Coppa Davis, Sinner e Berrettini: “Abbiamo background diversi, ma siamo molto simili, andiamo in profondità in tutte le cose”

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Q. La scelta di giocare con Jannik a destra e Matteo a sinistra. C’è una motivazione tecnica, visto che giocando con i vantaggi i punti importanti si giocano sempre a sinistra?

VOLANDRI: Ai punti importanti però bisogna sempre arrivarci. Matteo ha sempre giocato a sinistra, questo è un doppio che abbiamo sempre provato a organizzare anche nel tour, anche se ci siamo riusciti poco. Jannik può rispondere da destra, sinistra, davanti, dietro, dappertutto. La scelta è stata sicuramente tecnica e sono contento di quanto Matteo ha risposto oggi.

Q. Volevo chiedere a Jannik e Matteo di questa bellissima “bromance”, visto che siete riusciti a parlarvi di più fuori dal turbine del tour. Volevo chiedere cosa vi lega di più e quali sono invece gli aspetti in cui vi sentite più diversi.

SINNER: Forse il posto da cui veniamo è quello più diverso, io sono più a nord. In ogni coso vediamo le cose in maniera abbastanza simile, su come gestire le situazioni. La cosa più diversa è la carriera che ci ha condotto fino al top: [Matteo] è arrivato un po’ più tardi, ha fatto un percorso diverso, io sono arrivato più presto, ma alla fine ci troviamo abbastanza bene. Abbiamo parlato anche qui dei possibili doppi, dei giocatori con cui si gioca meglio. La nostra amicizia è abbastanza naturale, poi lui è più adulto in certe cose,… forse vecchio…, ma è una bella amicizia da avere in un tour nel quale si gira 40 e passa settimane e ci si vede, un po’ come andare a scuola.

BERRETTINI: Ha detto quasi tutto lui. Siamo due ragazzi profondi, che vanno dentro le cose, non siamo ragazzi superficiali. Abbiamo un background diverso, lui viene da un po’ più su, quella è la grossa differenza. Ma siamo due ragazzi che amano quello che fanno, che hanno avuto momenti difficili, li hanno superati e sono riusciti a uscirne. Io sto prendendo spunto dal suo percorso, dalla sua voglia di migliorarsi nonostante lo si guardi e ci si chieda cosa ci sia ancora di migliorare. È un piacere stare con lui, ma anche con tutti gli altri che stanno qui e quelli che stanno a casa. Questa è una vita molto solitaria e quindi trovare degli amici fa molto bene.

UBALDO SCANAGATTA: Avete concesso una sola palla break, nel secondo game. [Matteo] hai un po’ tremato quando hai fatto quel doppio fallo oppure è passato alla svelta? E a Filippo [Volandri] chiedo se la sconfitta di Musetti ti crea dei problemi per fare la formazione quando dovrete giocare con l’Australia tra due giorni.

BERRETTINI: Non ho tremato, mi sono lanciato la palla un po’ avanti. Ma mi sono perdonato subito, un po’ di tensione è normale. Il punto dopo ho giocato un gran punto e poi ho trovato il mio ritmo.

VOLANDRI: Per quanto riguarda Lorenzo [Musetti] il dispiacere di oggi c’è perché in questi quattro giorni si è allenato benissimo ed è un peccato che non sia riuscito a esprimere in partita quello che ha fatto vedere in allenamento. Le preoccupazioni o la consapevolezza di dover prendere decisioni complicate è una cosa con cui devo convivere da tanti anni perché ho la fortuna di avere ragazzi strepitosi, e l’altro aspetto di questa situazione è che poi puoi chiedere qualsiasi cosa e loro sono pronti a farla e la fanno con grande entusiasmo. Raccogliamo le informazioni, abbiamo ancora un giorno per preparare la partita con l’Australia, faremo le solite considerazioni e prenderemo le consuete decisioni complicate.

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Autor: Vanni Gibertini