[1] C. Alcaraz b. [WC] B. Van de Zandschulp 7-6(3) 3-6 6-1
Vince ma non convince per nulla. Davvero poca essenza di Carlos Alcaraz nel suo debutto assoluto all’ABN AMRO Open di Rotterdam. Sono servite due ore e trentacinque minuti alla prima testa di serie per avere ragione del tennista di casa Botic Van de Zandschulp, in tabellone grazie a una wild card, con il punteggio di 7-6(3) 3-6 6-1. Una prova, quella del 21enne di Murcia, che definire altalenante è quasi un eufemismo, dato che non c’è mai stata l’impressione che potesse mantenere un livello un minimo costante per più di cinque minuti consecutivi. Troppi alti e bassi.
È comunque bastato per vendicarsi di quella clamorosa sconfitta patita solo pochi mesi fa allo US Open. Quella era stata l’unica resa dell’iberico contro un tennista al di fuori della top 50 a partire dallo scorso marzo (è 17-1 dopo questo successo). Sale quindi 3-1 Carlitos nei testa a testa contro l’olandese, che rimane così ancora a bocca asciutta in questo 2025, partito con tre sconfitte a zero vittorie. Sprazzi di buon tennis per lui, che però, nei momenti caldi, ha sentito moltissimo la tensione finendo spesso per commettere doppi falli (8 in totale, di cui uno nell’unico set point procuratosi nel primo set). E non è la prima volta che questo gli accade. Buon per il numero 3 al mondo, che avanza nel tabellone dove troverà agli ottavi uno tra Felix Auger-Aliassime e Andrea Vavassori.
Primo set: errori su errori per Alcaraz, che annulla set point ma nel tie-break ritrova il suo tennis
Parte con più di un’incertezza Alcaraz nel suo esordio assoluto in questo torneo. Errori con ogni colpo per lui, che offre subito una palla break nel gioco inaugurale. In qualche modo, però, esce indenne dal primo game partendo quindi in testa nello score. Molto meglio Van de Zandschulp al servizio, con il turno di partenza tenuto a 0. Ancora problemi per l’iberico con il colpo di inizio gioco. Il tennista di casa tiene profondi gli scambi, sfrutta qualche gratuito dell’avversario – che in questo inizio incontro gioca sistematicamente la seconda a non meno di 185 km/h – e conquista il break.
La reazione del quattro volte campione Slam è però immediata. Si procura tre chance per riprendersi la battuta e al terzo tentativo trasforma con una bella stop volley vincente di dritto. Pochi istanti dopo, altro repentino cambio di rotta. Il numero 84 al mondo risponde bene, allunga gli scambi e la prima testa di serie – pescata dall’olandese per il secondo anno consecutivo all’esordio in questo torneo (nel 2024 perse contro Jannik Sinner) – prima o poi sbaglia. Ecco quindi un altro break. Per la prima volta viene confermato da VDZ, che sale 4-2 contro un Alcaraz a cui sembrano mancare gli appoggi e la regolarità.
Con Paul Haarhuis, suo capitano di Coppa Davis, che lo incita dagli spalti, l’ex numero 22 al mondo avanza sul 5-3. Carlitos comincia a tremare e il suo tennis ne risente. Nonostante gli errori aumentino, il terzo tennista del pianeta si salva ai vantaggi nel nono game, ma nel decimo è costretto a fronteggiare set point. Non deve però fare nulla, perché Van de Zandschulp commette un doppio fallo sanguinoso e ai vantaggi si fa sopraffare dalla potenza del suo sfidante, che carica a tutta il dritto, si riprende il break e dopo un game vinto a 15 attua il sorpasso.
Ripresosi dallo scossone subito, l’olandese riesce a conquistarsi il tie-break. Anche qui, quasi a rispecchiare l’andamento del parziale, i minibreak fioccano che è una meraviglia all’inizio. È il 21enne di Murcia il primo a tenere i suoi turni di battuta, salendo così 4-1. Ritrova poi il dritto in questo rush finale, lasciando andare il braccio da qualsiasi posizione del campo. E, questa volta, i vincenti arrivano eccome. Dopo sessantacinque interminabili minuti, Carlitos intasca 7-6(3) la prima frazione.
Secondo set: più bassi che alti per Alcaraz. Van de Zandschulp questa volta non trema
Riparte da dove aveva terminato Alcaraz, ovvero con una serie di dritti-missile. Nel gioco d’apertura arriva a suon di vincenti a palla break, ma Botic non ci sta: tiene alto il capo, si fa coraggio, cancella la chance avversaria e parte in vantaggio nel set. È poi lui a conquistare due palle break nel game seguente, grazie a svariati errori di Carlos. Quest’ultimo è però preciso: le cancella entrambe con carattere e lo raggiunge a quota uno nel tabellone del punteggio. Pochi istanti dopo è di nuovo lui ad arrivare a break point a seguito di un passaggio a vuoto del beniamino di casa. Ma ritrova la bussola Van de Zandschulp prima che sia troppo tardi. Anche questa volta, nessun break.
Ci pensa Alcaraz a regalarglielo. Gratuiti figli della scarsa concentrazione si tramutano presto in break per la wild card di casa, che in men che non si dica allunga sul 5-2. Arriva ancora a set point l’olandese nel nono gioco. Alcaraz glielo annulla con una buona discesa a rete, ma Botic non ne vuole sapere di lasciarsi sfuggire anche questa occasione. Si procura un altro set point con un vincente stretto di dritto e poi, nel culmine della tensione, lo spagnolo va fuori giri con la risposta. È 6-3 per il beniamino del pubblico dopo altri quarantasette minuti di tennis. Si va al terzo.
Terzo set: Alcaraz imposta il pilota automatico. La vendetta è servita
Si ritorna sul rettangolo da gioco dopo un toilet break del primo favorito del torneo, che però non sembra, almeno inizialmente, essersi scrollato di dosso le brutte vibrazioni della seconda frazione. Molti gratuiti lo portano a dover fronteggiare una palla break. Qui, però, il suo essere campione a tutto campo gli dà una mano e gli permette di partire con il timone dello score tra le mani. Così com’era capitato in molte altre occasioni, sia in questo match che in altri (ad esempio nella sfida contro Rafael Nadal durante l’ultima Coppa Davis), l’olandese appena si irrigidisce inizia a commettere doppi falli.
Ne arrivano infatti due nel game successivo che, conditi da un altro errore, finiscono per diventare un break per Alcaraz. Il 3-0 è realtà solo pochi istanti dopo. Da lì in poi l’incontro si fa sempre più in discesa per Carlitos, che agguanta il sudato successo con un 6-1 conclusivo.
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Autor: Andrea Binotto