Manca poco all’inizio della stagione con la United Cup, che prenderà il via subito dopo Santo Stefano. Tuttavia, rimane ancora un po’ di tempo per fare una valutazione sulla stagione 2024, conclusa con gli ultimi tornei WTA125 che si sono tenuti recentemente, per l’esattezza ultimi match disputati il 15 dicembre, a Limoges in Francia e a Florianopolis in Brasile. Dopo aver visto le migliori per percentuali di vittorie, in questo articolo rifletteremo sul rendimento delle atlete in termini di punti conquistati nelle tre principali superfici di gioco: hard (il cosiddetto cemento), terra rossa (o verde, come nel caso di Charleston) ed erba.
Il calendario del circuito WTA, considerando solo i tornei dai WTA250 in su, prevedeva per la stagione 2024 un totale di 56 appuntamenti (incluse le WTA Finals e la United Cup). Dal conteggio si escludono i Giochi Olimpici in quanto non erano in palio punti per le atlete. L’obiettivo è stilare una classifica della stagione prendendo in considerazione le diverse superfici, riportando per ognuna di esse le top 10 per punti conquistati. In linea con quanto fa la stessa WTA nel bilancio dei match vinti, oltre ai tornei del circuito WTA, nel conteggio dei punti sono considerati sia i WTA125 sia i tornei ITF.
LA STRUTTURA DEL CALENDARIO WTA
Il calendario WTA presenta delle peculiarità rispetto al corrispettivo calendario maschile. Come ben noto, il circuito femminile non prevede una vera e propria stagione indoor. Nel 2024, infatti, i tornei giocati nei palazzetti sono stati solo 5: il WTA 500 di Stoccarda e il WTA 250 di Rouen, che si giocanosu terra rossa indoor, i due WTA250 che si giocano sul cemento – Linz e Cluj-Napoca – e le WTA Finals, giocate per la prima volta a Riad. Si tratta di un numero esiguo di tornei. A ciò si aggiunge il fatto che tre su cinque sono tornei 250 e uno è riservato solo a un numero ristretto di giocatrici. Pertanto si è deciso di non stilare una apposita classifica.
La superficie principale del calendario WTA è il cemento con ben 36 tornei (due dei quali sono tornei del Grande Slam), segue la terra battuta con 13 tornei, suddivisi in due tranche di calendario. Il primo periodo ha preso il via il 1° aprile con i tornei giocati sulla terra verde di Charleston e quella rossa di Bogotà e ha visto la sua conclusione in crescendo al Roland Garros, passando per i WTA 1000 Madrid e Roma. A queste 9 settimane di gioco vanno aggiunte le due settimane estive che hanno preceduto i Giochi Olimpici di Parigi.
Anche nel 2024 le settimane di calendario dedicate al tennis sui prati rimangono residuali rispetto alle altre due superfici. I tornei giocati su erba presenti in calendario sono solo 7, uno dei quali è Wimbledon, per un totale di 5 settimane di gioco. Iniziamo, quindi, con l’analisi dei punti conquistati sul cemento per poi passare alla terra e chiudere con l’erba.
CEMENTO
Analizzando la composizione del calendario e il numero di tornei che si giocano su ogni superficie, emerge chiaramente il peso della stagione sul cemento. Per costruire una solida posizione nel ranking, è fondamentale avere costanza nei tornei giocati sulle superfici cosiddette hard, dato il maggior numero di punti a disposizione. Due dei quattro Slam si giocano sul cemento, ossia l’Australian Open e lo US Open. Se consideriamo i tornei WTA 1000, la situazione diventa ancora più evidente, con ben 8 su 10 che si disputano sul duro. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai tornei di Roma e Parigi.
A conferma del fatto che la stagione sul cemento influisce significativamente sul ranking, basta osservare che 9 giocatrici presenti nella top 10 sul cemento sono top 10 anche nella classifica di fine anno. L’unica eccezione è Barbora Krejcikova. La campionessa ceca, regina di Wimbledon, si troverebbe infatti al 28° posto se si considerassero solamente i punti conquistati sul cemento.
# | GIOCATRICE | NAZ | PUNTI |
1 | Aryna Sabalenka | BLR | 7545 |
2 | Coco Gauff | USA | 4825 |
3 | Qinwen Zheng | CHN | 4675 |
4 | Iga Swiatek | POL | 3970 |
5 | Jessica Pegula | USA | 3910 |
6 | Elena Rybakina | KAZ | 2973 |
7 | Emma Navarro | USA | 2615 |
8 | Jasmine Paolini | ITA | 2312 |
9 | Daria Kasatkina | RUS | 2297 |
10 | Paula Badosa | ESP | 2241 |
La regina del cemento è la bielorussa Aryna Sabalenka. La tennista di Minsk è stata colei che ha ottenuto di più nei tornei del Grande Slam, risultati che le hanno permesso di chiudere la stagione da numero 1 al mondo. I due Slam sul cemento hanno fatto la differenza per la bielorussa. Sono, infatti, 4.000 punti che la bielorussa ha conquistato grazie ai titoli vinti all’Australian Open e allo US Open. Sabalenka ha dimostrato ancora una volta che, quando conta, su queste superfici il suo gioco è difficile da arginare. Oltre ai due titoli Slam, sono arrivati i successi ai WTA 1000 di Cincinnati e Wuhan. In totale, ha disputato 12 tornei con gli unici passaggi a vuoto rappresentati dal torneo di Dubai (eliminata all’esordio) e dal Sunshine Double (ottavi di finale a Indian Wells e terzo turno a Miami). Sabalenka ha messo a segno 40 vittorie sul cemento in 49 match (81,6% di successi).
Al secondo posto troviamo la “maestra” Coco Gauff, che grazie alle WTA Finals di Riad ha portato a casa ben 1.300 punti. Per la tennista di Atlanta sono arrivati altri 1.000 punti grazie alla vittoria a Pechino e 780 punti dalla semifinale raggiunta all’Australian Open. Semifinali importanti, in termini di punti, anche quelle di Indian Wells e Wuhan, a cui va aggiunto il titolo conquistato al WTA 250 di Auckland.
Terzo posto per Zheng Qinwen. La campionessa olimpica quest’anno vanta un titolo sul cemento, al WTA 500 di Tokyo, e tre finali pesanti, Australian Open (1300 punti), WTA Finals (800 punti) e Wuhan (650). Più staccata Swiatek, che ha comunque vinto a Indian Wells e Doha. La polacca è colei che in termini percentuali ha vinto più match sul cemento l’85% (34 vittorie e 6 sconfitte). Tuttavia, le è mancato il guizzo nei due Major sul cemento (terzo turno a Melbourne, quarti a New York).
La polacca precede di pochi punti la statunitense Jessica Pegula. La tennista di Buffalo ha dato il suo meglio nello swing nordamericano portando a casa quasi 3.000 punti grazie al titolo di Toronto, alla finale di Cincinnati e a quella più prestigiosa dello US Open.
L’unica intrusa in questa top ten è la vincitrice del premio Comeback Player of the Year, Paula Badosa. La spagnola ha accumulato punti nella seconda parte della stagione, tra Nord America e lo swing asiatico. Ha conquistato il titolo a Washington, raggiunto le semifinali a Cincinnati e i quarti di finale allo US Open, oltre alle semifinali di Pechino e Ningbo.
a pagina 2 l’analisi del rendimento su terra e erba
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Autor: Giuseppe Di Paola