Il Challenger di San Marino parla italiano con Fognini, Gigante e Pellegrino

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Al Challenger 125 di San Marino (terra battuta) non erano tantissimi gli italiani in tabellone (solo nove), meno di quelli solitamente presenti nei tornei nostrani, questo a causa del livello molto alto dei partecipanti come dimostra il fatto che l’ottava testa di serie (Juan Manuel Cerundolo) era n.157 ATP.

Nella parte alta del tabellone hanno da subito ben impressionato Fabio Fognini e Samuel Vincent Ruggeri che, dopo aver eliminato i due qualificati brasiliani Pedro Sakamoto (n.284) e Joao Lucas Reis Da Silva (n.278), si sono affrontati in un attesissimo derby di secondo turno davanti al pubblico delle grandi occasioni che affollava gli spalti del Centro Cassa di Risparmio di Montecchio. Il tennista bergamasco parte forte e porta a casa il primo set con un netto 6-1. Poi le cose cominciano lentamente a girare e Ruggeri fatica a comandare il gioco mentre Fognini fa partire i suoi traccianti. A decidere è un emozionante tie-break che sembra volgere decisamente a favore di Ruggeri che va a condurre 5-1 e servizio. Ma il 37enne di Arma di Taggia fa appello alla sua esperienza e soprattutto al suo smisurato orgoglio e con sei punti consecutivi riporta il match in parità. Per poi dominare letteralmente un terzo set in cui il più giovane avversario, forse per la delusione di essersi fermato a un passo dal traguardo, è praticamente crollato: 1-6 7-6(5) 6-0 in poco più di due ore di gioco.

Fognini nei quarti troverà sulla propria strada Matteo Gigante che, reduce da un periodo di risultati altalenanti, si è sbarazzato con autorità prima di Andrea Picchione (6-1 7-6) e poi di Kyrian Jacquet (n.215) con un doppio 6-3. Sarà uno scontro generazionale estremamente interessante, uno scontro che un paio di mesi fa a Perugia il Fabio nazionale ha già dimostrato di non temere.

Il terzo italiano qualificato ai quarti è Andrea Pellegrino che, reduce dalla beffarda sconfitta contro Rehberg a Verona ma finalista qui lo scorso anno, ha forse visto affacciarsi qualche fantasma quando, servendo per il match sul 6-5 del secondo set, si è ritrovato costretto ad un tie-break che poi ha perso. Ma nel set decisivo il tennista di Bisceglie è riuscito a ritrovato la freddezza necessaria mentre l’ottimo Weis aveva probabilmente finito la benzina: 6-1 6-7(1) 6-2 il risultato finale dopo due ore e un quarto di partita. Ora lo aspetta lo scontro con l’argentino Francisco Comesana (n.101 ATP e seconda testa di serie). L’unico precedente (qualificazioni ATP 500 a Rio de Janeiro lo scorso febbraio) parla a favore di Comesana.

Fuori al secondo turno Giovanni Fonio che, dopo aver battuto il brasiliano 23enne Mateus Alves (n.362), è stato fermato con un doppio 6-3 dal francese Alexandre Muller (n.99 ATP e terza testa di serie). Sorte analoga per Marco Cecchinato che, dopo la vittoria su Andrea Collarini (n.257), è stato vittima di un altro argentino, Juan Manuel Cerundolo che ha prevalso 6-4 7-6(2).

Ci sia consentita un’ultima annotazione relativa ad Alessandro Giannessi che, costretto ormai a partire dalle qualificazioni, si è dovuto ritirare contro Federico Iannaccone poco dopo l’inizio del terzo set. Non sappiamo cosa stia succedendo al 34enne mancino di La Spezia che è al terzo ritiro negli ultimi due mesi. Sappiamo però che ci dispiace molto perché noi ci siamo sempre divertiti molto a vederlo giocare e gli auguriamo di cuore di tornare ai suoi livelli in questa parte finale della sua bella carriera.

Al Challenger 100 di Luedenscheid (terra battuta) c’erano i nostri Stefano Travaglia e Franco Agamenone, oltre al giovane Filippo Romano nelle qualificazioni. Eliminato quest’ultimo all’esordio dal 20enne polacco Olaf Pieczkowski (n.513 ATP) al termine di un match molto combattuto e conclusosi in tre set, sorte analoga nel tabellone principale per Agamenone che, a proposito di infortuni, è stato costretto al ritiro contro il francese Calvin Hemery dopo aver perso il primo set. Abbiamo contattato il tennista italo-argentino per sapere cosa fosse successo ma Franco ci ha rassicurati dicendo che si è trattato solo di una piccola contrattura che già l’aveva infastidito al torneo di Amersfoort. Quindi ha preferito non rischiare perché la stagione è ancora lunga.

Fuori al secondo turno anche Travaglia che, dopo la vittoria in tre set contro l’austriaco Jurij Rodionov (n.201), sempre in tre set è stato eliminato dal francese Clement Tabur (n.258).