonia vien spezzata quando il numero 3 del mondo, chiamato a servire per raggiungere il tiebreak, permette ai dubbi di insinuarsi nella sua racchetta: altra palla break Zverev, set point. Ancora una volta, però, il tedesco non riesce a concretizzare le chance meravigliosamente costruitosi, giungendo al tiebreak conscio delle tante, troppe, occasioni mancate.
Scoccata l’ora di gioco, è il numero 2 del mondo a ottenere il primo vantaggio, ma dura poco: Alcaraz gioca due punti da autentico fuoriclasse, ritrovando fiducia e parità in un parziale che tante volte era sembrato già perduto. Giocati due quindici perfetti, un gratuito ampiamente lungo decide, definitivamente, le sorti del primo set: al servizio per chiudere, Zverev è ancora una volta costretto a miracoli, ma la qualificazione alle semifinali è sua.
Secondo set: il break d’avvio è fatale ad Alcaraz
Al rientro in campo, lo spagnolo sembra evidentemente condizionato dall’esito del primo parziale: sopra 40-0, Alcaraz va in totale confusione, lasciando che il tedesco prima rimonti, poi ottenga il break agevolato dai tanti errori avversari.
Ormai preda dei propri demoni, il giovane classe 2003 sembra esser uscito dal match: Zverev continua a mostrare un tennis incredibilmente vicino alla perfezione, impedendo al murciano di conquistare quel minimo di tranquillità necessaria a restare in partita.
Scambio dopo scambio, game dopo game, alternando grandi conclusioni a evitabili errori, Carlos sembra riacquisire pian piano la voglia di lottare: sotto tre giochi a due, rivede luce e palla break. Seconda sulla riga, stecca e palla che quasi buca il tetto dell’arena, Zverev resta avanti.
Al servizio per chiudere il match, il tedesco non cala in concentrazione, ma Alcaraz alza il livello: scambi sempre prolungati e grandi passanti aizzati da un pubblico che vuole continuare a godere del bello spettacolo. Sopra 15-30, l’ex numero 1 del mondo spreca un vincente lungolinea a campo quasi aperto, e Zverev sale a matchpoint: servizio vincente, pratica chiusa in un’ora e cinquantasette minuti di gioco.
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Autor: Roman Bongiorno