US Open, Bellucci: “Sarebbe bello stabilizzarsi in top 100. Un’altra volta spero di poter giocare con Sinner sul Centrale”

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L’azzurro Mattia Bellucci termina il suo cammino a Flushing Meadows al secondo turno, arrendendosi in quattro set all’australiano O’Connell. Rimane un percorso straordinario quello di Bellucci, che ha superato il tabellone di qualificazione senza concedere un set e ha sconfitto al primo turno il leggendario Stan Wawrinka, Ecco le parole del giovane azzurro, sul match contro O’Connell e sull’esperienza a New York:

D. Tante difficoltà oggi. Comunque hai lottato, eri lì.

Mattia Bellucci: “Lui mi ha veramente messo in difficoltà. Consapevole di giocare contro un avversario complicato, solido, abbastanza particolare, usa tantissimo lo slice, dalla parte del dritto va a colpire forte. Non sono riuscito a trovare dei riferimenti importanti, nella partenza mi sono sentito poco attivo. Primo e secondo set sono andati via abbastanza rapidamente, specialmente il primo con un break preso male, lui ha invece tenuto i turni di servizio molto bene, credo punti di percentuale con la prima altissima, quindi per me era veramente complicato nel turno di risposta.

Mi sono reso conto di essere stato molto basso in termini di energia, dunque cercavo di tenermi su; questo mese ho giocato un sacco di partite, dunque è una cosa assolutamente plausibile. Ho cercato di fare la mia parte dal punto di vista dell’atteggiamento, nonostante la partenza non sia stata delle migliori perché ero un po’ nervoso, ma dopo 3-4 game ho cercato di assestarmi. Ho avuto orgoglio nel terzo set, mi sono detto di provarci fino all’ultimo quindi ho fatto uno step di energia, ma nel quarto set mi sono reso conto, nel game in cui ho preso break, ho commesso degli errori particolarmente gravi, figli dell’attenzione che andava a calare, non faccio drammi per quello. Sicuramente vado a casa con la consapevolezza di dover gestire meglio giocatori di questo tipo, con più tranquillità nello scambio, ero io a cercare soluzioni affrettate, forse anche per la condizione fisica che non era proprio ottimale; dunque, vado via con qualche rimpianto, ma sono più che soddisfatto”.

D. Quando tornerai a casa ti chiederanno com’è giocare nel tabellone principale a New York. Cosa risponderai?

Mattia Bellucci: “Impegnativo. In termini di programmazione, a me e al mio avversario non è girata benissimo. Abbiamo finito molto tardi, giorno di riposo, la mattina seguente alle 11 eravamo in campo di nuovo. Lui credo abbia giocato quattro set, io ne ho giocati tre però venivo dalle quali, dunque a livello fisico sicuramente impegnativo, però esperienza incredibile. Giocare il primo turno con Wawrinka, giocare una partita in cui hai la consapevolezza di potercela fare, dunque, ti mette ancor di più alla prova. È sicuramente impegnativo. Mi sono reso conto di essere stato particolarmente stanco a livello emozionale, caratteriale, perché comunque nell’ultimo mese mi sono state riservate delle emozioni positive, anche negative, e nell’ultima settimana mi sono ritrovato ad affrontare cose nuove, ed è una cosa nuova anche perdere al secondo turno di uno Slam, quindi bene”.

D. L’anno prossimo, immagini che potrai fare qualcosa di diverso rispetto a quest’anno?

Mattia Bellucci: “Più che dalla parte del campo, proverei a gestire meglio la parte extra-tennis, o comunque il tempo libero. Ho un sacco di passioni, mi piace fare un sacco di cose, non sono quello che nel tempo libero sta in Hotel, tranne se la situazione lo richiede sono disposto a farlo. Ho capito che le esperienze personali mi motivano maggiormente, piuttosto che vedere tutto il giorno campi da tennis, sono contento di come mi sia gestito in questa trasferta negli Stati Uniti. Sicuramente partendo dal tabellone principale, semmai dovesse esserci l’opportunità, la gestione dell’energia è completamente diversa. Solo cose positive, cose su cui lavorare e un po’ di rammarico, perché comunque ho preso break sbagliando uno smash davanti alla rete, però non sono nuovo a quelle emozioni lì, quindi mi porto a casa qualcosa di diverso”.

D. Ci sono degli obiettivi da qui alla fine dell’anno?

Mattia Bellucci: Stabilizzarsi nei 100 sarebbe bello. Nel senso che, siamo ovviamente vicini. Io ho questa “brutta malattia” che faccio punti soltanto alla fine dell’anno, quindi riuscire a confermare quelli dell’anno scorso vuol dire avere rendimento. Cercherò di spostarmi sui tornei ATP, ma non ho salutato i challenger. Devo stare bene, quando è così le cose arrivano, mi rendo conto sempre di più che, quando tengo l’atteggiamento che devo tenere, il livello di energia giusto e non sono troppo focalizzato sul risultato, allora le cose arrivano, posso essere fastidioso per tutti; sono piccolino, ma mi muovo bene, so servire, sono migliorato dalla parte del dritto, a livello tennistico sto colmando i punti deboli che avevo e i punti di forza sono rimasti intatti. Sicuramente posso essere fastidioso; essendo un giocatore aggressivo sono anche artefice del mio destino, quindi sono consapevole che se c’è un calo d’attenzione dentro o fuori dal campo, ne pago solo io le conseguenze. Gli obiettivi ci sono, però sono sereno”.

D. Rimpianto di non giocare con Sinner sul centrale?

Mattia Bellucci: “Sì, ma forse per il percorso che ho fatto, in cui mi sono trovato davanti ostacoli importanti tutti i giorni, andare a pensare due partite successive l’avrei trovato spocchioso. Non è una cosa che mi appartiene in questo momento. Speravo di arrivare con un livello di energie superiori, ma comunque ho giocato le mie carte al quarto set. Ho fatto vedere che con l’atteggiamento le energie arrivano, quindi magari potevo anche essere sotto di atteggiamento i primi due set, però è tutta roba da cui posso migliorare. Sul centrale ci giocherò un’altra volta, con Sinner spero”.

D. Ti capita di guardare dei video sul tennis del passato? Hai mai visto Marcelo Rios?

Mattia Bellucci: Io ero matto di Agassi. A livello di stile, una figura che mi piace particolarmente, anche come personaggio, tante partite me le sono viste. Credo di avere un’identità passata, mi piace giocare con lo slice, certe volte cerco di prendere il punto a rete, è un gioco che mi piace fare, poi ovviamente bisognare mettere solidità da fondo campo perché il gioco moderno lo richiede; dunque, mi piace vedere video, mi diverto, mi vengono inviati da amici”.