ATP Rotterdam, Vavassori: “Non voglio smettere di giocare il singolare, ma sono quello che sono grazie al doppio”

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Andrea Vavassori continua a togliersi gioie nel singolare in questo 2025. Dopo aver battuto Niels Visker e Geoffrey Blancaneaux nelle qualificazioni, l’esordio all’ABN AMRO Open per il tennista azzurro è stato ancora più soddisfacente con la vittoria contro Felix Auger-Aliassime. Il canadese si è ritirato sul punteggio di 6-7 6-4, ma ciò non toglie che Vavassori è stato per lunghi tratti il migliore in campo. Nel post gara, Andrea non si è limitato a parlare della partita ma anche di molti aspetti interessanti.

Sul ritiro di Auger-Aliassime, Vavssori rivela: “Mi ha detto che aveva un problema all’alluce e quindi faceva fatica a muoversi. Mi dispiace per lui perché è un grande giocatore e una bella persona, è stata una partita decisa dal servizio: entrambi siamo stati incredibili, tantissime prime sopra i 200-210 km/h. Lui è stato bravo al tiebreak, ha fatto un ottimo torneo la scorsa settimana a Montpellier, io ho continuato a fare il mio gioco, essere aggressivo, cercare di dare continua pressione all’avversario. Col doppio ho sempre giocato all’attacco, ora sono migliorato molto da fondo campo, mi sento più solido. Al servizio e volée ho aggiunto proprio questo”

Prossimo avversario, Carlos Alcaraz: L’ultima volta fu un match incredibile a Buenos Aires, non vedo l’ora di giocare contro un bravo ragazzo dentro e fuori dal campo. Il campo è lento, ottimo per giocare e servire per essere aggressivo, in modo da continuare a spingere sull’avversario”.

Sul rammarico di aver puntato tanto sul doppio e poco sul singolare, Andrea spiega: Se sono il giocatore di adesso lo devo al doppio, aver fatto quattro finali Slam mi fa entrare in campo tranquillo. Magari una volta avrei approcciato questa partita in maniera diversa. Mi sento molto più forte in singolo, anche se gioco poco. Sono uno dei promotori del doppio anche per i ragazzi. Devo cambiare la narrativa che i doppisti non sono giocatori falliti, ma che se arrivano top 20 in doppia sono bravi giocatori”

“La mia mentalità – racconta – è quella di vincere qualsiasi cosa faccio, me lo diceva mio padre quando ero piccolo. Mensik e Hurkacz ieri hanno fatto una bella partita, era difficile rispondere perché giocano sereni, ci sta che usino il doppio per entrare meglio nel torneo, ma hanno caratteristiche per giocare anche in doppio. Ieri è stata una grande partita in ogni caso. Sicuramente non voglio smettere di giocare il singolo, ma cercare di cogliere le occasioni, ma non rimpiango niente del doppio, anche perché forse non sarei avrei vinto la Davis, non sarei andato alle Olimpiadi o alle Finals nella mia Torino”

Sull’ingresso nel Council: “Io essendo appena entrato sto cercando di capire come funziona, ma non è facile per noi giocatori dare un’influenza, ma ascoltano il nostro punto di vista. Siamo tre doppisti, io rappresento la parte di classifica 1-25. Dei tre doppisti dobbiamo far sentire la nostra voce, il mio boiettivo è quello di cercare l’idea di spingere più sul marketing, social media, perché se la gente non conosce i protagonisti dello sport e impossibile che si espanda, Ci vuole una comunicazione diversa, ci sono grandi giocatori come Simone (Bolelli, ndr). Non si parla mai abbastanza anche di Pavic che ha fatto Golden Slam e Olimpiadi. Ad esempio su padel e pickeball stanno facendo un grande lavoro anche se non hanno l’1% della nostra storia, oltre 150 anni di storia e grandi Slam. Bisogna valorizzarlo

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Autor: christianattanasio