ATP Parigi-Bercy, Medvedev: “Forse dovrò giocare fino a 50 anni per rivincere due volte lo stesso torneo!”

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Daniil Medvedev era uno dei principali favoriti per il successo finale al Rolex Paris Masters 2024 di Parigi-Bercy, anche per l’assenza di Jannik Sinner e Novak Djokovic. Ad estrometterlo dalla corsa al titolo, però, ci ha pensato Alexei Popyrin, che quest’anno aveva già battuto il fenomeno serbo allo US Open 2024. Il n° 5 del mondo, al termine del match, è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti.

D: Daniil, come hai trovato le condizioni oggi? E come valuti la prestazione di Popyrin?
Daniil Medvedev: “Sì, è stato un match difficile. Avrei potuto fare molto meglio, ma allo stesso tempo ho avuto le mie occasioni e non le ho sfruttate. Non so se lui abbia giocato bene, ma ha vinto la partita, quindi buon per lui. Ha la possibilità di andare più avanti, di giocare meglio e via dicendo, mentre io non ho questa chance”.

D: Ci sono state molte discussioni sulla velocità dei campi, sono i più veloci del circuito quest’anno. Conosciamo le tue sensazioni sul lento, ma qui come ti sei sentito?
Daniil Medvedev: Mi piace il campo, ma per me non è lento o veloce. È solo che a volte sono troppo lenti. Quando parlo dei campi, è successo ad Indian Wells e ad essere onesto non ricordo di averlo fatto più oltre a quella volta. Quindi è diventata una grande questione e ora me lo chiedete ogni volta, ma io ne ho parlato solo lì. Il campo era buono. Quando è il più veloce del circuito lo senti, tutti se ne accorgono. E siamo sorpresi, abbiamo bisogno di tempo per adattarci. Nel circuito ho un problema più grande. Alcuni giocatori sono avvantaggiati, altri svantaggiati, può succedere, ma per me è un grande svantaggio. I primi turni sono molto difficili per me, in ogni incontro devo lottare, devo vincere 7-6 al terzo. E ogni tanto perdo. E c’è un motivo”.

D: E qual è il motivo?
Daniil Medvedev: Da una parte non voglio essere quello che piange se esce al primo turno, ma ho fatto semifinale a Pechino e i quarti a Shanghai. Ho perso solo da Alcaraz e Sinner. A qualche giocatore piacciono queste palline, io mi sto lamentando perché per me è uno svantaggio. Ma se tu prendi sei palline tra quelle nuove, le guardi da vicino e le fai rimbalzare sono sei palline diverse. Non è come dovrebbe essere”.

D: Hai una particolare statistica: non hai mai vinto lo stesso torneo due volte. È qualcosa di divertente o ti mette pressione?
Daniil Medvedev:Penso sia molto divertente. Ogni torneo che gioco provo a vincerlo e in realtà ho avuto diverse occasioni per vincerlo due volte. In alcuni casi penso di esserci andato molto vicino. A Vienna ero molto vicino a vincere contro Sinner almeno un paio di volte consecutivamente. Ma non ho nessuna pressione. È solo una statistica divertente che voglio cambiare. Ci proverò ancora. Forse dovrò giocare fino a 50 anni per vincere dove avevo già vinto“.

D: Che impatto potrà avere il coaching dagli spalti sui match di tennis?
Daniil Medvedev:Non lo so, non penso che farà una grande differenza. Se qualche allenatore dovesse dire al mio avversario di servire sul mio dritto, alla fine è un match di tennis e va bene così. Per me non è un problema, non ho niente in contrario”.

D: Alcaraz ha detto che Giovanni Mpetshi Perricard è il miglior battitore nel circuito. Puoi confermarlo? E pesa 102 chili. Pensi che possa arrivare in top 10 o vincere uno Slam?
Daniil Medvedev: Sì, penso che possa arrivare in top 10, non è molto lontano. Per quanto riguarda gli Slam, non sarà facile per lui. Anche a Basilea ha giocato quattro tie-break al terzo, quindi è uno che negli Slam va spesso al quinto e può vincere. Dalla linea di fondo gioca abbastanza bene e per pesare 102 chili gioca bene. Potrà essere più difficile per lui piuttosto che per altri. È il miglior battitore? Può essere”.

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Autor: Fabio Barera