Parigi 2024: Djokovic in semifinale, battuto in due set uno Tsitsipas sprecone. Altra sfida contro Musetti sullo Chatrier

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[1] N. Djokovic b. [8] S. Tsitsipas 6-3 7-6(3)

Prosegue la striscia vincente di Novak Djokovic contro Stefanos Tsitsipas che ai quarti di finale del torneo di Parigi 2024 piazza l’undicesimo successo consecutivo negli scontri diretti imponendosi 6-3 7-6(3) in due ore e tre minti. E pensare che la rivalità era iniziata (nel 2018) bene lato Grecia: 1-0, poi 2-1. E ora siamo 12-2 per Nole, che è riuscito in qualche modo a evitare il terzo set.
Perché, dopo un primo parziale un po’ in sordina in cui il numero 2 del mondo ha controllato il gioco facendosi bastare un bel game di risposta, nel secondo anche Tsitsipas ha offerto un ottimo tennis e gli scambi da rivedere si sono moltiplicati, mentre Novak ha accusato qualche dolore alla gamba destra per un paio di game. Sembrava tutto apparecchiato per la partita finale dopo il 4-0, poi con le tre occasione per il 5-1 e infine (soprattutto) arrivati i tre set point consecutivi al servizio. Nulla di tutto ciò è stato sufficiente a Stefanos che ha perso il sesto tie-break di fila contro Djokovic. Per il fenomeno di Belgrado, ora c’è Lorenzo Musetti.

Primo set – A Djokovic basta un break e chiude con il colpo per gli highlights

Stefanos ha scelto di iniziare in risposta, è trascinato ai vantaggi nel suo primo turno di battuta e va in difficoltà al quarto game, subendo l’iniziativa di un Nole che piazza un paio di ottime smorzate, ribalta uno scambio con un sol colpo e sale 3-1. Tsitsipas rimane in scia, costringe ai vantaggi l’avversario al settimo gioco, ma nulla che una solida prima e un bimane lungolinea non possano rimediare. Un paio di gratuiti per Djokovic (7 nel parziale contro gli 11 dell’altro) nel game in cui serve per il set, ma chiude alla seconda chance al termine di uno scambio condotto da Stef piazzando il drittone passante sullo smash greco.

Secondo set – Momentaneo problema per Djokovic, ma il livello si alza

Il ventiquattrenne di Atene non riesce a leggere le smorzate di rovescio, anche perché Novak le centellina, ma un doppio fallo serbo sposta gli equilibri del secondo gioco; Stef incide con il dritto, Djokovic ha qualche problema con gli appoggi ed è 2-0 Grecia. La doppia opportunità dell’immediato contro-break sfuma mentre Djokovic appare dolorante alla gamba destra e al cambio campo entra il fisioterapista per una valutazione del problema. Il fisio gli manipola un po’ il ginocchio destro (quello operato) e si riprende a giocare, ma Nole pare aver perso la concentrazione: un dritto che manca non di poco il campo aperto, una volée storta ed è 4-0 Tsitsipas, il quale cede però in un attimo la successiva battuta davanti a un avversario tornato in perfette condizioni fisiche.
Si lotta nel quinto gioco, Djokovic abusa del drop shot, Tsitsipas insegue con passo stanco un lob per perdere il punto con il tweener quando sarebbe potuto scattare e colpire un dritto comodo – dopotutto era solo la palla del 5-1 (una delle tre). Stefanos avrà fatto bene i conti? Lui crede di sì quando vola sul 5-3 40-0, ma gli viene forse qualche dubbio appena l’altro inizia rispondere à la Djokovic (spesso gli viene naturale…), prima o seconda di servizio non importa, fino a che si riprende anche il secondo break. Dopo i tre set point consecutivi sfumati, il game successivo è lottato oltre le attesa, ma il 5 pari giunge puntuale come… come quando hai l’occasione di uccidere il set contro Novak e non lo fai. Tsitsipas però c’è ancora, sarà il tie-break a decidere l’esito della frazione: non una buona notizia per Stefanos che ha perso gli ultimi cinque con questo avversario.

Una stecca monamane e un doppio fallo mandano il 24 volte campione Slam avanti 3-2, ma Novak è troppo passivo dopo il cambio campo e viene punito dal vincente lungolinea di rovescio. La smorzata serba e il dritto greco al volo sbucciato significano tre match point: basta il primo e Djokovic, vincitore del bronzo a Pechino 2008, torna in zona medaglia, unico tennista (uomo o donna) ad aver raggiunto le semifinali olimpiche in quattro occasioni (Londra 2012 e Tokyo 2020 le altre due). Sulla sua strada c’è l’azzurro che non ti aspettavi (che non ti aspettavi fino a un mese e mezzo fa), Lorenzo Musetti.