Rassegna stampa – Bellucci e Darderi ai quarti, Sonego out

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Bellucci e Darderi ai quarti. Ma Sonego esce subito (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Finisce 2-0 Italia-Francia sulla terra rossa di Marrakech, dove però sfuma il tris tricolore nei quarti (e il possibile derby) per via del passo falso inatteso al 2° turno di Lorenzo Sonego. Fanno il loro dovere infatti Mattia Bellucci e Luciano Darderi, rispettando lo status di teste di serie e meritandosi così un posto tra i migliori 8 del “Grand Prix Hassan II” in corso in Marocco. Il 23enne mancino di Busto Arsizio (n.71 Atp) ha sconfitto 6-2 7-5, in un`ora e 24`, Pierre-Hugues Herbert (n.169), proveniente dalle qualificazioni ribadendo il risultato colto lo scorso anno al Challenger di Pau. Dopo un primo set a senso unico, nella seconda frazione il mancino lombardo ha ceduto la battuta nel 4° game (1-3), ma ha reagito con immediato contro-break e riaggancio, piazzando lo strappo decisivo all`11° gioco. […] «Sapevo di affrontare un giocatore difficile, soprattutto perché la pallina rimbalza tanto e lui a rete è fortissimo – il commento di Mattia, certo di salire al 65° posto mondiale, nuovo best ranking – Sono partito subito con un break nel primo set mentre il secondo è stato più complicato. Sto cercando di ritrovare il livello espresso a Rotterdam o andarci vicino qui a Marrakech, che è una città che mi piace molto». Bellucci nel pomeriggio si gioca l`ingresso nelle semifinali con l`olandese Tallon Griekspoor (n.37), prima testa di serie, impostosi 7-6(1) 3-6 6-3 sull`ex top 10 spagnolo Pablo Carreno Busta. Ben più faticoso il successo di Darderi, venuto fuori alla distanza dopo un eccessivo nervosismo (14 errori nel primo set) così da prevalere per 2-6 6-2 6-3 su Hugo Gaston (n.84). «E molto bello, c`erano tanti italiani che facevano il tifo per me e li ringrazio – le parole dell`italo-argentino, n.57 Atp – Sono felice perché è stato un match difficile, non ho giocato bene nel primo set ma poi ho preso fiducia e dal secondo in poi ho lottato su ogni palla». Oggi, in quello che è il remake della finale del Challenger di Napoli, Luciano insegue la rivincita con il ceco Vit Kopriva, che ha impedito a Lorenzo Sonego, seconda testa di serie (n.38), di centrare i quarti per la terza volta in altrettante partecipazioni a Marrakech. In una partita da montagne russe, prima praticamente persa (era sotto 6-2 5-1 e nel secondo set ha annullato sei match-point) poi quasi in mano (avanti 2-0 al 3° con l`inerzia psicologica dalla sua parte), il 29enne di Torino ha finito per cedere 6-2 5-7 6-3 in 2 ore e 42` al 27enne di Bilovec (n.106). Intanto gli organizzatori di Montecarlo hanno annunciato di aver assegnato una wild card per il tabellone principale a Fabio Fognini. Sui campi del Country Club del Principato il ligure nel 2019 conquistò il titolo più prestigioso in carriera, primo italiano ad aggiudicarsi un Masters 1000. Con il 37enne di Arma di Taggia (n.99) diventano sei gli azzurri nel torneo al via domenica, che al momento include 42 dei primi 45 giocatori al mondo: gli altri sono Musetti, Berrettini, Sonego, Arnaldi e Cobolli. […]

I Top 20 agli Slam: “Cambiate” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Contributi per il welfare, una fetta più grande del prize money e cambi nella governance. Sono questi i tre pilastri su cui si regge la lettera firmata da tutti i Top 20 ATP e WTA, Novak Djokovic incluso, e recapitata ai quattro tornei del Grande Slam. Una mossa che non è conseguenza diretta della causa intentata dalla Professional Tennis Players Association (PTPA), il sindacato co-fondato da Nole. È il frutto di oltre otto mesi di lavoro, periodo operativo necessario per costruire una proposta concreta, condivisa, ragionata. Un percorso avviato dall`ATP e dal suo Player Council lo scorso anno, discusso nuovamente a gennaio durante l`Australian Open e finalizzato con le firme raccolte tra Indian Wells e Miami. La partecipazione di tutti i primi venti è di per sé già una notizia inedita. I big del circuito si uniscono per provare ad esercitare la loro influenza con risvolti che aiuterebbero l`intero movimento. Chi è meno avvezzo alle dinamiche extra campo potrebbe chiedersi: perché indirizzare questa lettera proprio agli Slam? Per capirlo, è
fondamentale il punto sulla governance. Oggi ci sono ben sette “centri di potere” che decidono le sorti del tennis: ATP WTA, ITF e i quattro Slam. ATP e WTA hanno iniziato a collaborare di più negli ultimi anni, ma il progetto “One Vision” dell`ATP – quello che sogna una governance unica – è ben lontano dalla realizzazione. Secondo quanto raccolto, la richiesta chiave è semplice: coinvolgere gli attori del gioco e aumentare il dialogo con l`ATP stessa, rinunciando al lusso di prendere decisioni unilaterali, come modifiche al giorno di inizio dei tornei o il cambio di format per il misto agli US Open. Segue il noto tema dei montepremi, con la richiesta di una fetta più grande. Nella visione ideale, si punta al 50% dei profitti – come accade in NBA – ma il primo passo sarebbe più concreto: aumentare la percentuale attuale. Un esempio? Nel 2024 il Roland Garros a fronte di un ricavo stimato di 338 milioni di euro, ha distribuito un montepremi di 53 milioni di euro: appena il 16%. Nonostante da anni i prize money dei Major siano in crescita, percentualmente non seguono il passo con il costante incremento dei loro profitti. Una delle ipotesi sul tavolo è un modello che si avvicini a quello dei Masters 1000. Da qualche stagione, una volta superata una soglia base di montepremi, l`eccedenza di profitti viene divisa equamente tra torneo e giocatori (il 50% degli atleti confluisce nel bonus pool di fine anno). Il terzo pilastro è altrettanto cruciale: il welfare. Agli Slam si chiede di contribuire ai costi del programma “Baseline”, che mette a disposizione degli atleti supporto mentale, oltre a consulenze finanziarie e legali. A questo si aggiungono l`assicurazione – che copre spese mediche, infortuni e riabilitazione – e il piano pensionistico, uno dei più sviluppati nel mondo dello sport. Tre misure chiave, che hanno costi importanti per l’ATP. Il contributo dei Major potrebbe espandere questi benefici a un numero maggiore di giocatori. Il tono della lettera è collaborativo. Nessun ultimatum, ma la volontà di aprire un dialogo. Certo, alcuni dei firmatari avrebbero preferito toni più duri: più bastone e meno carota. Se non dovesse esserci un cambio di rotta, i tennisti potrebbero rispondere con delle contromisure. I quattro Slam hanno ricevuto la lettera. Si attende un confronto nella stagione del rosso, mentre la risposta formale potrebbe slittare a fine anno. […]

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Autor: Alessia Gentile