È di due sconfitte e una vittoria il bilancio conclusivo delle Nitto ATP Finals 2024 di Daniil Medvedev, sconfitto in poco più di un’ora dal campione di casa, Jannik Sinner.
Dal russo, si pensava qualcosa in più: sconfitto a causa del nervosismo all’esordio, vittorioso e convincente nel secondo match. Oggi tranquillo, ma largamente inferiore al proprio avversario. Che a condizionarlo siano problemi fisici, o psicologici, qualcosa va cambiato.
Arrivato in conferenza stampa, l’impressione è che la delusione non fosse troppa, quasi sorridente: queste le sue parole.
D. Cos’è mancato oggi?
Daniil Medvedev: “Jannik ha giocato bene. È in piena fiducia attualmente. Ho guardato il suo allenamento prima della partita: non sbaglia quasi mai e tira fortissimo. Spesso, chi tende a sbagliare poco, almeno non colpisce così forte. Lui è probabilmente è fra i tre, quattro, cinque, che tirano più forte nel circuito, ma senza sbagliare. È difficile giocare con lui: ti mette sotto pressione, devi affrontarlo. E io non l’ho fatto abbastanza bene. Ho sbagliato alcuni colpi nei momenti importanti. Ha vinto la partita, fondamentalmente è facile“.
D. Sei sempre onesto: in una scala da 1 a 10, quanto sei soddisfatto della tua stagione?
Daniil Medvedev: “Ovviamente ci sono misure diverse, ma se consideriamo i miei obiettivi e i risultati raggiunti, direi 0 su 10. Probabilmente finirò da numero 4 del mondo, a meno che Fritz non faccia un grande upset. Ed è incredibile. Perchè dovrei dirlo? È incredibile. In uno sport cosi impegnativo, con cosi tanti giocatori, voglio essere il numero 1, ma quest’anno non ho giocato abbastanza bene per essere il numero 1. Jannik sta giocando molto meglio, lo ha dimostrato diverse volte. Ma sono il numero 4 nel grande mondo del tennis, e ne sono super orgoglioso: ho faticato tutto l’anno. Ogni allenamento, ogni partita, era una lotta per me: un sacco di partite. Prima sentivo di avere avere un vantaggio sull’avversario e vincevo facilmente. Ora devo vincere in tre set con tiebreak, break, parziali conquistati all’ultimo, eccetera.
Direi intorno al sei e mezzo: devo lavorare molto per fare meglio, ma mi porto tanti bei ricordi. Non vedo l’ora che arrivi la prossima stagione“.
D. È il primo anno senza titoli dal 2018. Hai intenzione di cambiare qualcosa fra squadra e preparazione?
Daniil Medvedev: “Nella squadra, no, ma nella preparazione cercheremo sicuramente di fare qualcosa di nuovo. Vedo che in questo momento non è abbastanza, soprattutto contro ragazzi come Jannik e Carlos: non sono sicuro che riuscirò a migliorare, ma ci proverò. Cercherò di migliorare in alcuni aspetti. Ancora una volta, mi sento come se avessi giocato bene: non bisogna sbagliare, bisogna provarci e provarci. Non ci sono riuscito, e su questo dovremo lavorare in off-season, per costruire una versione migliore di me stesso, cosa non è facile quando hai 28 anni. Si, a proposito di titoli, non sono cosi preoccupato. Come ho detto, ogni torneo è difficile da vincere, ma avrei potuto giocare titoli diversi. Fondamentalmente in questa stagione ho giocato tre 500, poi solo Master 1000 e Grandi Slam. Certo, quelli sono i tornei che vorrei vincere, ma magari vai da un’altra parte e trionfi. Non si sa mai. Ho avuto buoni e cattivi tornei, per me va bene“.
D. Non sei stanco di affrontare Jannik? O ogni volta è come una nuova sfida?
Daniil Medvedev: “Direi entrambe le cose. Ho perso il primo turno a Bercy, quindi non conta, ma la prima volta in cui non era dalla mia parte di tabellone, si è ritirato. Non una volta contro di me. Quest’anno non sta quasi mai perdendo: se vuoi vincere un titolo, dovrai affrontarlo prima o poi. Non è facile batterlo, molte persone ci provano, e molte persone falliscono. C’è un ragazzo che lo batte un po’ più spesso di altri, ed è Carlos. È un avversario molto molto forte. Come ho detto dopo l’Arabia Saudita, dove mi ha sorpreso molto, non immaginavo potesse toccare questi picchi. È forse uno dei migliori giocatori che abbia mai affrontato. Ho sfidato i Fab Four quando erano ormai un po’ più grandi, forse la velocità non era la stessa. Quindi sì, cercherò di lavorare in off-season. Magari a un certo punto perde fiducia e inizia a sbagliare qualche palla. In caso contrario, tutti, non solo io, avranno davanti anni molto duri, vista la sua giovane età“.
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Autor: Roman Bongiorno