A testa alta: Sinner va avanti (Cocchi, Semeraro, Martucci). Onda azzurra su Shanghai (Nizegorodcew)

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A testa alta: Sinner va avanti: “Notti insonni e amarezza, ma lotto in campo” (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

La sofferenza gli fa visita di notte. Quando tutto è buio e silenzioso, quando il rumore del pubblico e degli scambi sul campo da tennis tacciono e Jannik resta da solo con i suoi pensieri. La sofferenza prende la forma di notti insonni, nell’attesa di sapere che ne sarà della sua camera se mai il ricorso della WADA fosse accolto e arrivasse una pena di uno o due armi per la presunta “negligenza” che avrebbe portato alla sua inconsapevole positività. Nonostante tutto, Jannik Sinner, il più forte giocatore italiano di sempre, il numero 1 al mondo, va avanti. E vince. Come ha fatto ieri con Jiri Lehecka, il ceco 22enne e numero 23 del ranking che gli ha dato filo da torcere sul finale prima di arrendersi in due set.

Un calo di tensione, qualche distrazione, e Sinner ha rischiato di allungare il match al terzo set. Ma come si fa a non avere qualche momento di distrazione quando vedi i colleghi bisbigliare al tuo passaggio, e avverti sguardi diversi negli spogliatoi? La risposta è semplice ed è lo stesso Sinner a darla nella conferenza stampa post match, una volta conquistato il posto in semifinale. Con sincerità, senza nascondersi dietro alla maschera del duro, ha ammesso: «Non è certo una situazione in cui mi fa piacere trovarmi, è delicata e difficile – ha confessato Sinner -. Quello che so, però, è che non ho fatto nulla di male e questo già mi aiuta ad andare avanti a testa alta. Di sicuro ho passato molte notti insonni in questo periodo, e adesso ancora una volta non sarà facile» […].

In questi giorni, in Cina, c’è grande affiatamento nel team Sinner. Simone Vagnozzi, insieme ai nuovi innesti Marco Panichi e Ulises Badio, ha creato un ambiente il più possibile allegro per far tornare il sorriso a Jannik tra un allenamento e l’altro. Accanto al giocatore c’è anche Anna Kalinskaya, la collega e fidanzata che non si perde un match del numero 1. Sinner e la sua famiglia lontano da casa, un team che è una famiglia: «È un momento difficile per me e per il mio team – ha continuato Jannik -. Tendo a tenermi a fianco le persone che mi conoscono da vicino come persona, loro sanno chi sono, vanno oltre il tennista o il personaggio. Ma di certo, per tutti, adesso non è un momento facile».

L’unico modo per andare avanti e sfogare un po’ di frustrazione è continuare a dare tutto in campo, provando a confermare il titolo a Pechino, un torneo speciale per lui, che un anno fa ha letteralmente dato il la alla sua cavalcata verso la stagione incredibile che sta vivendo […]. Jannik sarà spinto dall’orgoglio e dal desiderio di giocarsi un’altra finale, dopo le sei giocate e vinte quest’anno. Magari contro Carlos Alcaraz per suggellare la rivalità tra i dominatori del futuro.

Sinner non stop, altra semifinale. “Ma è un momento complicato” (Stefano Semeraro, La Stampa)

Jannik Sinner non crolla, non si fa scuotere dalla tempesta scatenata dal ricorso al TAS della WADA. A Pechino batte in meno di due ore (6-2 7-6) il ceco Lehecka e per la decima volta in stagione approda in semifinale, dove lo attende la sorpresa cinese Yunchaokete Bu, detto «Bert», n. 96 ATP, che ha liquidato in due set (7-5 6-4) il n. 6 Andrey Rublev. L’avversario più tosto per Sinner di certo è quello che lo aspetta nei prossimi mesi dentro le aule dei tribunali. «Non è una situazione piacevole – ammette Jan – è delicata e diversa da quelle a cui sono abituato. Sapere che non ho fatto nulla di male però mi aiuta a tenere la testa alta. Sto passando parecchie notti in bianco in questo periodo e sono ovviamente deluso di ritrovami di nuovo in questa posizione […]. Mi tengo stretto chi mi conosce bene e sa che persona sono».

Sul ricorso della Wada è intervenuta anche l’ITIA, l’agenzia antidoping del tennis che ad agosto lo ha assolto pienamente («né colpa né negligenza») attraverso un tribunale indipendente di Londra: «Il processo è stato condotto secondo le linee guida del Codice mondiale antidoping, tuttavia l’ITIA riconosce e rispetta il diritto della WADA di appellarsi alla decisione presso la Corte arbitrale dello sport» […]. E se il suo grande avversario Daniil Medvedev empatizza, ma non si sbilancia troppo («Jannik ha ragione a fare ciò che sente, come la WADA sta forse facendo quel che deve fare»), la leggenda Martina Navratilova non ha dubbi: «È una follia, la WADA fa solo confusione. Con i nuotatori cinesi si sono girati dall’altra par te, e adesso? Che brutto sistema che abbiamo».

Sinner va in semifinale a Pechino. Gli esperti: «II TAS lo assolverà» (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Jannik Sinner non è umano come gli ha detto scherzando ma non troppo un avversario (Aleksandr Bublik). Non ha reazioni comuni. Non si ferma davanti alla tempesta mediatica, alle mille voci, alle decine di ipotesi, all’isteria dei social, alle congetture legali sul ricorso del massimo organismo mondiale antidoping (WADA) alla cassazione dello sport (il TAS) contro la prima assoluzione del tribunale indipendente in materia del tennis, al rischio di una sospensione di 1-2 anni, al nuovo processo probabilmente a gennaio in pieni Australian Open, alla nuova audizione, alla necessità di provare la non negligenza e quindi dribblare la famigerata responsabilità oggettiva sul medicinale vietato che gli ha procurato il contagio da steroidi per un massaggio del fisioterapista (Giacomo Naldi) poi licenziato come il preparatore atletico (Umberto Ferrara) che glielo aveva fornito. Davanti all’incalzante filastrocca stile Angelo Branduardi, il tennista che l’Italia aspettava da sempre risponde ancora vincendo, con buona pace dei nemici.

«Posso ancora migliorare, sempre», dice dopo aver salvato due set point contro il coriaceo Jiri Lehecka (37 Atp) nei quarti di Pechino imponendosi per 6-2 7-6. È il numero 1 del mondo, il campione uscente, quest’anno ha vinto 58 partite (più di tutti), solo 5 sconfitte, con 10 semifinali su 13 tornei, aggiudicandosene 6 (2 Slam). Ma, da autentico simbolo del lavoro e della dedizione, predica: «I successi sono il risultato del livello di gioco che esprimi, di quanto riesci ad essere continuo anche mentalmente […].

Intorno a lui e tutto un sussurri e grida. Degli ultimi 10 appelli WADA al TAS, 7 sono stati accolti appieno, 2 parzialmente, uno solo è stato respinto nel 2020. Al processo è stato condotto secondo le regole. L’ITIA rispetta il diritto di appello della WADA al TAS», svicola chi in prima istanza ha assolto Sinner dalla doppia positività. «Ci sono buone possibilità che venga assolto», dice l’esperto di ricorsi, Giovanni Fontana. «Se la caverà con una ammonizione con diffida, così la WADA avrà salvato la faccia», dicono nei corridoi. «Pensavo che fosse tutto chiuso: Jannik è innocente e hanno visto che non aveva fatto nulla di male. Non è un buon segno per il tennis», lo conforta il rivale diretto Carlos Alcaraz. «Jannik mi sta simpatico, ha ragione a fare ciò che sente di dover fare così come la Wada sta facendo forse quel che deve. Non penso che questo getti una cattiva reputazione sul tennis, lo sarebbe se coinvolgesse dieci top10», chiosa Daniil Medvedev che a Pechino doma Flavio Cobolli con un 6-2 6-4 bugiardo […].

Onda azzurra su Shanghai (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Mentre a Pechino vanno in scena le semifinali, a Shanghai è giù tutto pronto per il penultimo Masters 1000 della stagione ATP. Nove, o forse dieci, gli azzurri presenti. Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli fanno parte del gruppo delle teste di serie ed entreranno in scena al secondo turno […]. Sinner, che all’esordio se la vedrà con il giapponese Taro Daniel o con un qualificato, non ha un tabellone favorevole: Jannik, da testa di serie n.1, potrebbe trovare Shelton in ottavi (che lo sconfisse a Shanghai nel 2023), Medvedev ai quarti e Alcaraz in semifinale.

Al momento risulta iscritto e presente nel main draw anche Matteo Berrettini, costretto al ritiro nell’ATP 500 di Tokyo questa settimana a causa di un problema ai muscoli addominali. II romano dovrebbe affrontare al primo turno — il condizionale è d’obbligo — l’australiano O’Connell. Luca Nardi, accompagnato dal nuovo coach Federico Ricci, proverà a uscire da un momento negativo contro il francese Muller; Lorenzo Sonego affronterà un qualificato, mentre classico derby tra Fabio Fognini e Luciano Darderi […]. Gli azzurri potrebbero diventare dieci: il lombardo Mattia Bellucci proverà oggi a superare l’ultimo turno di qualificazione contro il potente russo Karatsev.