WTA Pechino: Pegula passa il turno con autorità, Gauff vince senza brillare

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Cadono alcune teste di serie al China Open di Pechino, ma le tenniste più in vista rimangono nel torneo; qualcuna convince anche nel gioco, qualcun’altra meno.

[4] C. Gauff b. C. Burel 7-5 6-3

Coco Gauff riprende dallo stesso punto in cui si era fermata, ovvero dalla sconfitta piena di errori e incertezze allo US Open. Dalla parte opposta della rete non c’è però Emma Navarro ma la francese Clara Burel, tennista in grado di offrire discrete soluzioni, in particolar modo con il rovescio, ma assolutamente fragile alla battuta e comunque dalla palla meno pesante di quella della statunitense. Le cose finiscono quindi per combinarsi nella maniera che piace alla numero sei del computer, ma solo nel risultato, non certo nella brillantezza del suo tennis.

Gauff le sperimenta tutte per tenere la rivale in partita nel primo set: manca due palle-break nel quarto game, poi riesce a prendersi il 4-2 ma concede per due volte la battuta e manda la transalpina a servire sul 5-4. Burel trema sul setpoint, schiacciando male per terra un poco ortodosso rovescio al volo su cui Coco rimedia, e la chance per lei si dilegua. Gauff può così infilare tre giochi consecutivi che le garantiscono il primo parziale.

Ventidue errori gratuiti per lei con quattro doppi falli e nove colpi vincenti, solo due in meno di Burel, che di errori non forzati ne commette tredici. Gauff vince nonostante l’atteggiamento passivo in alcuni punti importanti, che danno coraggio alla contendente e le permettono di annullare ben nove palle-break su tredici.

Gauff dovrebbe riprendere la gara con nuova tranquillità, ma gli imbarazzi e una certa malavoglia nel prendere il coraggio a due mani nei punti cruciali ne influenzano il rendimento anche nel parziale seguente. Coco manca due palle-break nel sesto game e solo sul 4-3 trova finalmente la chiave per togliere la battuta alla rivale; sul 5-3 l’americana si infila però in una buca da sola con due doppi falli consecutivi che significano il 15-40. Qui arriva la reazione della campionessa con il poker definitivo, ma con Katie Boulter le servirà un livello di continuità decisamente superiore.

[2] J. Pegula b. D. Parry 6-1 7-6(4)

Jessica Pegula riparte dopo la finale dello US Open con una buona affermazione al cospetto della francese Diane Parry, atleta che si segnala per l’eleganza classica dei colpi. Tutto l’estro della transalpina non può però evitare un 6-1 in poco più di mezz’ora, dal momento che la numero due del seeding spinge a meraviglia sulle righe del court, aiutata anche da una seconda palla davvero esile della contendente.

Nella seconda frazione Parry si risolve a rischiare di più da fondo campo e in battuta: il rendimento con il servizio di riparazione non migliora di molto ma arriva qualche ace e in definitiva maggiore rispetto dalla rivale, che deve fronteggiare una palla-break nel terzo game.

Parry disegna un passante di dritto in cross assai stretto e si porta in vantaggio per la prima volta; Pegula rientra nel conto dei break già sul 3-3 e frena con una palla corta di rovescio cui non si può replicare i rinnovati ardori della giovane europea che vorrebbe di nuovo toglierle la battuta. Non rimarrà l’unico dropshot vincente per Jessica, che dimostra buonissima sensibilità col il rovescio a una mano.

La statunitense si difende bene sul 5-5 e 15-30 passando di dritto l’avversaria spintasi a rete sulla risposta, ma anche Diane esce da un 5-6 15-30 sempre con un dritto inside in sulla riga del corridoio. La qualità del tennis è davvero apprezzabile e Parry si merita il tie-break: La francese cambia campo sul 4-2 con un dritto in cross dall’angolo ragguardevole, ma qui la corsa si ferma e rientra Pegula, che con un autorevole 5-0 evita gli ulteriori pensieri di un terzo set. Per lei ora c’è un terzo turno con Veronika Kudermetova.

N. Osaka b. [21] Y. Putintseva 3-6 6-4 6-2

Yulia Putintseva non difende i diritti della testa di serie numero 21 e cede a Naomi Osaka dopo aver vinto il primo set. La quattro volte campionessa Slam esulta per l’approdo ai sedicesimi di finale (con Katie Volynets) e per aver interrotto una scomoda serie di ventidue sconfitte consecutive nel circuito (considerando anche match in competizione a squadre e torneo olimpico) dopo aver ceduto il parziale d’apertura. L’ultima rivale superata in rimonta è Belinda Bencic, nelle semifinali di Miami 2022.

Entrambe partono con coraggio e si vedono da subito conclusioni vincenti e ben prossime alle linee del campo. Putintseva trova il primo break con una risposta di rovescio vincente e non rischia nulla al servizio, chiudendo il set grazie a un doppio errore della nipponica. Naomi, supportata da Patrick Moratoglou, non si discosta dalla tattica decisa con il suo angolo e semmai osa di più; arriva così un break in apertura di seconda frazione grazie a un dritto lungolinea che impatta lievemente la linea bianca di fondo.

Putintseva ritrova l’equilibrio sul 3-3 ma fatica sempre di più in contenimento e cede di nuovo il servizio sul 4-4, quando un rovescio dal centro verso sinistra di Osaka termina la sua corsa indisturbata verso il fondocampo. Il set decisivo è il meno interessante dal momento che la kazaka non trova più modo di dare fastidio con la battuta e subisce tre break che non le danno scampo.

[Q] R. Sramkova b. [22] E. Alexandrova 5-7 6-4 6-3

Rebecca Sramkova prosegue la collezione di match vinti consecutivamente e scrive nove estromettendo la testa di serie numero 22 Ekaterina Alexandrova. La ventottenne, campionessa domenica scorsa a Hua Hin, mette i piedi nei sedicesimi di Pechino vincendo addirittura in rimonta; Sramkova è brava ad aggiustare dopo il primo parziale il proprio movimento nella messa in gioco della seconda palla, e nello stesso tempo ad affliggere la russa con iniziative in ribattuta che le tolgono progressivamente tranquillità.

Il break nel set decisivo arriva nel quinto game, dopo però che la slovacca ha annullato quattro palle-break nel quarto gioco; da lì in poi Rebecca vola sulle ali di un entusiasmo che la sta portando a ridosso della top 50, traguardo che taglierebbe vincendo il prossimo turno con Paula Badosa.

K. Volynets b. [14] M. Kostyuk 7-5 6-3

Pessimo esordio nel torneo di Marta Kostyuk, che cede in due set all’americana Katie Volynets in un match caratterizzato da errori e break presi e restituiti. Per ben sette volte su dodici nella prima frazione il game va alla giocatrice in risposta, Kostyuk serve per sei volte un doppio errore e si va a sedere in svantaggio di un set. La tiritera dei break si fa più spessa nel secondo parziale, con un bottino di sei su nove per chi ribatte; la tennista statunitense serve sul 4-1 e subisce un contro-break, ma nel prosieguo più nessuna delle due difenderà il servizio e Volynets coglie per forza di cose il 6-3 che la spedisce verso il confronto con Naomi Osaka.

P. Stearns b. [20] L. Fernandez 7-5 6-2

Quarta sconfitta consecutiva per Leylah Fernandez; la mancina canadese non vince dagli ottavi di Cincinnati e ora perde per la terza volta da una tennista con classifica inferiore alla sua. Dal 5-4 in proprio favore, la finalista dello US Open 2021 cede ben nove dei successivi undici game, servendo a intermittenza e traballando anche con la seconda palla, che butta in fallo per ben cinque volte.

Peyton Stearns gioca con attenzione e sa approfittare delle negligenze della tennista di Montreal, finendo per dominare la seconda frazione: per lei terzo turno con Anna Kalinskaya per ritoccare il proprio best ranking al piano quarantatré.

[23] M. Frech b. [Q] A. Parks 6-4 5-7 6-4

Magdalena Frech difende le prerogative della testa di serie affidatale superando in tre partite la statunitense Alycia Parks. La polacca rinviene nel primo set dallo 0-3 con un parziale di cinque game a uno che le consegna il set al decimo gioco, ma l’inizio della frazione successiva è identico. Parks però serve decisamente meglio e soprattutto pulisce la sua performance dai sette doppi errori del set perso (ne commette due, ma a fronte di quattro ace).

Parks chiude il set al dodicesimo game ma perde subito il servizio nel set decisivo; Frech tiene a fatica il game del 2-0 ma da lì il suo cammino nel set diventa più sicuro e la porta al 6-4 finale, pur con una palla-break da cancellare proprio nel decimo gioco. Per Frech ora c’è la temibile russa Diana Shnaider.