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Nessuna tennista italiana aveva mai chiuso una stagione tra le prime 5 giocatrici del ranking mondiale. Nessuna, né Francesca Schiavone o Sara Errani, che vantano rispettivamente un best ranking di n°4 e n°5 WTA (ma durante la stagione, non alla fine), né Flavia Pennetta (n°6) o Roberta Vinci (n°7). E se nessuna delle più grandi leggende del nostro tennis ci era mai riuscita, doveva farcela una ragazza di 28 anni che, prima del 2024, non aveva mai vinto due partite di fila in uno Slam? La verità, a dirla tutta, è che non ci credeva nemmeno lei. Jasmine Paolini aveva chiuso il 2023 in crescendo, presentandosi ad inizio stagione in uno dei migliori momenti della carriera che l’avevano portata fino al n°29 del mondo. Quello che sarebbe successo nei 365 giorni successivi, tuttavia, la toscana non avrebbe potuto immaginarlo neanche nei suoi sogni più belli.
Una crescita continua, costante e all’inizio lontano dalle luci della ribalta che, però, sarebbero arrivate molto presto. Una delle più grandi lezioni che Jasmine ha donato all’Italia quest’anno è l’ennesima prova del fatto che non è strettamente necessario esplodere a 20 anni. Non tutti devono essere fenomeni fin da piccoli, non tutti devono essere astri nascenti e non tutti devono essere precoci. Può anche accadere che la stagione migliore della tua vita arrivi quando in molti ti danno già per finita, o magari neanche ti considerano perché “hai già 28 anni, il tuo treno ormai è passato”.
(in collaborazione con Giovanni Pelazzo)
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Autor: Ubaldo Scanagatta