ATP Next Gen Finals, i protagonisti: Jungchen Shang

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Con i suoi diciannove anni compiuti lo scorso 2 febbraio, Juncheng “Jerry” Shang è il secondo tennista più giovane dei primi 50 nel ranking. Solo il ceco Jakub Mensik, che ha festeggiato il medesimo traguardo il primo di settembre, è più verde di lui; Mensik arriva prima anche in classifica, sia pure solo per due caselle: 48 e 50. Insieme sono l’avamposto della classe 2005 nella top cento di fine anno, due tra i protagonisti più attesi delle ATP Next Gen Finals nonché i due candidati dall’ATP alla nomina di Newcomer of the Year.

Costruire una squadra in modo da considerarla una famiglia; la cosa più bella e importante è avere un ambiente confortevole immediatamente intorno a te. Ci devi stare bene, ti devi divertire e la stessa atmosfera la devono vivere tutti, dal fisioterapista al coach; ognuno dei componenti deve stare al cento per cento per dare il meglio di sé. Ci deve essere connection tra tutti i membri, empatia. A volte non succede…”.

Parole di Juncheng il saggio, raccolte dall’ATP in un’intervista lo scorso ottobre. Al ragazzo di Pechino piace stare bene e in pace con il prossimo, piace sorridere: a Zhuhai nel settembre 2023 perse al terzo set con MacDonald, terminando senza fiato e con qualche problema muscolare. L’americano gli strinse la mano e se lo caricò sulle spalle per agevolargli l’approdo alla sedia, tra le risate del pubblico e dello stesso Jerry.

Non sembra difficile stabilire un contatto positivo con il giovane talento pechinese, ragazzo grintoso ma che non lesina sorrisi in campo, espressioni di simpatia che non paiono affatto di circostanza; ma a volte, appunto, non succede. Con l’ex numero uno del mondo Marcelo Rios, suo allenatore per un paio di mesi nella fase centrale del 2022, la connessione è mancata, e in effetti i due non sembrano avere molto a che spartire, soprattutto se ricordiamo come il cileno si poneva nei confronti dell’ambiente e non di rado dei suoi colleghi.

Secondo Rios, Shang non si sacrificava abbastanza, per Juncheng El Chino si era comportato in maniera irrispettosa. Comunque sia andata il ragazzo ha tratto giovamento dal rapporto con l’ex campione di Santiago del Cile, vincendo il suo primo torneo ITF a Lexington, ma ha anche saputo ripartire dopo che le loro strade si sono divise.

Caratteristiche tecniche

Ripercorrendo brevemente la sua strada sin qui, dopo essere stato numero uno under 18 nel 2021 Shang e ha esordito nel circuito maggiore nel febbraio del 2022 a Rio de Janeiro perdendo dallo spagnolo Pedro Martinez e ha vinto il suo primo match l’anno seguente, a Melbourne, a spese del tedesco Otte.

È stata la prima partita vinta nell’Happy Slam da un tennista cinese. Il 2024 è quella del salto di qualità: Jerry ha cominciato la stagione per lui ancora… in corso sullo scranno numero 183 ed è entrato nei primi cento all’indomani dei quarti di finale a Eastbourne, persi in due tie-break con Taylor Fritz. In luglio ad Atlanta ha disputato la sua prima semifinale cedendo a Thompson nel set decisivo. In settembre poi è giunto il primo titolo, a spese purtroppo di Lorenzo Musetti, in quel di Chengdu; Jerry è così diventato il primo cinese capace di imporsi in un torneo disputato nel proprio paese.

Shang è alto, stando a quanto dice il sito dell’ATP, un metro e ottanta; accostato ai primi della classe ma anche a tanti altri colleghi, Jerry appartiene al settore piccoletti. Il cinese ha comunque caratteristiche tecniche che possono compensare la mancanza di centimetri: predilige il gioco offensivo su campi rapidi, con due fondamentali piatti che il ragazzo di Pechino scaglia con prodigiosa facilità, in special modo il dritto. Le sue improvvise uscite dalle diagonali sono entrambe incisive e pericolosissime.

Il timing del servizio è ottimo; Jerry può adottare il lancio alto come optare (più spesso) per un movimento rapido carico di effetto che lo aiuta nel cogliere angoli che la sua statura non eccelsa gli negherebbe. Nell’ultima stagione ha siglato 197 ace in 557 game al servizio.

Un punto su cui deve certamente lavorare il giovane asiatico è quello della resistenza fisica; nelle due sconfitte al quinto set (con Dimitrov a Wimbledon e con Ruud a New York) Shang aveva vinto i primi due set e con Alcaraz al terzo turno a Melbourne ha vinto solo due game prima di ritirarsi. Nei due turni precedenti era stato in campo per nove set con MacDonald e Nagal; è questa per lui la sfida da vincere per un 2025 che lo guidi verso nuovi traguardi, magari proprio nella top ten, traguardo secondo Rios alla sua portata entro i venti anni di età. Che scoccano, come detto, il prossimo due febbraio.

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Autor: Danilo Gori