L’entusiasmo contagioso di chi ha vissuto (e dominato) le Finals da protagonista assoluto, la pacatezza ancestrale di chi ha forgiato le proprie vittorie attraverso una personalità decisamente pragmatica e la forza di una vision tennistica fuori dal comune. Volendo, potremmo sintetizzare così – in maniera quasi banale – gli istanti immediatamente successivi al trionfo di Jannik Sinner in quel di Torino. Del resto, il campione altoatesino non è mai stato molto incline a fronzoli o eccessi di sorta.
I festeggiamenti del nostro Jannik negli spogliatoi #Sinner #NittoATPFinals pic.twitter.com/u4EnboWhwz
— Elisa_Rubertelli (@Nerys__) November 17, 2024
Certo, l’euforia per l’impresa realizzata all’”Inalpi Arena” ha accompagnato Sinner lungo tutto l’arco dei festeggiamenti – sia sul campo di gioco che negli spogliatoi, naturalmente – a cominciare da quella corsa verso il proprio angolo dove è stato celebrato da tutti i componenti del suo team, oltre che da amici e familiari, ma si tratta comunque di una vittoria celebrata con stile. Quello stesso stile, oramai divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica del caro vecchio (si fa per dire) Jannik.
Forza
: ATP pic.twitter.com/depf1WWRHt
— Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) November 18, 2024
Bello e iconico pure l’abbraccio tra Sinner e papà Hanspeter. Quest’ultimo, tra l’altro, è sempre apparso come una figura per nulla ingombrante e anche nel corso dei suddetti festeggiamenti si è limitato a un abbraccio e a un breve scambio di battute con il suo Jannik. E poi, ancora, i fiumi di champagne negli spogliatoi, il sorriso – quasi liberatorio – di chi non ha più nulla da dimostrare (almeno in questa annata), il coro “campione, campione” fatto partire da quasi tutti i componenti del team e la consapevolezza di essere sul tetto del mondo. Ancora una volta.
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Autor: Francesco De Salvin