ATP Finals, Fritz: “Nessun tennista americano verrà mai considerato abbastanza fino a quando non torneremo a vincere uno slam”

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Taylor Fritz ha rimontato e sconfitto Alex de Minaur nel match della sessione diurna delle Nitto ATP Finals di giovedì 14 novembre: il numero 5 del ranking mondiale, che ha concluso così il proprio girone con due vittorie e una sconfitta, scoprirà se si sarà qualificato per le semifinali solamente dopo l’incontro serale tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev. Se Sinner dovesse vincere anche solo un set Fritz staccherebbe il pass per la semi, da secondo classificato del Group Nastase: nel corso della conferenza stampa post-partita l’americano ha raccontato la sua versione del match, affrontando molti altri temi, dall’orgoglio per i progressi ottenuti nel corso degli ultimi anni alla possibile sfida con Zverev fino all’impatto delle Next Gen ATP Finals sulla crescita dei giovani protagonisti del circuito.

Domanda: “Hai vinto una grande partita, come sei riuscito a cambiare l’inerzia dopo il primo set?”

Fritz: “Lui è stato davvero bravissimo nel primo set, o almeno questa è stata la mia sensazione dal campo. Ha giocato due game eccezionali in risposta, perché sinceramente stavo colpendo la palla alla grande e mi stavo muovendo molto rapidamente. Forse in quei frangenti non ho servito al meglio ma lui ha decisamente alzato il livello del suo gioco. Nel secondo set le cose non si stavano mettendo bene, non riuscivo a trovare il mio miglior ritmo alla battuta: poi per fortuna con il passare dei minuti ho ritrovato continuità con quel colpo e mi sono sciolto, perché finalmente i miei turni di servizio scorrevano via lisci. Direi che la chiave della rimonta è stata questa, ovvero riuscire a superare un momento negativo alla battuta, perché alla fine il mio tennis gira intorno a quel colpo. A dire il vero oggi – a parte in quei due game – non mi sono sentito a disagio alla battuta, non era una di quelle giornate in cui non funzionava del tutto, e infatti alla fine ho ritrovato il ritmo giusto: quando affronti un avversario come Alex non puoi affidarti solamente agli scambi da fondocampo, anche se ovviamente nel corso quel punto di vista. Contro di lui non è sufficiente correre e scambiare, perché lo fa meglio di te, e rischia di diventare un incubo”

Domanda: “Per la seconda volta in carriera ti sei qualificato alle Finals, quest’anno hai raggiunto la prima finale slam: pensi di essere pronto per fare un ulteriore passo in avanti? Quali sono i miglioramenti di cui sei maggiormente orgoglioso?”

Fritz: “Sicuramente si tratta di un grande momento, nel corso degli ultimi anni ho migliorato tutti gli aspetti del mio tennis, dal dritto al servizio, dalla risposta agli spostamenti, sto ancora lavorando sul mio gioco di volo ma anche da quel punto di vista mi sento più sicuro: ho ancora margini di miglioramento, e questa cosa mi dà ancora più fiducia in vista del futuro”

Domanda: “Se dovessi passare il turno giocherai probabilmente con Zverev in semifinale. L’hai battuto nelle ultime tre occasioni, includendo la Laver Cup: pensi di avere il gioco giusto per infastidirlo?”

Fritz: “Con lui in passato ho perso partite molto equilibrate e poi invece ultimamente sono riuscito a vincere match altrettanto tosti. Quando si affrontano due grandi battitori spesso l’incontro si decide in pochissimi punti, senza una vera e propria motivazione tattica: se dovessimo affrontarci sono sicuro che sarà ancora così”

Domanda: “Sarai il primo americano a concludere la stagione in top 5 dai tempi di James Blake nel 2006, addirittura diciotto anni fa: tenendo presente che hai anche raggiunto la finale a New York pensi che negli Stati Uniti non ti considerino abbastanza?”

Fritz: “Nessun tennista americano verrà mai considerato abbastanza fino a quando non torneremo a vincere un Major: la mia generazione – dopo una serie di stagioni molto complicate – sta dando grandi soddisfazioni al tennis statunitense ma non siamo ancora riusciti a fare l’ultimo passo, ed è normale che si guardi già ai talenti più giovani”

Domanda: “Per la prima volta tutti gli otto protagonisti delle Nitto ATP Finals sono passati anche dalle Next Gen ATP Finals. Nel 2018 tu e Alex, ad esempio, vi eravate affrontati a Milano: quanto è stata importante quell’esperienza?”

Fritz: “Io avevo partecipato quando era ancora un torneo nuovo, una vera e propria novità, si respirava l’aria del grande evento, anche perché ai tempi era molto più difficile per un giovane giocatore riuscire ad arrivare alla vetta del tennis mondiale in poco tempo e l’idea di un mini-master era davvero eccitante.  Ho dei ricordi molto belli di quell’esperienza, mi ero divertito anche se Alex mi aveva battuto facilmente: con il passare delle stagioni le Next Gen ATP Finals si sono rivelate decisamente un’idea vincente” 

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Autor: Jacopo Gadarco