Il n. 299 al mondo fa appello a Djokovic: “Guadagnerei di più lavorando da McDonald’s”

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L’ecosistema tennistico si scuote a seguito di un tweet, pubblicato da un tennista professionista attualmente numero 299 del ranking mondiale, e andato virale dopo diverse ore, richiamando l’attenzione di tutti. Il tennista in questione è Karue Sell, atleta brasiliano, che all’età di trent’anni è riuscito ad entrare nella top 300, raggiungendo il suo best ranking. Con il raggiungimento di tale obiettivo, Sell ha colto la palla al balzo per denunciare, mediante un tweet, i montepremi “irrisori” presenti nel circuito minore: “Oggi ho sfondato quota 300 per la prima volta. Eppure, guadagnerei di più lavorando da McDonald’s. Sono a posto grazie al mio lavoro online ma mi dispiace per i miei colleghi. Il livello è ormai alto fino alla top 400 (almeno), andate a vedere un challenger. Il tennis ha superato la top 100 convenzionale”.
Nel suddetto tweet, Sell, oltre a sottolineare i bassi guadagni di un tennista del circuito minore, fa anche riferimento al suo attivissimo canale YouTube, dove vanta attualmente 144 mila iscritti, ai quali mostra minuziosamente allenamenti, match e tutto ciò che si cela dietro la vita di un professionista.

Dopo essersi accorto, in un secondo momento, del picco di visibilità raggiunto dal suo post, Sell, ha deciso di rincarare la dose, appellandosi anche alla Professional Tennis Players Association (PTPA), fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil: “I primi 50 dovrebbero guadagnare di più, e poi i 100, 150, 200. Ci sono soldi. Mi piacerebbe vedere un vero cambiamento qui PTPA. Senza un sindacato i giocatori non hanno voce in capitolo. Basta stare zitti e giocare“.
Il numero 299 brasiliano sconsiglia vivamente la carriera tennistica, nonostante la grande passione: “Voglio solo dire che amo questo sport. Amo giocare, allenarmi, guardare. Ma come carriera non è una cosa che consiglierei ai miei figli. Sono per i giocatori perché i giocatori sono il prodotto. Aiuta i giocatori e il prodotto crescerà”

Fonte: ubitennis.com - Leia o artigo original aqui