Per il quarto Slam su quattro nel 2024, in quel dello US Open, Jasmine Paolini ha trovato la qualificazione al terzo turno. Un risultato importante, per quanto non sia arrivato nel modo auspicato, visto il ritiro di Karolina Pliskova. Che ha permesso una domanda di fine umorismo al nostro Vanni Gibertini su quale fosse stato il momento più importante del match, andando a suscitare l’ilarità generale e una gioiosa (come sempre) risata da parte della n.5 al mondo.
“Non mi era mai successa una cosa del genere“, riflette l’azzurra, “è un po’ una sorpresa, dopo tre punti così è una sorpresa un po’ strana. Allo stesso tempo sono per la prima volta al terzo turno, quindi sono contenta. Ma spero che lei recuperi il prima possibile“. Una meravigliosa introduzione alla conferenza stampa della nostra n.1.
Luca Baldissera (Ubitennis): “Hai capito cosa si è fatta? Avete parlato?“
Paolini: “Io credo che si sia storta la caviglia, perché mi sono girata per fare il dritto a sventaglio, ho colpito il dritto e mentre vedevo che era vincente ho visto che poi camminava verso la panchina. Ho pensato che si fosse fatta male, ma sinceramente non pensavo che si ritirasse“.
Baldissera: “Ormai sono passate diverse settimane da quando hai acquisito questo tuo nuovo ruolo. Eri abituata a temere le top 10, ora sono le altre a dire ‘oh, c’è Paolini sulla mia strada’. Sulla carta ne hai quattro davanti, come ti senti in questo tuo nuovo ruolo?“
Paolini: “Ovviamente sono contenta, anche se è parecchio strano (ride). Essere in una posizione del genere…c’è solo da essere contenti. Ma cerco di venire al torneo sempre con la stessa mentalità, nel senso che può veramente succedere di tutto, il tennis è così e ce lo prova ogni giorno. Bisogna sempre stare sull’attenti con tutti, perché può andare male con una giocatrice che devi battere sulla carta, e andare bene invece quando ti davano per spacciata. Bisogna star sempre lì, dare il massimo, che magari qualche occasione arriva sempre. Ora come tre mesi e tre anni fa“.
Baldissera: “Del primo turno abbiamo parlato abbondantemente. Di oggi c’è poco da dire…Yulia Putintseva?“
Paolini: “Mi aspetto un match molto tosto, perché lei sta giocando una stagione pazzesca. Ha vinto molte partite, ha battuto Gauff la scorsa settimana a Cincinnati, ha battuto Swiatek a Wimbledon, quindi sicuramente è una giocatrice da temere. Sa giocare bene a tennis, sa come vincere le partite importanti. Ci ho giocato una volta sola ed è stata una lotta. Mi aspetto un match difficile, credo anche su tanti scambi, e speriamo che vada bene. Ancora non ho parlato con Renzo perché oggi abbiamo ancora il doppio“.
Baldissera: “Sara tra l’altro ha vinto bene, e stasera si ricomincia, con una medaglia al collo. La sensazione ritornando in campo qual è?“
Paolini: “Siamo tornate in campo a Cincinnati e le condizioni erano totalmente diverse da Parigi, era velocissimo. Oggi vedremo come sarà, sicuramente non sarà un match facile, il primo doppio dopo un po’ di tempo. Le avversarie non sono una coppia che abbia giocato spesso insieme, quindi non abbiamo molti punti di riferimento, ma ce la metteremo tutta“.
D: “Ti sei data una spiegazione del fatto che sei così amata ovunque? Il fatto che il pubblico abbia apprezzato e abbia capito che bella persona c’è dietro la tennista è bello“
Paolini: “Non me l’aspettavo sinceramente così tanto. Sono cambiate un po’ di cose negli ultimi mesi, però mi sento di dire che è una cosa bellissima, ed è bello anche avere la sensazione di entrare nei grandi stadi con grandi giocatrici e sentire che il pubblico comunque ti sostiene“.
D: “Anche tu ti senti più a tuo agio nel fare cose diverse da giocare solo a tennis?“
Paolini: “Qui sull’Arthur Ashe con Matteo, che ne è un veterano, ho fatto la prima esibizione di questo livello. Menomale c’era lui che è molto esperto in queste cose e ha anche una naturalezza nel farlo che sinceramente non è da tutti. Quindi ero tranquilla perché c’era anche lui. Sono cose diverse da fare, e mi son detta ‘perché no, proviamo a fare cose nuove’. Chiaramente la priorità rimane alle partite, ma credo che sia un modo anche per spaziare e crescere in altre situazioni“.